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  #11  
Old 07-11-2007, 01:33 PM
travis bickle travis bickle is offline
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Dopo Socrate c’è lui. E’ un ex patrimonio del Parlamento. Si chiama Previti.
La Giunta per le elezioni della Camera si è pronunciata per il suo esilio da Montecitorio. Di Pietro gli ha offerto la cicuta, ma lui ha optato per un buon sigaro.
I suoi difensori hanno speso per lui le più nobili parole, del tutto degne di un corruttore di giudici. L’ex comunista Sandro Bondi ha denunciato “la decisione politica, su basi giustizialiste”. L’ex piduista Cicchitto ha parlato di “tappe bruciate” (dopo 13 mesi...), e di “vendetta” e “sacrifici umani”. Anche Pecorella si è sfogato: “E’ un atto politico che contrasta con il buon senso e con la giustizia”.
L’autodifesa dei 14.000 euro al mese da deputato da parte di Cesare è stata alta: “Se seguirete il diritto la vostra sentenza sarà giusta, altrimenti vi aggiungerete anche voi alla schiera dei miei persecutori, che sono riusciti a mandarmi in carcere”. Undici deputati, tra cui Maroni che ha pianto di commozione, hanno accolto il suo grido di dolore e hanno votato contro. I loro nomi meritano di essere citati e ognuno dovrebbe ricevere una mail di commento dai cittadini.

1. BRUNO Donato ( FORZA ITALIA ) bruno_d@camera.it
2. MARONI Roberto ( LEGA NORD PADANIA ) MARONI_R@camera.it
3. BOSCETTO Gabriele ( FORZA ITALIA ) BOSCETTO_G@camera.it
4. CONSOLO Giuseppe ( ALLEANZA NAZIONALE ) consolo_g@camera.it
5. FONTANA Gregorio ( FORZA ITALIA ) fontana_g@camera.it
6. GAMBA Pierfrancesco Emilio Romano ( ALLEANZA NAZIONALE ) gamba_p@camera.it
7. GARDINI Elisabetta ( FORZA ITALIA ) gardini_e@camera.it
8. PECORELLA Gaetano ( FORZA ITALIA ) pecorella_g@camera.it
9. VERDINI Denis ( FORZA ITALIA ) verdini_d@camera.it
10. BARBIERI Emerenzio ( UDC ) barbieri_e@camera.it
11. DELFINO Teresio ( UDC ) delfino_t@camera.it

Composizione Giunta per le elezioni
Testo incontro Giunta


Fonte:BeppeGrillo.it


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  #12  
Old 07-11-2007, 07:06 PM
caneca80 caneca80 is offline
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Ragazzi quello che fa schifo e che l'Italia e l'unica democrazia al mondo dove i criminali possono fare leggi, uno di questi era addirittura stato messo al ministero di giustizia.

E scusate se poco.

E caro mamely Iniziamo da lui poi si spera che passeranno agli altri.


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  #13  
Old 07-11-2007, 09:02 PM
Malcom1875 Malcom1875 is offline
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Originally Posted by travis bickle
Dopo Socrate c’è lui. E’ un ex patrimonio del Parlamento. Si chiama Previti.
La Giunta per le elezioni della Camera si è pronunciata per il suo esilio da Montecitorio. Di Pietro gli ha offerto la cicuta, ma lui ha optato per un buon sigaro.
I suoi difensori hanno speso per lui le più nobili parole, del tutto degne di un corruttore di giudici. L’ex comunista Sandro Bondi ha denunciato “la decisione politica, su basi giustizialiste”. L’ex piduista Cicchitto ha parlato di “tappe bruciate” (dopo 13 mesi...), e di “vendetta” e “sacrifici umani”. Anche Pecorella si è sfogato: “E’ un atto politico che contrasta con il buon senso e con la giustizia”.
L’autodifesa dei 14.000 euro al mese da deputato da parte di Cesare è stata alta: “Se seguirete il diritto la vostra sentenza sarà giusta, altrimenti vi aggiungerete anche voi alla schiera dei miei persecutori, che sono riusciti a mandarmi in carcere”. Undici deputati, tra cui Maroni che ha pianto di commozione, hanno accolto il suo grido di dolore e hanno votato contro. I loro nomi meritano di essere citati e ognuno dovrebbe ricevere una mail di commento dai cittadini.

