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staff 01-05-2007 12:31 PM

Italia come Cina
 
Roma - La Rete verrà nuovamente censurata in Italia. La notizia è passata con grande evidenza sui mezzi di informazione salutata dal plauso unanime di quei politici che hanno ritenuto di esprimersi a riguardo, e con l'usuale intervista a Don Fortunato di Noto, evidentemente ritenuto l'unico esperto da intervistare su tali questioni. Una sintesi del decreto non è ancora noto; una sua sintesi, della quale riportiamo qui in un ampio stralcio, appare sul sito del Ministero delle Comunicazioni:

"Il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha firmato un Decreto per contrastare il fenomeno della pedo****ografia in rete. Il decreto, realizzato di concerto col Ministero per le Riforme e le innovazioni nella Pubblica Amministrazione, entrerà in vigore tra 60 giorni. In questo arco di tempo i fornitori di connettività - c.d. Internet Provider - dovranno dotarsi di sistemi in grado di oscurare entro 6 ore dalla comunicazione ricevuta, i siti che diffondano, distribuiscano o facciano commercio di immagini pedo****ografiche.
Il decreto del Ministro Gentiloni è stato definito dopo un'istruttoria durata alcuni mesi cui, oltre ai due Ministeri interessati, hanno partecipato attivamente anche la Polizia Postale e delle Comunicazioni e le stesse associazioni degli Internet Provider, ai quali spetterà l'onere di intervenire direttamente, oscurando i siti incriminati dopo aver ricevuto, secondo modalità concordate, apposita comunicazione.
(...)
Nel decreto del Ministero delle Comunicazioni è disposto in particolare che gli Internet Provider si dotino dei sistemi per oscurare i siti incriminati, secondo i requisiti stabiliti nel provvedimento stesso, entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale al livello minimo di «nome del dominio» ed entro 120 giorni dalla stessa data a livello di «indirizzo IP ». Ogni 6 mesi si procederà poi al controllo dei risultati ottenuti, alla verifica delle tecnologie adottate e della loro congruenza con gli obiettivi della legge.
(...)
Internet è una straordinaria fonte di informazione ed un motore dell'innovazione - ha concluso il Ministro Gentiloni - Per difendere la libertà contro ogni tentazione di censura preventiva e generalizzata, peraltro impraticabile, occorre colpire in modo certo ed efficace chi ne fa un uso criminoso contro i bambini. Sono soddisfatto perché saranno proprio gli Internet Provider a collaborare con la Polizia Postale e delle Comunicazioni per oscurare i siti illegali".

L'iniziativa è ben descritta, e si commenta da sola.
Siamo in presenza di un nuovo passo verso il controllo preventivo dei contenuti accessibili tramite la Rete.
Siamo in presenza della solita ricerca di effetto mediatico e di consenso su operazioni che non possono essere presentate per quello che realmente sono, che vengono descritte negando l'evidenza e rovesciando i significati con i soliti giochi di prestigio linguistici, gabellando la censura come strumento di difesa della libertà. Siamo in presenza della solita criminalizzazione della Rete vista come popolata di ********, terroristi, criminali e vuota di cittadini che vogliono esprimere opinioni ed esercitare i loro diritti. Siamo in presenza di un ulteriore tentativo di trasformare la Rete in un potentissimo ed economico strumento di tecnocontrollo.

Tre questioni centrali di questa nuova iniziativa meritano ulteriori commenti.

Il decreto appare come l'inizio dell'"industrializzazione" della censura dei contenuti in Rete. L'Italia, preceduta su questa scala solo dalla Cina, ha deciso che la sua giurisdizione legale si estende anche al cyberspazio; questo, unito al paternalismo che nella cultura italiana caratterizza il rapporto tra stato e cittadino, autorizza evidentemente ad estendere l'odioso istituto della censura giornalistica alla Rete. L'AAMS - Azienda dei Monopoli di Stato, con un tempismo evidentemente frutto di accurata pianificazione, si è immediatamente accodata, varando con il via libera della Finanziaria un'analoga iniziativa dedicata questa volta ai siti di gioco e scommesse, che sono illegali ed immorali a meno che non venga riscossa dallo Stato la giusta percentuale.

La classe politica appare completamente schierata con il decreto. Nessuna voce si è levata a far notare che di censura e di tecnocontrollo si tratta, e che il contrasto alla violenza sui minori dovrebbe essere fatto, nell'ordine, in famiglia, in strada, in discoteca e nei messaggi pubblicitari.

