Riscaldamento globale, variazioni climatiche, corsa agli armamenti e scudo spaziale contro il terrorismo, crisi energetica mondiale, incendi delle foreste, difesa da epidemie nell'era della globalizzazione, inquinamento e delitti contro i tesori ambientali, saranno i temi che 110 scienziati di 35 nazioni - impegnati in questi studi - tratteranno a Erice nel corso della 38ª edizione dei Seminari Internazionali sulle Emergenze Planetarie (da domani al 24 agosto). È la stessa comunità scientifica che identificò in 63 Emergenze Planetarie i problemi da affrontare una volta superato il pericolo di Olocausto Nucleare, realizzando progetti-pilota per affrontarle. L'obiettivo è dare ai governi le informazioni rigorosamente scientifiche sulle Emergenze Planetarie affinché si proceda ad affrontarle evitando che centinaia di miliardi di dollari vengano bruciati nell'illusione di risolvere problemi creandone altri ancora più gravi. Infatti si parla da tempo delle «misure preventive» da prendere subito. Misure per le quali sarebbero necessarie centinaia di miliardi di dollari con il rischio di ritrovarci dopo in condizioni peggiori di prima. L'esempio più istruttivo è quello del Ddt. Le misure preventive portarono tanti anni fa a finanziare i progetti per eliminare il Ddt in quanto i Comitati detti scientifici (Fermi amava dire che i comitati non hanno mai scoperto né inventato nulla) avevano scatenato l'allarme mondiale sul Ddt cancerogeno. I morti per malaria furono ridotti dal Ddt a un migliaio l'anno. Dopo la realizzazione delle misure preventive, i morti per malaria passarono a un milione l'anno e il Ddt è stato reintrodotto. Ecco a cosa portano le «misure preventive» quando un problema non è stato studiato con rigore scientifico. Una settimana di lavori a Erice permetterà di avere idee chiare su cosa pensa la vera grande Scienza sullo stato di salute di questa nostra Terra.
Le banche centrali e quelle mondiali iniziano a considerare quali conseguenze sugli equilibri economico-finanziari potrebbero derivare dal continuare a far finta di nulla. E infatti prima o poi le Emergenze Planetarie dovranno essere tutte affrontate, anche se il grande pubblico non le conosce.
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