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Le proiezioni: Walter Veltroni al 76,1%


Le proiezioni: Walter Veltroni al 76,1%
Dietro il sindaco di Roma si piazzano Bindi con il 12,7%; Letta (11%), Adinolfi e Gawronski (0,1% per entrambi)

Il sindaco di Roma, Walter Veltroni (Infop***o)
ROMA - Walter Veltroni in testa con il 76,1 per cento dei voti. È quanto risulta dalla terza proiezione della Ipsos. Al secondo posto Rosy Bindi, che sarebbe attestata al 12,7%, terzo Enrico Letta con l'11%. A Mario Adinolfi e a Piergiorgio Gawronski è attribuita la stessa percentuale: 0,1%. I dati ufficiali sono stati comunicati a mano a mano nel corso dello spoglio. Nel passaggio da una proiezione a quella successiva non vi sono state però variazioni di rilievo.

«SARA' UN OTTIMO SEGRETARIO» - Come pronosticato alla vigilia, dunque, il sindaco di Roma ha fatto man bassa di consensi. Tutti e cinque i candidati alla leadership, oltre al premier Romano Prodi (che ha parlato anche di «governo più forte) e ai leader del centrosinistra, hanno comunque espresso soddisfazione per la grande partecipazione popolare. Enrico Letta ha rivolto i propri auguri a Veltroni sottolineando che «sarà un ottimo primo segretario del più grande partito italiano»; sulla stessa linea Rosy Bindi che ha evidenziato come il sindaco di Roma fosse la persona «che d'altra parte avrei votato se non mi fossi candidata».

LA GRANDE AFFLUENZA - Secondo quanto comunicato dai coordinatori del partito, i votanti nel corso dell'intera giornata sarebbero stati più di tre milioni e in diversi seggi è stato necessario prolungare l'orario di apertura dei seggi (il termine delle operazioni era stato inizialmente fissato nelle ore 20) per smaltire le lunghe file di iscritti e simpatizzanti desiderosi di dare il proprio contributo.

«PRIMI IN ITALIA» - «Sarò ottimista, ma già oggi siamo il primo partito» è stata la prima dichiarazione dello stesso Veltroni che ha parlato di un «voto per cambiare» che conferma che «il paese è più avanti di chi lo rappresenta e di chi lo racconta». «Stasera confermiamo il pieno sostegno al governo che sta guidando il Paese e che questo Paese sta trasformando - ha aggiunto il sindaco di Roma - Il bilancio di questo governo è molto migliore dell'immagine che dà a causa della frammentazione». Veltroni ha parlato di quello con Romano Prodi come di un «rapporto a prova di bomba» (ricevendo a stretto giro di replica, dal premier, una dichiarazione significativa: «siamo nati insieme, siamo cresciuti insieme»).

IL NUOVO PARTITO - Il neo segretario, che ha parlato della grande affluenza come di «una risposta all'antipolitica», ha poi spiegato come sarà il suo Pd: «Non sarà un partito di correnti - ha assicurato Veltroni - e il 50% degli organismi dirigenti sarà composto da donne. Non sarà un partito che nasce dal leader o per un leader ma per le persone reali per questo paese reale».

«LA CDL DOVRA' CAMBIARE» - Veltroni ha contrapposto le modalità che hanno portato alla nascita del nuovo partito, e della sua leadership, con la situazione del centrodestra. «Lo schema della Cdl - ha detto il sindaco di Roma - è vecchio e corrisponde ad una vecchia stagione politica italiana. Hanno governato per sette anni con quella conformazione visto che non possono fingere di aver attraversato quegli anni come dei passanti. Sono convinto che anche la Cdl verificherà il suo schema».

L'ABBRACCIO A SANTI APOSTOLI - L'incontro e l'abbraccio tra Romano Prodi e Walter Veltroni, a piazza Santi Apostoli, sono avvenuti un quarto d'ora prima della mezzanotte, quando il sindaco di Roma ha raggiunto la sede dell'Ulivo. Non ha preso la parola per ulteriori dichiarazioni e ha lasciato che Prodi evidenziasse come «il Pd sarà il punto di riferimento fondamentale della politica italiana» perché «nasce in un modo completamente diverso da qualsiasi partito nato nella storia del nostro Paese». «Da oggi incomincia un cammino straordinario - ha sottolineato ancora il premier -. Nei prossimi giorni si inizierà a lavorare alla costruzione del nuovo partito. Il governo non solo non ha nulla da temere da questo passaggio, ma anzi sarà rafforzato in modo vitale. Con Walter abbiamo iniziato insieme 12 anni fa il cammino del Partito democratico e coerentemente non lo abbiamo mai abbandonato. E alla fine ce l'abbiamo fatta»

www.corriere.it


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