Il livello tecnologico di contrasto ****; mentre le precedenti iniziative di censura si basavano sull'alterazione del servizio di risoluzione dei nomi di dominio (DNS) ma permettevano di collegarsi ai siti censurati conoscendone l'indirizzo IP (erano state infatti create liste "di protesta" di tutti gli indirizzi censurati), il decreto Gentiloni prevede la realizzazione della censura tramite il filtraggio dei pacchetti in base all'indirizzo IP, in pieno stile "cinese". C'è da sperare che il modello cinese non sia imitato anche in altri campi connessi ai diritti civili.

Come i lettori di questa rubrica sanno già, o possono facilmente dedurre mettendo insieme alcune nozioni qui esposte con dovizia, esistono metodi molto semplici per aggirare anche questa censura; questo è di ben poca consolazione, visto che dato il trend, c'è da pensare che il fenomeno si estenda sia come ambito di applicazione (********a oggi, politica domani, dissenso dopodomani....) che come efficacia delle misure tecnologiche.

Liberi pensatori, associazioni, cittadini della Rete, politici, dove siete?

Marco Calamari

fonte punto-informatico.it

Il network Coolstreaming essendo assolutamente d'accordo sul blocco di tali siti , porta a conoscenza del livello di pericolosita' e della voglia di censura del governo italiano.

Coolstreaming in futuro (speriamo mai) e' pronto a geolocckare i provider che effettueranno censure preventive contro siti di informazione e cultura in generale. e far capire cosa significa la censura in italia!.

Non vorremmo arrivare a questo punto ma le maglie si stringono e in questo gioco non vogliamo entrarci!

La rete e' libera! sempre e cmq.

"Questo tipo di politica morale è un attacco all'essenza di ciò che ha reso Internet un'arena privilegiata per la comunicazione". "Internet è in grado di essere uno spazio così vibrante soprattutto grazie alla essenzialità dell'infrastruttura", continua l'organizzazione, "che trasporta i dati dal punto A al punto B senza chiedere nulla. Configurazione e intelligenza sono due cose lasciate all'utente finale. La scelta su cosa debba essere scambiato spetta a noi, e non certo all'ISP né al governo cinese o quello di qualunque altro paese".
Svenska antipiratbyran

giacchettone 01-05-2007 12:53 PM

Al centro ci dobbiamo essere noi, individui che decidono cosa fare, vogliamo essere liberi di scegliere...oramai si sente in tutto il mondo una voglia di imbrigliare la rete, rifiutiamo tutte le imposizioni che ci dicono cosa possiamo e non possiamo fare, per favore lasciate a noi la decisione.....

AntonioP 01-05-2007 01:56 PM

Io non sono per nulla d'accordo..
Spesso l'user normale (ma anche quelli più esperti) non sanno come riconoscere i siti più o meno pericolosi. Sappiamo benisismo che la rete offre di tutto, ma spesso e volentieri il tutto è illegale o pericoloso. Il governo ha il dovere di proteggere queste persone, e la censura credo sia l'unico modo.
Chiaramete la "libertà di informazione" deve essere sempre protetta, ma non associamo questa libertà allo scaricare il programma o mp3 illegalmente.
bye

sivori87 01-05-2007 02:11 PM

ragazzi la ****ografia è qualcosa di squallido e va combattuta, anche con questi mezzi

non si possono secondo me porre paletti del tipo "non è giusto censurare la ****ografia perchè questo è il primo passo verso una censura più larga ed invadente"

coolstreaming è un sito in cui gente "pensante" ha facoltà di scrivere ciò che vuole, nel rispetto altrui: credo che questa sia la vera democrazia, quella da difendere con le unghie e con i denti affinchè non venga mai censurata (anche se scomoda a qualcuno)

è vero forse che la decisione di oscurare la ********a sul web potrebbe essere una manovra tesa a controllare più capillarmente la rete (e purtroppo non solo la ********a) ma onestamente non mi sento di condannare una scelta che, almeno formalmente, vuole censurare qualcosa di ributtante e squallido

staff 01-05-2007 02:14 PM

Antonio sulla questione dei siti citati nel decreto siamo assolutamente in linea... ma qui si stanno superando i limiti queste cose non si sanno mai dove portano. Internet rispecchia semplicemente la societa' ed il piu' alto di democrazia ... Sta a noi riconoscerci nella nostra Costituzione piu' volte violata con sentenze o arbirtri... Non sara' un ip a fermare il fenomeno della ****ografia piu' becera , ma sono l'intelligenza delle persone e la sensibilita' che noi tutti dovremmo dimostrare verso questo magnifico strumento. Coolstreaming deve dare un segnale preciso , l'ignoranza in questo campo non e' piu' benvenuta... se saremmo costretti adotteremo le nostre misure per far smuovere l'utente italiano addormentato o lobomitizzato... Non mi piace quando si sputa sul piatto dal quale si mangia... Coolstreaming e tanti altri servizi sono sforzi di persone che credono che la vera globalizzazione debba arrivare malgrado chi si ostina a pensare che il diritto su un mp3 sia per sempre... Internet puo' essere migliore solamente grazie a noi! ...