1. BRUNO Donato ( FORZA ITALIA ) bruno_d@camera.it
2. MARONI Roberto ( LEGA NORD PADANIA ) MARONI_R@camera.it
3. BOSCETTO Gabriele ( FORZA ITALIA ) BOSCETTO_G@camera.it
4. CONSOLO Giuseppe ( ALLEANZA NAZIONALE ) consolo_g@camera.it
5. FONTANA Gregorio ( FORZA ITALIA ) fontana_g@camera.it
6. GAMBA Pierfrancesco Emilio Romano ( ALLEANZA NAZIONALE ) gamba_p@camera.it
7. GARDINI Elisabetta ( FORZA ITALIA ) gardini_e@camera.it
8. PECORELLA Gaetano ( FORZA ITALIA ) pecorella_g@camera.it
9. VERDINI Denis ( FORZA ITALIA ) verdini_d@camera.it
10. BARBIERI Emerenzio ( UDC ) barbieri_e@camera.it
11. DELFINO Teresio ( UDC ) delfino_t@camera.it

Composizione Giunta per le elezioni
Testo incontro Giunta


Fonte:BeppeGrillo.it




Nella foto sembraq Omer Simpson...uahuahuahuah!!!

Elisabetta Gardini per la cronaca è la famosa attrice figlia di Raul Gardini altrettanto famoso imprenditore noto sia per aver partecipato alla cordata che ha varato Azzura la famosa barca che partecipò alla America's Cup di vela agli inizi degli anni 80,sia per essere stato inquisito da Mani Pulite e poi se non erro suicidatosi per la vergogna.

Gaetano Pecorella invece è stato l'avvocato di Berlusconi e dell'Utri nei processi siciliani e per il solo Berlusconi anche per il LODO-Mondadori.
Egli è anche l'utore dell'omonima legge aprrovata dal cdx cje vieta ai PM di fare ricorso in Appello e Cassazione in caso di assoluzione dell'imputato.
Notare che tutti gli avvocati dell psiconano e dei suoi amici sono parlamantarei di FI.

Last edited by Malcom1875 : 07-15-2007 at 06:13 PM.


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  #14  
Old 07-15-2007, 12:16 PM
mimmo-44 mimmo-44 is offline
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Exclamation

La natura delle cose!!!


Purtroppo come nella natura, la CACCA e sempre a galla!!!mi scuso per la volgarita ,ma questo e il linguaggio che questi pseudi parlamentari capiscono!
Tutte faccia da Cool dal primo all ultimo arrivato!


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  #15  
Old 07-15-2007, 11:04 PM
travis bickle travis bickle is offline
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Una sentenza della Cassazione ha condannato Previti, ormai record man italiano di pene aggiudicate, per la Mondadori.
Corruppe un giudice e la Mondadori finì, per la solita coincidenza, alla Mediaset.
La Mondadori va messa sul mercato, non può appartenere a chi l’ha ottenuta grazie alla corruzione.
Scusate: era una battuta... Non volevo mettere in difficoltà rutellifassinodalemabertinottidilibertoviolantevel troni. Anche loro hanno diritto a tirare a campare, come tutti in questo Paese marcio.
Travaglio, l’informato sui fatti, ci spiega in dettaglio lo scippo del più importante gruppo editoriale italiano.

