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  #1  
Old 04-29-2008, 08:45 PM
romans romans is offline
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Perchè votano Lega. Un ritratto del Nordest


C’è qualcosa di comico in molte analisi che si sono fatte del voto. Di comico e di patetico insieme, verrebbe da dire. Perché uno capisce che la botta è stata dura, certe sberle lasciano intronati anche quando le vedi dare ad altri, e i ceffoni, persino quando un po’ te li aspetti perché li sentivi nell’aria da tempo, sempre male fanno, quando arrivano dritti in faccia. Ma da gente che sta in politica dalla nascita, qualcuno pure da prima, chè certi personaggi il seggio in parlamento devono averlo avuto al posto del seggiolino, mi sarei aspettato, lo confesso, qualcosa di più di uno stentato balbettio di sconcerto: «Ma…noi non ce lo aspettavamo…non avevamo capito…».

Se uno statista deve pensare alle prossime generazioni e un politico solo ai prossimi due anni, un politico serio, però, quei due anni futuri deve essere in grado di prevederli con una buona approssimazione, o è fregato. Questi soloni del voto non riescono a prevedere neppure cosa potrà succedere fra due settimane, e, soprattutto, non si devono essere accorti cosa è successo in Italia e qui al Nord negli ultimi dieci.

Il primo shock è stato scoprire che gli operai, al Nord, votano Lega. Veramente, sono almeno quindici anni che gli operai al Nord votano Lega. Nelle piccole e medie industrie non se ne trova più uno di sinistra neanche a pagarlo. A essere precisi, non se ne è mai trovato uno. Porto Marghera, il grande polo industriale di Venezia, è città, e lì la sinistra e il movimento operaio aveva sì una tradizione forte, che veniva dritta giù dall’epoca dell’antifascismo e del ‘68. Ma Venezia non è il Nordest, e soprattutto non è il Veneto. Il Veneto è fatto di campagna, dove i contadini da tempo immemorabile erano soggetti al prete e al campanile. Sono diventanti operai nelle fabbrichette del territorio passando per le sacrestie delle parrocchie, col frate che li segnalava al padroncino e la sorella monaca che pregava per la loro assunzione (in azienda, e poi in cielo). Un delegato sindacale non l’hanno mai visto da vicino, e quando l’hanno visto han sempre pensato che era un solenne rompi********. Conoscendone alcuni, è difficile pure dar loro torto.

Il Nordest è un posto dove gli operai lavorano-lavorano-lavorano per il piccolo imprenditore, poi vanno a casa, la sera, e pensano o a come rifarsi la mansarda o a quando si apriranno una loro impresetta, per lavorare-lavorare-lavorare. Il “capo” non è un “padrone” vecchio stile, un grande industriale tipo Gianni Agnelli, erre moscia, moglie principessa e amante diva del cinema, è quasi uno di famiglia: lo si odia e lo si ama come si amano e odiano i vecchi zii che si sopportano nella speranza ti lascino qualcosa per testamento; nove volte su dieci è un botolo dal collo taurino, che lavora in fianco a loro per dieci ore al giorno, salta le ferie, ha una moglie tracagnotta che sta in fabbrica e fa i conti a fine turno, figli con i capelli impalati dal gel come i figli dei suoi dipendenti: vanno tutti alla stessa scuola, peraltro, i figli (un tecnico professionale, quando proprio va bene), mangiano allo stesso pub e ballano nella stessa discoteca. La domenica imprenditori e operai si ritrovano tutti a messa, e il sabato sera tutti nella medesima balera, dove, mentre in sottofondo gracchia Rose rosse per teeeeee, tutti brontolano sui marocchini che sono dappertutto, e si scambiano le ultime notizie su quali siano i sistemi d’allarme migliori per far fronte alle bande di romeni. Degli intellettuali della sinistra diffidano: mica perché sono di sinistra, no: perché sono intellettuali. Già uno che legge un giornale ogni mattina e un settimanale ogni tanto in campagna è guardato con sospetto, se non altro perché non si capisce dove lo trovi tanto tempo da perdere. Gli opinion maker di riferimento sono ancora il Parroco, il Sindaco e qualche politico visto in televisione, di quelli che dicono pane al pane e troie alle troie, se extracomunitarie. È un mondo molto globalizzato, il Nordest, verrebbe da dire quasi il prototipo della globalizzazione: infatti riesce ad essere perfettamente arcaico e tecnologico nel medesimo istante. Di qualsiasi fascia sociale facciano parte, quello che vogliono i Nordestini è essere lasciati in pace a lavorare, in santa pace. Hanno una mentalità chiusa ma ordinata: il caos dà loro ansia, il disordine gli regala solo angoscia. Entri nelle loro case e capisci subito perché ragionano così: ogni cosa è al suo posto, con un rigore maniacale. Sono tutte linde ed uguali, le case del Nordest: salotti buoni, cucine pulitissime, teorie di piattini e tazzine e carabattole in serie minuziosamente spolverate. Non odiano lo straniero perché sono razzisti, lo odiano perché fa casino: se entri nelle loro villette con le scarpe infangate odiano anche te, con tutto che sei nato a nord del Po. Il loro mondo è piccolo, e forse antico, come quello di Fogazzaro, ma da lì non li tiri fuori. Capiamoci: per lavoro sono capacissimi di andare in giro per il mondo a vendere persino il ghiaccio agli eschimesi. Ma è lavoro, appunto. Quando staccano, tornano nel loro orticello, quello che i loro padri coltivavano giorno dopo giorno, e il loro universo torna a concentrarsi in quell’unico punto: la famiglia, la casa, la vita di tutti i giorni, monotona e tranquilla.