AntonioP 01-05-2007 02:48 PM

Non ho capito bene a cosa ti riferisci quando dici:
Quote:
Originally Posted by staff
Non mi piace quando si sputa sul piatto dal quale si mangia... Coolstreaming ...

Perciò prima di risponderti vorrei anche capire bene.

Io sono per il rispetto delle leggi, e siccome qui le leggi non le facciamo noi ma un governo votato anche da "noi", siamo tenuti a rispettarle. Sono d'accordo quando dici che i diritti di un mp3 non debbano essere eterni, ma non quando si debba violare un copyright. Se tutti dovessimo protestare contro una legge violendano mille altre si finirebbe nel caos. Mi dispiace ma non credo sia giusto violare dei diritti acquisiti o conquistati ocn il proprio lavoro. Anche voi qui mettete addirittura degli ostacoli per poter vedere un link di una tv (ma io credo che sia giusto n quanto è un vostro lavoro) o per scaricarne la vostra lista. Il proprio lavoro o diritto acquisito va protetto "sempre". Poi possiamo anche discutere se è giusto pagare 5 euro per una partita, ma questo è un altro discorso
bye

sivori87 01-05-2007 03:32 PM

antonio permettimi di dissentire...il fatto che su questo sito vengano censurati i link delle partite è cosa deprecabile ma purtroppo imposta da chi, pur di non veder lesi i propri interessi -e non i propri diritti, sia chiaro- (mi riferisco alle varie pay tv) ha censurato (ed in questo caso si che è cosa vergognosa) qualcosa di assolutamente legale quale un portale che riportava link esterni a programmi che non violano alcuna legge..tutto questo con il supporto, mascherato da finta estraneità, della nostra classe politica. quest'ultima, come dici tu, è stata eletta "democraticamente" (inserisco il termine tra virgolette perchè non ritengo sia questa la democrazia, ma ben altro) dal popolo, popoli di cui la politica dovrebbe fare gli interessi rifiutandosi di piegarsi alle angherie di multinazionali varie...cosa che invece avviene ed avverrà (la persecuzione a questo portale lo conferma)

AntonioP 01-05-2007 03:50 PM

Sivori, guarda che hai frainteso tutto, io non ho mai parlato di link per partite o eventi trasmessi su paytv..
Io mi riferivo strettamente al discorso dei diritti dicendo che anche Coolstreming difende il proprio lavoro "proteggendo" (non ho parlato di censura) "giustamente" i propri link alle tv\radio online. Difendere il lavoro dei propri cittadini è compito del governo, di conseguenza anche l'oscuramente di siti che potrebbero (a loro parere) violare certi diritti è cosa buona e giusta.

bye

sivori87 01-05-2007 04:02 PM

ma coolstreaming non protegge nulla...i link sono esterni, i programmi p2p altrettanto, soltanto il mediacenter è un software di cool ed è freeware...quindi...
ma cmq non me la sono presa con te...assolutamente

dico soltanto che la legittimazione del voto popolare non consente ad un governo di fare qualsiasi cosa...tanto più ritenere illegale qualcosa che non lo è come il p2p e le tv in streaming.tutto qui

AntonioP 01-05-2007 04:17 PM

Quote:
Originally Posted by sivori87
ma coolstreaming non protegge nulla...i link sono esterni, i programmi p2p altrettanto, soltanto il mediacenter è un software di cool ed è freeware...quindi...

Non è vero che non protegge nulla, la lista dei link alle webtv non è disponile, e poi anche le pagine del mediacenter (che in sostanza è solo un browser) fino ad un po' di tempo fa erano addirittura criptate. Ripeto che che non c'è nulla di sbagliato ma anzi è "GIUSTISSIMO" proteggere il proprio lavoro.
Non spostiamo il discorso su Coolstreming che non c'entra nulla,

Quote:
Originally Posted by sivori87
dico soltanto che la legittimazione del voto popolare non consente ad un governo di fare qualsiasi cosa...tanto più ritenere illegale qualcosa che non lo è come il p2p e le tv in streaming.tutto qui

Ma è chiaro che non consente di fare qualsiasi cosa, ma le decisioni per la protezione del lavoro, è chiaro che le debbano prendere loro. Poi possiamo protestare e dire tutto quello ceh vogliamo, ma la decisione "deve" essere loro per non entrare nel caos più assoluto.
Guarda che l'essere umano non sarà mai d'accordo su nulla, figurati sulle decisioni di un governo

ciao


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