[corso]

12 luglio 2007 dal corriere della sera di oggi

Dopo 40 anni lascia la scrivania Il mouse diventa telecomando

Nuova tecnologia laser per navigare sul pc anche da lontano.
Basta un movimento del polso. «Come una bacchetta magica»

L'evoluzione
del mouse

Era il 9 dicembre 1968 quando Douglas C. Engelbart svelava al pubblico durante una convention a San Francisco il suo “indicatore di posizione X-Y per display”, il dispositivo che poi sarebbe diventato il mouse. A distanza di quasi quarant’anni una delle più fortunate e durature invenzioni tecnologiche del XX secolo non smette di stupire: arriverà ad agosto sul mercato italiano MX Air, il nuovo mouse di Logitech che oltre a funzionare sulla scrivania, dove è rimasto confinato fin dalla sua nascita, potrà essere impugnato ed utilizzato a mezz’aria, come una vera e propria bacchetta magica hi-tech. La portata dell’invenzione è rivoluzionaria e va incontro ai bisogni di chi, per troppe ore seduto di fronte al monitor, potrà ora alzarsi e controllare il proprio computer con semplici gesti della mano.
La novità portata da Logitech sul mercato è solo la più recente e stupefacente di una serie di migliorie che dal 1981, anno in cui il primo mouse è stato commercializzato, ne hanno caratterizzato l’evoluzione (vedi box): il led a infrarossi prima e il raggio laser dopo, hanno sostituito l’originaria sfera di gomma scorrevole, necessaria a individuare la posizione del puntatore sullo schermo, quindi il mouse, che deve il suo nome alla somiglianza del primo modello con un topo, ha perso la coda, cioè il filo che lo collegava al computer, diventando wireless. “È stata proprio la nostra azienda ha presentare il primo mouse senza filo nel 1995” spiega Marco Davoli, country manager di Logitech Italia. “Ora da qualche anno con i nostri prodotti ci stiamo spostando dall’ufficio alla domotica ed MX Air risponde a un forte cambiamento dei costumi: sempre più persone usano il Pc o il Media Center (negli Usa ce ne sono già 10 milioni, ndr.) per vedere film e foto digitali, ascoltare i brani scaricati con iTunes, utilizzare Youtube. In questo senso il nostro nuovo mouse, che è pensato per dare il meglio con Windows Vista, rende la gestione dei contenuti multimediali semplice e intuitiva, diventando un prolungamento del braccio: basta la pressione di un tasto e il movimento del polso, a destra o a sinistra, per alzare o abbassare il volume, mentre altri gesti, riconosciuti dal software, permetteranno di svolgere altre funzioni, che l’utente potrà comunque assegnare ai suoi programmi preferiti”.
Il segreto dell’MX Air di Logitech, che gli dà la capacità di percepire e riconoscere i movimenti della mano dell’utente, si chiama Freespace, un brevetto di HillcrestLabs basato sui Mems, acronimo anglosassone che indica i “microsistemi elettromeccanici”: congegni in silicio più piccoli di un’unghia capaci di muoversi sotto l’effetto di forze esterne. In pratica quando muoviamo il polso, il dispositivo all’interno del mouse percepisce l’accelerazione impressa dallo spostamento ed elabora i dati, inviandoli al software, che distingue i movimenti intenzionali da quelli involontari, non tenendo conto per esempio dei tremori legati all’utilizzo di un congegno a mezz’aria. Sono proprio i Mems il fulcro di un cambiamento epocale in molti settori dell’elettronica di consumo. Accelerometri molto simili a quelli usati da Logitech sono inseriti nel comando di gioco della console per videogame Wii di Nintendo, che per la prima volta permette di giocare a tennis mimando il movimento che si farebbe nella realtà con la racchetta, ma anche in una serie di altri congegni, come ci racconta Benedetto Vigna, direttore dell’unità della ST Microelectronics che ad Agrate Brianza ha fatto della produzione dei Mems uno dei suoi fiori all’occhiello (e ha fornito proprio a Nintendo e Logitech i suoi prodotti): “Da tempo vengono usati nelle auto per rilevare l’urto e gonfiare in frazioni di secondo i sistemi air-bag, o per le sospensioni attive, e sono inseriti anche nei computer portatili, per parcheggiare le testine dell’**** disk e proteggerlo da danni in caso di caduta. Ma un settore in grande crescita è quello dei telefonini, in cui possono essere usati per percepire l’inclinazione della mano e visualizzare a scorrimento informazioni e immagini più ampie del piccolo visore, come la mappa di una città. Le applicazioni in ogni caso sono moltissime: dai pedometri, per verificare velocità e distanza percorsa da uno sportivo, agli stabilizzatori dell’immagine nelle fotocamere digitali, fino ai sistemi per gli anziani, che in caso di caduta, inviano un segnale d’allarme”. Come in un racconto di Philip K. d.i.c.k, questi congegni capaci di rilevare altri parametri come pressione atmosferica, temperatura, forza, torsione, stanno progressivamente dando luogo a una serie di gadget fantascientifici: “Il più avveniristico” spiega Vigna “è la micropillola utilizzata per le diagnosi mediche: il paziente la ingoia e la pillola mentre viaggia nell’organismo registra i parametri utili a capire la patologia e a stabilire la cura”. Forse non arriveremo mai al mouse che si ingoia, ma è certo che anche il topo ha in serbo ancora molte sorprese.

Marco Consoli

[sefirothmorpheus]

ringraziassero il nintendo wii!

revolutions come from video games! */mamma da quanto tempo non usavo sto motto /*

[landtools]

ma avete visto quanto costa quest'oggetto????