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Torino nel Caos


TORINO - Il Torino, anzi il neonato Torino Football Club, sta sprofondando nel caos. Con una mossa a sorpresa, mentre tutta l'attenzione era puntata su Urbano Cairo, unico e solo pretendente all'acquisto della società, è spuntato un nuovo e autoproclamatosi presidente: Luca Giovannone, piccolo imprenditore laziale e terzo uomo nella cordata dei cosiddetti "lodisti", quelli che hanno rilevato il titolo sportivo grazie al lodo Petrucci e hanno consentito alla squadra granata di iscirversi in serie B dopo la mancata iscrizione in A della passata dirigenza.

Giovannone dice di avere un'opzione sul 51% del capitale sociale del Torino. Nell'organigramma diffuso alcuni giorni fa dai "lodisti" è definito "azionista di riferimento e presidente onorario". In pratica, sostiene Giovannone, quello che ha tirato fuori i soldi per permettere al Toro di iscriversi al campionato. Non solo. Giovannone dice di avere alle spalle "un gruppo di imprenditori che valgono più di Cairo. Si tratta di una società di servizi e di un immobiliarista, gente già nel mondo del calcio". E sono corsi subito i nomi del presidente della Lazio Lotito (del quale Giovannone si dice ottimo amico) e dell'immobiliarista Coppola che nelle settimane scorse (ma in piena bagarre fidejussione) si era detto "non interessato" al Toro.

La dichiarazione del terzo lodista ha lasciato di stucco tutti e già sta facendo montare la rabbia dei tifosi che aspettavano da ore sotto il palazzo di città la notizia dell'accordo tra Cairo e i lodisti riuniti in Comune con l'intermediazione dell'assessore Paolo Peveraro.




Ma la prima reazione durissima alla mossa di Giovannone è stata quella del sindaco di Torino Sergio Chiamparino che sulla sorte della squadra della città si è speso da mesi fino a garantire alla cordata una sponsorizzazione biennale da 2,4 milioni di euro da parte della Società Acque metropolitane.

"Sono sconcertato - ha detto il sindaco - Mi sento preso in giro. Davanti a me Giovannone, Rodda e Marengo (gli altri due lodisti) avevano assicurato prima la cessione dell'80%, poi del 100%. Ora, con l' improvvisa comparsa dell'opzione del 51% di Giovannone, sono certo di trovarmi davanti a interlocutori non credibili".

"Chiedo a Giovannone - ha proseguito Chiamparino - entro le prossime 24 ore di dire cosa vuol fare del Torino, se ha alle sue spalle un cavaliere bianco lo presenti, altrimenti smettano di intorpidire le acque. Questa commedia degli equivoci rischia di tramutarsi in tragedia".

Mentre Giovannone lasciava il Comune sotto scorta, per evitare le ire dei tifosi in attesa all'esterno, Cairo ha allargato le braccia sconsolato: "Mi sento preso in giro, eppure avrei accettato tutto, oneri e squadra fatta da altri, pur di acquisire il club per cui tifa la mia famiglia".

"Non ho mai visto - ha proseguito - né il documento, né la scrittura privata di Giovannone con la quale asserisce di essere titolare del 51%, né altri documenti, perché in questa trattativa ogni giorno cambia qualcosa e i documenti non si vedono mai".

Cairo ha aggiunto che esaminerà l' eventualità di chiedere i danni. L'ipotesi di adire alle vie legali è stata avanzata anche dall'assessore Peverano.

Il gruppo dei lodisti si è comunque sfaldato. Marengo e Rodda si sono dimessi: "La trattativa era costruttiva, avevamo risolto tutto - ha detto il primo - rimaneva solo qualche dettaglio tecnico, Giovannone era presente alla conferenza stampa quando noi abbiamo dato la disponibilità a cedere tutto il pacchetto azionario. A metà pomeriggio ha cambiato idea".

Ma chi è Giovannone? Come imprenditore non ha di certo il curriculum di Cairo. E' di Frosinone e opera nel settore delle forniture ospedaliere. Ma ciò che vanta sono le amicizie importanti che sarebbero disposte ad appoggiarlo per "riportare il Torino in serie A".

Finisce così (per ora) l'ennesima infernale giornata del popolo granata rimasto sintonizzato tutto il giorno su quanto filtrava da quella che si pensava fosse l'unica trattativa. Al tavolo del Comune si erano seduti i "lodisti", dall'altra parte Cairo, i suoi consulenti legali dello studio Munari di Milano e l'avvocato Giovanni Trombetta. Sembrava che i problemi fossero superati: Cairo mostrava interesse all'acquisto nonostante i contratti firmati dall'attuale gestione grazie all'intervento del Comune. Addirittura a metà giornata c'era stato l'annuncio ufficiale: il Torino è di Cairo. Poi, a trattativa chiusa, l'autoproclamazione di Giovannone. E il caos.


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