Previticristosocrate e il Cavalier Prescritto.
“Lunedì, per convincere la giunta per le elezioni della Camera a conservare la poltrona, lo stipendio e la pensione al suo cliente pregiudicato e interdetto Cesare Previti, l’avvocato Giovanni Pellegrino (che è anche ex senatore Ds e presidente Ds della provincia di Lecce) l’ha paragonato a Gesù Cristo e a Socrate. Venerdì Previti, in arte Socrate, in arte Cristo, è stato condannato definitivamente dalla Cassazione a 1 anno e 6 mesi nel processo Mondadori, in aggiunta ai 6 anni già totalizzati nel processo Imi-Sir (i 5 anni subìti in appello nel processo Sme-Ariosto cadranno a giorni in prescrizione grazie a un’altra sezione della Cassazione, che ha avuto la bella pensata di mandare il processo a Perugia proprio sul filo di lana).
Grazie a due leggi vergogna – la ex Cirielli e l’indulto – e a un regolamento-vergogna, Previticristosocrate non sconta la pena in carcere, ma a Montecitorio, anche se è provvisoriamente agli arresti domiciliari. Ma non è il suo destino l’aspetto più importante dell’ultima sentenza. E’ il contenuto, che ha accertato ormai definitivamente come andarono le cose nella “guerra di Segrate” che a cavallo degli anni 80 e 90 oppose la Cir di Carlo De Benedetti alla Fininvest di Silvio Berlusconi. Per una complicata controversia di accordi e pacchetti azionari, sia l’Ingegnere sia il Cavaliere sostenevano di essere i padroni della Mondadori, il primo gruppo editoriale italiano che controllava, oltre al settore libri, La Repubblica, l’Espresso, Panorama, Epoca e 15 giornali locali. Si affidarono dunque a un arbitrato super partes, che nel 1990 – col famoso “lodo Mondadori” - diede ragione a De Benedetti. Allora Berlusconi rovesciò il tavolo e impugnò il lodo dinanzi alla Corte d’appello di Roma. Questa, con una sentenza firmata dal giudice Vittorio Metta il 24 gennaio 1991, annullò il lodo e consegnò la Mondadori a Berlusconi. Per la gioia di Bettino Craxi, che spense così la principale voce di opposizione al regime del Caf. Mesi dopo, Andreotti costrinse Berlusconi a restituire una parte del maltolto (Espresso, Repubblica e giornali locali) al legittimo proprietario. Poi, nel 1995, grazie alle rivelazioni di Stefania Ariosto, il pool di Milano cominciò a indagare sulle sentenze comprate da Previti e scoprì che lo era pure quella del giudice Metta su Mondadori (come quella di tre mesi prima, firmata dallo stesso Metta, sull’Imi-Sir): all’indomani del verdetto, la Fininvest bonificò 3 miliardi di lire a Previti che, tramite altri due avvocati berlusconiani, fece arrivare 400 milioni in contanti a Metta. Il quale poi lasciò la magistratura, divenne avvocato, e indovinate in quale studio andò a lavorare con la figlia Sabrina? Ma nello studio Previti, ovviamente.
Berlusconi è uscito dal processo col solito grimaldello: attenuanti generiche e prescrizione del reato. Previti, Metta e gli altri due avvocati imputati (Pacifico e Acampora), invece, sono stati condannati per corruzione. Ma nella sentenza d’appello, confermata venerdì dalla Cassazione, si afferma che il Cavaliere aveva “la piena consapevolezza che la sentenza era stata oggetto di mercimonio”. Del resto, “la retribuzione del giudice corrotto è fatta nell’interesse e su incarico del corruttore”, cioè dell’attuale capo dell’opposizione. Il quale, dunque, da 17 anni controlla e utilizza abusivamente una casa editrice e i suoi giornali per accumulare miliardi e consensi politici. De Benedetti gli chiederà, in separata sede civile, un risarcimento di 1 miliardo di euro. L’altra sera, a Rovigo, don Luigi Ciotti ha ricordato che nell’ultima finanziaria il governo ha approvato l’estensione del sequestro dei beni, finora previsto per i mafiosi, anche ai corrotti e ai corruttori. Sarebbe forse il caso di confiscare la Mondadori a colui che, nel 1991, la rubò. E di raccontare agl’italiani l’odore dei soldi e dei giornali del Cavaliere. Ma forse la seconda impresa è più ardua della prima: il Tg5 del neodirettore Mimun, venerdì sera, non ha dedicato nemmeno un servizio alla sentenza. E né il Corriere della Sera, né il Messaggero, né La Stampa ne hanno dato notizia in prima pagina. In fondo Berlusconi ha solo rubato il primo gruppo editoriale italiano a un concorrente: che sarà mai.”

Fonte:BeppeGrillo.it


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  #16  
Old 07-16-2007, 07:24 PM
Malcom1875 Malcom1875 is offline
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Originally Posted by travis bickle
Una sentenza della Cassazione ha condannato Previti, ormai record man italiano di pene aggiudicate, per la Mondadori.
Corruppe un giudice e la Mondadori finì, per la solita coincidenza, alla Mediaset.
La Mondadori va messa sul mercato, non può appartenere a chi l’ha ottenuta grazie alla corruzione.
Scusate: era una battuta... Non volevo mettere in difficoltà rutellifassinodalemabertinottidilibertoviolantevel troni. Anche loro hanno diritto a tirare a campare, come tutti in questo Paese marcio.
Travaglio, l’informato sui fatti, ci spiega in dettaglio lo scippo del più importante gruppo editoriale italiano.

