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Old 08-05-2007, 11:21 PM
yatta yatta is offline
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UFO in Italia, solo visioni?


Sembra che qualcuno sia tornato a farci visita. Nelle ultime settimane sono stati registrati circa 50 avvistamenti. Se alcuni sono presto stati dichiarati dei falsi o delle illusioni ottiche, altri sono ancora al vaglio degli organi di controllo, dal Centro Italiano di Studi Ufologici all' Aviazione Militare. Diamo uno sguardo generale al fenomeno, con particolare attenzione alla casistica italiana. Per i curiosi e per chi "vuole credere".
di Sergio Lo Gatto


Il pomeriggio del 24 giugno 1947, intorno alle ore 15.00, un uomo d’affari americano di nome Kenneth Arnold, titolare di brevetto di guida civile per piccoli aeroplani non di linea, parte dall’aeroporto di Chehalis, nello stato di Washington, a nord-ovest degli Stati Uniti, per collaborare alle ricerche di un aereo da trasporto C-46 dell’esercito partito un mese e mezzo prima con 32 persone a bordo e mai più tornato alla base.

Giunto nei pressi del monte Rainier, Kenneth Arnold racconta di aver notato 9 oggetti luminosi che si muovevano in formazione. Prendendo alcuni punti noti come riferimento, Arnold calcolò che gli oggetti, del diametro di 30 metri, dovessero trovarsi a circa 3000 metri circa e viaggiare a circa 1500 km all’ora, prima di scomparire all’orizzonte.

Al momento dell’atterraggio Arnold ha la possibilità di raccontare subito alla stampa, presente invece per ricevere notizie sull’aereo scomparso, quello che in seguito sarebbe stato classificato convenzionalmente come il primo avvistamento di UFO.
UFO è l’acronimo che sta per Unidentified Flying Object, vale a dire Oggetto Volante Non identificato. Quello di Arnold non era davvero il “primo” avvistamento: la storia riporta diverse segnalazioni sparse nei secoli, a cominciare da quelle di Plinio il Vecchio. Eppure le dichiarazioni di Kenneth Arnold sono le prime a introdurre il termine “flying saucer”, “disco volante”. In verità si trattò di un equivoco: nel descrivere il movimento fluttuante, il pilota disse che ricordava “il muoversi di piatti nell’acqua”, mentre la stampa associò il termine “disco volante” alla forma degli oggetti.

Arnold provò a spiegarsi meglio in seguito, dicendo che la forma somigliava più a quella di un’ala, ma era troppo tardi: l’immaginario collettivo degli Stati Uniti (e molto presto del mondo: il Corriere della Sera ne parla il 9 luglio) era già stato segnato dai “dischi volanti”, traghettatori di visitatori d’altri mondi, in avvicinamento per chissà quale scopo.
Quest’anno cade dunque il sessantenario del “primo avvistamento”, dell’inizio di quella che viene definita l’ufologia moderna. Dall’episodio di Arnold, avvistamento peraltro confermato da un altro individuo, che vide gli oggetti luminosi da terra e contribuì a fare del caso il primo dei 701 “inspiegabili”, s’intensificarono non solo le ricerche di giornalisti e curiosi, ma anche e soprattutto quelle dei reparti di “intelligence” mondiali e delle divisioni aeree militari.

Poco più tardi, con i fatti di Roswell, dell’Area 51, la misteriosa base che tuttora si dice ospiti il traffico aereo alieno, sarebbe nata negli States la psicosi secondo la quale il Governo statunitense fosse entrato direttamente in contatto con gli alieni, prelevando da un UFO caduto resti della navicella esemplari di razza aliena, per apprenderne la tecnologia e la biologia. Intanto, a periodi alterni, a cicli, diremmo, nel mondo si susseguono gli avvistamenti. Il concetto di “disco volante” venne superato presto per il semplice fatto che era considerato riduttivo: la forma degli oggetti avvistati variava visibilmente, piatti, sigari, sfere, triangoli e chi più ne ha più ne metta.

