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staff 10-17-2005 02:54 PM

La tv via internet
 
Dagli incontri è emerso che i due principali protagonisti della cosiddetta televisione digitale sono:
  1. Le grandi società di telecomunicazioni e di produzione televisiva (FastWeb, Mediaset, Sky), che sono inoltre, i maggiori fornitori di contenuti in numerosi formati e modelli di distribuzione (via satellite, digitale terrestre, Pay Per View, Video on demand, ecc.).
  2. I piccoli produttori e distributori come Bruno Pellegrini con BlogTV, Robin Good con TheWeblogProject e le offerte commerciali altamente distruttive di Petra Bauersachs e Guido Ciburski, rispettivamente con i loro prodotti Byte Tornado e Cybersky-TV. Byte Tornado è una versione evoluta di Bittorrent che elimina i limiti della tecnologia P2P: non si può scaricare più di quello che si sta caricando. Cybersky-TV fornisce una tecnologia P2P che permette la redistribuzione di qualsiasi canale televisivo pressochè in tempo reale, con estrema facilità e costi contenuti. Questa società è già quotata nella borsa Tedesca ed i tribunali Tedeschi ne avevano inizialmente bandito l'uso del software.
Come ci si poteva aspettare, le grandi società di media e di telecomunicazioni, hanno mostrato molta prudenza nel definire le nuove possibilità di mercato cui stiamo andando incontro e preferiscono presentare le loro offerte non come un drastico cambiamento ma come un prodotto in linea con la tradizionale offerta dei fornitori di contenuti video via satellite e via cavo di tutto il mondo.

L'argomento della TV interattiva non si è spostato di molto per capire il valore di una fornitura di informazioni complementari a qualsiasi contenuto visivo, trascurando che anche questo fa parte del grande movimento dai media all'informazione ed all'intrattenimento personalizzati.

Dunque i grandi delle telecomunicazioni, mentre descrivono l'uso intelligente della tecnologia per i nuovi media (informazione interattiva fornita attraverso un canale di ritorno), continuando ad usare un modem da 56K integrato nel sistema televisivo, sembrano tralasciare completamente le possibili ed infinite convergenze con i servizi e le informazioni online.

L'aspirazione di queste società è quella di creare una piattaforma dedicata, un'esperienza multicanale sia caratterizzata dall'ampiezza dell'insieme dei contenuti disponibili (come vuole essere FastWeb), sia da un'esperienza Premium fatta di contenuti unici distribuiti attraverso formati compatibili con carte prepagate o con Pay Per View.

La cosa interessante dell'offerta di FastWeb è il registratore virtuale di rete. Mentre anche Guido Ciburski descrive un nuovo prodotto con caratteristiche simili (www.onlineTVrecorder.com), FastWeb offrirebbe, secondo Stefano Parisse, la registrazione di qualsiasi contenuto disponibile sulla loro piattaforma di distribuzione digitale.

Sono rimasto subito sorpreso dal fatto che un distributore di contenuto media digitale sprecasse molta banda e spazio per registrare qualcosa che è già disponibile in formato digitale. Perchè non lasciarlo sui loro server e basta? La risposta di Parisse, come sospettavo, si basa su questioni legali che richiederebbero a questa tecnologia di registrazione virtuale di essere sempre impostata dall'utente. Insistendo con la mia domanda, perchè non rendere questo servizio più efficiente, mi è stato fatto capire che in realtà non verrebbe effettuata alcuna registrazione del programma televisivo selezionato.

FastWeb mette sulla sua sua rete digitale contenuti di altri, "inventandosi" nuovi modelli da addebitarne l'uso agli utenti, contemporaneamente limitandosi le potenzialità di redistribuzione. Il distributore di telecomunicazioni convertito alla distribuzione di contenuti digitali vuole soddisfare e proteggere il valore del contenuto tradizionale fornito fino ad ora.

Questi dirigenti sembrano ancora non rendersi conto dei profondi cambiamenti che stanno avendo luogo nel panorama della televisione digitale e non sono sembrati aperti a prendere seriamente in considerazione la possibilità che tutto il mercato sta drasticamente cambiando il suo profilo. Tutto questo non solo richiede il riconfezionamento dei contenuti offerti dai media tradizionali in nuovi formati, ma anche una migliore comprensione degli spostamenti dei contenuti dai mass media ai media di nicchia e generati dagli utenti, i profondi effetti del Long Tail e l'esistenza di nuove tecnologie per la distribuzione come quella P2P.

I costosi film e le realtà della produzione televisiva hanno richiesto e giustamente potenziato un sistema di produzione e distribuzione basato su di unpolitica di scarsità, resa possibile da un sistema distributivo creato per il profitto di economie su larga scala.

Si produce un film in modo che sia visto dal maggior numero di spettatori possibile. Gli spettatori sono in qualche modo "ingabbiati" e vincolati dall'orario, dal luogo in cui si svolge la visione (televisione o cinema) e dalle interruzioni degli annunci pubblicitari. Questo tipo di esperienza è standardizzata il più possibile per tutti gli spettatori ed è realizzata, trasmessa e progettata con attrezzature costose.