Previticristosocrate e il Cavalier Prescritto.
“Lunedì, per convincere la giunta per le elezioni della Camera a conservare la poltrona, lo stipendio e la pensione al suo cliente pregiudicato e interdetto Cesare Previti, l’avvocato Giovanni Pellegrino (che è anche ex senatore Ds e presidente Ds della provincia di Lecce) l’ha paragonato a Gesù Cristo e a Socrate. Venerdì Previti, in arte Socrate, in arte Cristo, è stato condannato definitivamente dalla Cassazione a 1 anno e 6 mesi nel processo Mondadori, in aggiunta ai 6 anni già totalizzati nel processo Imi-Sir (i 5 anni subìti in appello nel processo Sme-Ariosto cadranno a giorni in prescrizione grazie a un’altra sezione della Cassazione, che ha avuto la bella pensata di mandare il processo a Perugia proprio sul filo di lana).
Grazie a due leggi vergogna – la ex Cirielli e l’indulto – e a un regolamento-vergogna, Previticristosocrate non sconta la pena in carcere, ma a Montecitorio, anche se è provvisoriamente agli arresti domiciliari. Ma non è il suo destino l’aspetto più importante dell’ultima sentenza. E’ il contenuto, che ha accertato ormai definitivamente come andarono le cose nella “guerra di Segrate” che a cavallo degli anni 80 e 90 oppose la Cir di Carlo De Benedetti alla Fininvest di Silvio Berlusconi. Per una complicata controversia di accordi e pacchetti azionari, sia l’Ingegnere sia il Cavaliere sostenevano di essere i padroni della Mondadori, il primo gruppo editoriale italiano che controllava, oltre al settore libri, La Repubblica, l’Espresso, Panorama, Epoca e 15 giornali locali. Si affidarono dunque a un arbitrato super partes, che nel 1990 – col famoso “lodo Mondadori” - diede ragione a De Benedetti. Allora Berlusconi rovesciò il tavolo e impugnò il lodo dinanzi alla Corte d’appello di Roma. Questa, con una sentenza firmata dal giudice Vittorio Metta il 24 gennaio 1991, annullò il lodo e consegnò la Mondadori a Berlusconi. Per la gioia di Bettino Craxi, che spense così la principale voce di opposizione al regime del Caf. Mesi dopo, Andreotti costrinse Berlusconi a restituire una parte del maltolto (Espresso, Repubblica e giornali locali) al legittimo proprietario. Poi, nel 1995, grazie alle rivelazioni di Stefania Ariosto, il pool di Milano cominciò a indagare sulle sentenze comprate da Previti e scoprì che lo era pure quella del giudice Metta su Mondadori (come quella di tre mesi prima, firmata dallo stesso Metta, sull’Imi-Sir): all’indomani del verdetto, la Fininvest bonificò 3 miliardi di lire a Previti che, tramite altri due avvocati berlusconiani, fece arrivare 400 milioni in contanti a Metta. Il quale poi lasciò la magistratura, divenne avvocato, e indovinate in quale studio andò a lavorare con la figlia Sabrina? Ma nello studio Previti, ovviamente.
Berlusconi è uscito dal processo col solito grimaldello: attenuanti generiche e prescrizione del reato. Previti, Metta e gli altri due avvocati imputati (Pacifico e Acampora), invece, sono stati condannati per corruzione. Ma nella sentenza d’appello, confermata venerdì dalla Cassazione, si afferma che il Cavaliere aveva “la piena consapevolezza che la sentenza era stata oggetto di mercimonio”. Del resto, “la retribuzione del giudice corrotto è fatta nell’interesse e su incarico del corruttore”, cioè dell’attuale capo dell’opposizione. Il quale, dunque, da 17 anni controlla e utilizza abusivamente una casa editrice e i suoi giornali per accumulare miliardi e consensi politici. De Benedetti gli chiederà, in separata sede civile, un risarcimento di 1 miliardo di euro. L’altra sera, a Rovigo, don Luigi Ciotti ha ricordato che nell’ultima finanziaria il governo ha approvato l’estensione del sequestro dei beni, finora previsto per i mafiosi, anche ai corrotti e ai corruttori. Sarebbe forse il caso di confiscare la Mondadori a colui che, nel 1991, la rubò. E di raccontare agl’italiani l’odore dei soldi e dei giornali del Cavaliere. Ma forse la seconda impresa è più ardua della prima: il Tg5 del neodirettore Mimun, venerdì sera, non ha dedicato nemmeno un servizio alla sentenza. E né il Corriere della Sera, né il Messaggero, né La Stampa ne hanno dato notizia in prima pagina. In fondo Berlusconi ha solo rubato il primo gruppo editoriale italiano a un concorrente: che sarà mai.”

Fonte:BeppeGrillo.it



Concordo in pieno,leviamo la Mondadori a Berluscdoni (la figlia è presidente di Mondadori) e dimaola a DeBenedetti.


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