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yatta 12-18-2007 10:00 PM

Grillo in risciò: diamo l'Italia ai trentenni
 
frecciata al Capo dello Stato: «E' vero, non è il mio Paese. E' quello di Napolitano»

Grillo in risciò: diamo l'Italia ai trentenni

Il comico porta al Senato le 350mila firme per una legge a favore di un Parlamento pulito. «Sono un po' depresso»

ROMA - «Il Paese riparte». Beppe Grillo si affida ad uno slogan prima di partire, a bordo di un risciò, nel breve viaggio da piazza Navona al Senato per la consegna dei 18 scatoloni in cui sono contenute le 350 mila firme per una legge di iniziativa popolare a favore di «un Parlamento pulito». Il comico era accompagnato da alcune decine di suoi sostenitori a cui, durante il tragitto, si sono aggiunti curiosi e simpatizzanti che si trovavano per le strade.. Grillo non si è limitato a consegnare le firme agli addetti di Palazzo Madama, ma ha anche incontrato a tu per tu il presidente dell'Aula, Franco Marini.

«SONO UN PO' DEPRESSO» - «Intanto ho rimediato una cravatta e l'incontro è andato bene, ma mi sento un pò depresso perchè un funzionario, quando abbiamo depositato le schede, mi ha detto che questa proposta verrà 'assorbità in altri disegni di legge» ha detto poi all'uscita, dopo una mezz'ora di faccia a faccia con il presidente del Senato. Marini, per Grillo, è «una brava persona», «con un figlio ingegnere informatico e sa cosa sono le tecnologie». «Marini - ha precisato - ha capito che è un altro mondo e lui si trova in mezzo ed ha più di 70 anni». Quando un giornalista gli ha fatto notare che Marini è un ex sindacalista, Grillo ha replicato: «Appunto, non puoi fare una critica ad una persona così, mi sembra uno così alla mano».

«IL MONDO CAMBIA» - «È chiaro - ha osservato ancora Grillo - che Marini si rende conto che il mondo sta cambiando e lui ha potuto fare quello che ha potuto fare e ai suoi tempi riempivano le piazze con milioni di persone, adesso la piazza è miliardi di persone in rete. E' ovvio che siano un po' spaventati».

«SACCHI DI SABBIA» - Sulla sensazione di depressione denunciata ai cronisti uscendo dal Senato, Grillo spiega che «questa sensazione non l'ho avuta nel colloquio con Marini, ma prima, quando ho depositato la proposta di legge di iniziativa popolare». «La mia proposta l'hanno già insabbiata: c'era Marini con i sacchi...» ha detto con ironia il comico. «L'addetto all'imboscamento delle leggi, - ha continuato mi ha fatto un discorso molto tecnico. Ha preso un libro, ha spiegato, "il paragrafo 5, il comma 7...". Po ha detto "vediamo com'è, su questo vi daremo una speranza, su questo è un po' più difficile"». «L'importante - ha però precisato Grillo - è che un milione e mezzo di persone è uscito nelle piazze e 500 mila hanno firmato una legge e se questa proposta verrà ass-or-bi-taa, hanno detto proprio così, in un altro decreto se ne prenderanno la responsabilità».

LE RICHIESTE - Tra le richieste avanzate dai grillini ci sono l'espulsione dal Parlamento dei condannati in sede definitiva e la richiesta che il mandato parlamentare sia solo per due legislature. Durante il tragitto da piazza Navona al Senato il comico aveva affrontato alcuni dei temi forti di carattere politico-sociale sui quali da tempo conduce le proprie battaglie. «La privatizzazione dell'acqua non è politica, il nucleare non è politica, una centrale nucleare non mi cambia la vita - ha detto tra l'altro -. Eppure c'è qualcuno che non capisce nulla di nucleare e vorrebbe riproporlo. Il Paese è da dare in mano a gente di 30 anni, magari invece tra poco torna lo psico-nano, ci divertiremo per tre anni».

«E' IL PAESE DI NAPOLITANO» - Grillo ha poi commentato l'intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che dopo la pubblicazione della corrispondenza del New York Times in cui gli italiani venivano descritti come un popolo di depressi aveva sottolineato che la vera Italia non è quella di Grillo. «Meno male, mi ha tolto un peso...» è stato il giudizio tranchant del comico genovese. Che polemicamente ha poi aggiunto: «Infatti, questo è il Paese di Napolitano...». Secondo Grillo il New York Times ha fatto un servizio «bellissimo» sull’Italia. Quindi quella di un Paese depresso è un’immagine che corrisponde alla realtà? «Ho paura di sì».

ATTACCO AI MEDIA - Ma Grillo non ce l'ha solo con la politica. Anzi: «Il vero cancro non è la politica ma l'informazione» ha detto ai microfoni di Sky Tg24. «L'informazione - ha aggiunto - è la vera depressione di questo Paese. L'informazione con i suoi limiti, con la sommersione di informazioni inutili, la gente è sommersa di ca…. È un mezzo destinato a scomparire, sarà assorbito dalla rete. La rete è la cosa più democratica che esista perchè c'è il contraddittorio». Il comico genovese si è poi scagliato contro l'ordine dei giornalisti: «Bisogna abolirlo perchè è fascista, è mussoliniano»

Fonte

Malcom1875 12-20-2007 09:19 PM

Condivo ciò che ha detto. Quanto a legge depositata si sappia che la Costituzione aji noi non obbliga il Parlmamento a votarla e a discuterla.


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