Ma proviamo a cambiare scenario.
  • Le televisioni ed i film non hanno più bisogno di stare in un luogo specifico. Potete scegliere di guardare i vostri programmi con un Sony Media Player, su di un grande schermo oppure proiettarli su di una parete. Ognuno di questi sistemi costa oggi meno di 1000 $.
  • I film e la televisione possono essere guardati all'orario che volete. Non dipendete più da una programmazione prestabilita. Tutto il contenuto televisivo non è più intermediato ed è accessibile a qualsiasi ora.
  • L'utente può davvero scegliere all'interno di una disponibilità infinita di contenuti, che integrano tutte le principali offerte commerciali con l'ampio archivio delle produzioni indipendenti, documentari, programmi di arte e di cultura creati a migliaia ogni anno.
  • Un esercito di nuovi piccoli produttori, che hanno compreso queste nuove opportunità, ha cominciato a crearsi i propri sceneggiati, gli spettacoli, perfino gli strumenti hardware e software che ora sono accessibili a tutti.
  • Lo spazio di memoria online infinito e l'ampiezza di banda illimitata per la distribuzione sono diventate disponibili per i piccoli produttori indipendenti. Immagazzinare, archiviare e distribuire produzioni di qualità e di qualsiasi genere ha ormai raggiunto costi vicini allo zero.
  • I nuovi motori di ricerca, i consigli, le affinità, aiutano gli spettatori a trovare e selezionare il tipo di contenuto che vogliono in modo molto rapido. Tutto questo grazie ad Amazon ed alle nuove biblioteche digitali di musica.
  • L'ampiezza di banda di Internet aumenta notevolmente, portando l'accesso a milioni di utenti in Europa, Nord America, in molte parti dell'Asia ed in alcune ricche regioni del Medio Oriente e del Sud America.
  • Le nuove tecnologie per la distribuzione come quella P2P, Bittorrent, Byte Tornado ed altre, forniscono alternative molto efficienti ed a basso costo per la distribuzione di contenuti qualitativamente superiori.
Dunque, in uno scenario del genere, scommettereste ancora sul contenuto basato sui modelli di Hollywood e sull'intrattenimento televisivo di bassa qualità che abbiamo visto in tutti questi anni?

Secondo voi, lo spettatore non più intermediato, potendo scegliere, continuerebbe a guardare gli stessi programmi che gli sono stati propinati fino ad ora?

I dati di Long Tail di Amazon ed i successi viventi di iTunes, Rhapsody e Yahoo Music Unlimited sono tutti basati sulla piena consapevolezza che quando c'è tanta disponibilità, essa diventa la maggiore fonte di tutti i guadagni.

I dati sono accessibili a tutti ed è stupefacente che ancora tante persone che lavorano nei media non abbiano delle idee in merito.

E' possibile che, comprendendo in tempo il valore vero ed il potenziale di questo nuovo paradigma di consumo dei media personalizzati, alcuni di questi media e società di telecomunicazioni potranno creare un servizio profittevole, ma anche socialmente utile.

E' difficile però prevedere se essi faranno in tempo a cogliere queste opportunità offerte dalla rivoluzione dei nuovi media.

Posso solo dire che i dirigenti di queste aziende non erano a Milano per ascoltare queste cose.

Dopo avere fatto le loro presentazioni, hanno preferito andarsene anzichè ascoltare e confrontarsi con altre realtà possibili.

Buona Fortuna

fonte : http://www.masternewmedia.org/it/20...ttovalutata.htm

reale 11-05-2005 05:29 PM

la tv internet e a pagamento?

dave.heat 11-05-2005 11:51 PM

Quote:
Originally Posted by reale
la tv internet e a pagamento?

no questa è gratis

Panthers 11-28-2005 01:32 AM

io nn ho capito una cosa
ma l'iptv userà il metodo tipo bittorrent per inviare lo stream?
(perchè nn credo che sia immaginabile l'uso di server che sparano banda ad ogni cittadino)

sarà in grado di farmi vedere il tg1 alla qualità che lo vedo ora via antenna o DTT?

grazie

dave.heat 11-28-2005 09:24 PM

no,nn bittorrent, la qualità nn è cm quella della tv, però i programmi tipo pplive usano il p2p per diffondere lo stream

ABNormal 11-29-2005 02:00 AM

Quote:
Originally Posted by Panthers
io nn ho capito una cosa
ma l'iptv userà il metodo tipo bittorrent per inviare lo stream?
(perchè nn credo che sia immaginabile l'uso di server che sparano banda ad ogni cittadino)

sarà in grado di farmi vedere il tg1 alla qualità che lo vedo ora via antenna o DTT?

grazie


1) buona parte dei programmi che vedi qui proposti usano la tecnologia Torrent per potenziare il segnale.
2) la qualità del segnale dipenderà non tanto dai programmi ma dal tipo di codifica del segnale (attualmente molti sfruttano il WMV che rispetto ai nuovi DivX-Xvid-H264... sta mooolto indietro) e dalla banda upload che chi trasmette può avere a disposizione.
Un esempio di buona qualità di trasmissione puoi averla in PPLIVE con il canale HBO (trasmette il serial Rome). Qualità a mio giudizio notevole, tenendo conto che siamo agli "albori" di un sistema di trasmissione.

ABN


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