Che gli dice la sinistra, a questi? Per anni ha parlato loro di rivoluzioni che non volevano (*****, una rivoluzione? E chi riesce a tenere in ordine il giardino durante una rivolta?) e di internazionalismo che a loro fa spavento. Loro non vogliono aprirsi al mondo, vogliono solo che il mondo acquisti quello che producono, e poi li lasci in pace a vivere come han sempre vissuto prima.

La Lega, questo, glielo promette: liberismo economico e protezionismo serrato dei valori e delle abitudini. Ci stupiamo che la votino? Io, ad essere sincero, mi sono sempre stupito che ci sia qualcuno fra loro che non la vota.


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  #2  
Old 04-29-2008, 10:14 PM
juve juve is offline
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  #3  
Old 04-29-2008, 11:06 PM
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Originally Posted by juve


L'apoteosi dell'ignoranza.



p.s. ...l'articolo è di una tua compaesana.

Last edited by romans : 04-29-2008 at 11:09 PM.


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  #4  
Old 04-29-2008, 11:09 PM
alma alma is offline
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E' un articolo che potrebbe esser un reportage da tanto è vero.
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Perché non continuar così...e poi magari registrare?
Se hai domande...te lo cerco io
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  #5  
Old 04-29-2008, 11:42 PM
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Originally Posted by romans
L'apoteosi dell'ignoranza.



p.s. ...l'articolo è di una tua compaesana.

ignorante sarai te e tua sorella,una volta che apprezzavo ciò che hai scritto........


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  #6  
Old 04-29-2008, 11:44 PM
juve juve is offline
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Originally Posted by romans
L'apoteosi dell'ignoranza.



p.s. ...l'articolo è di una tua compaesana.

romans: un uomo ,un ignorante!!!!!!!!!!!!!!!!!


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  #7  
Old 04-29-2008, 11:46 PM
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Bòni!ché se no...non si può ignorare!...
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  #8  
Old 04-29-2008, 11:53 PM
magikoMILAN1982 magikoMILAN1982 is offline
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vai juve, scatenati! alla faccia dei mod/admin


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  #9  
Old 04-29-2008, 11:55 PM
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magiko!bon paron!no' sta impissar foghi...
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  #10  
Old 04-30-2008, 12:20 AM
breunzo breunzo is offline
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Ma juve ce l'ha pronto il suo fucile? ahahhahah ma poi per andare dove? Per sparare chi?


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