La fondazione, nel 1985, del Centro Italiano Studi Ufologici, ci dà ora la possibilità di consultare un vasto archivio relativo al nostro Paese. Esso raccoglie oltre 15.000 segnalazioni di avvistamenti di fenomeni aerei anomali, che spaziano in un arco di tempo compreso tra il 1900 ed il 2004 compreso. Un elaboratore elettronico raccoglie e aggiorna regolarmente la frequenza degli avvistamenti, che sfiora la media di 250 all’anno.
Effettivamente i casi, le cui fonti sono prevalentemente legate ad organi di informazione giornalistica, hanno un livello di attendibilità piuttosto basso, soprattutto quando provengono da piccoli paesi, bisognosi di attirare attenzione.

Sono state comunque condotte, oltre alle analisi sui singoli casi, laddove esistano prove concrete, soprattutto osservazioni di tipo statistico, tese ad individuare il senso di una casistica. Così sono emerse quelle che vengono convenzionalmente chiamate “ondate”. “Nel corso di periodi solitamente limitati a uno o pochi mesi è stata registrata una elevatissima concentrazione di avvistamenti UFO su un territorio nazionale o inter-regionale”. Uno degli studi più approfonditi è condotto sulle “cause” che potrebbero determinare queste ondate, senza però per ora trovare delle spiegazioni soddisfacenti.
Nel 1950, ’54 e ’73 sono state registrate ondate prevalentemente in Italia Centro-Settentrionale, ma la più spaventosa resta quella del 1978, che ha interessato l’Italia Centro-Meridionale: sono stati registrati 1749 avvistamenti. La regione Campania ha toccato il record di 202 avvistamenti, con il numero impressionante di 66 segnalazioni solo nel mese di dicembre.
Per quanto riguarda le tipologie, il metodo usato in Italia è quello definito nei primi anni settanta da J.A.Hynek, che il sito del Centro Italiano di Studi Ufologici riassume in una tabella:

Luci Notturne:
Fenomeni luminosi solitamente non strutturati, osservati nel cielo notturna ad una certa distanza dal testimone. Costituiscono la grande maggioranza di tutti gli avvistamenti UFO raccolti.

Dischi Diurni:
Fenomeni luminosi o di aspetto apparentemente solido, osservati nel cielo diurno ad una certa distanza dal testimone.

Casi Radar-Visuali:
Casi di avvistamento rilevati da apparecchiature radar, talvolta con una contemporanea osservazione visiva.

Incontri Ravvicinati:
Fenomeni osservati al suolo o in sua prossimità, con tracce o presenza di "entità animate", osservati a breve o brevissima distanza dal testimone.

A partire dagli anni ottanta, il Centro Italiano Studi Ufologici ha promosso la stesura di una serie di Cataloghi di segnalazioni di avvistamento UFO su base provinciale e regionale.
La storia dei casi italiani documentati mostra come le tipologie siano variate nel corso del tempo, descrivendo una profonda evoluzione.
Fino agli anni sessanta, infatti, una parte considerevole di avvistamenti era diurna e a buona parte delle osservazioni notturne venivano spesso associate, direttamente o indirettamente, delle caratteristiche "tecnologiche". Gli incontri ravvicinati erano meno frequenti e praticamente sempre vicini all'idea del "disco volante" atterrato per qualche attività ricognitiva ed arricchito dalla presenza di qualche occupante con spiccate caratteristiche tecnologiche (scafandro, casco, ecc ...).

L’avanzare della tecnologia e delle conoscenze astronautiche, l’allargamento, insomma, delle frontiere scientifiche relative all’esplorazione spaziale, ha creato nel tempo una sorta di stereotipo, un mezzo di cui appassionati e mitomani, ancor più dei sinceri testimoni, si sono avvalsi per perfezionare l’immagine di una leggenda.
Proprio il tramutarsi della tecnologia in mito ha portato le descrizioni stesse ad arricchirsi di particolari “strani”, con il conseguente effetto di dirottare un’indagine di natura scientifica come quella condotta dagli organi di ricerca e dall’Aviazione, verso il campo del mistero e dell’ignoto.
Ecco allora che gli incontri ravvicinati con astronauti equipaggiati in tuta spaziale (come a fare il verso alle immagini di Armstrong sulla Luna e successive missioni) si tramutano in contatti ravvicinati con esseri curiosi, deformi, strani e dal comportamento inquietantemente illogico. Come a dire che l’occhio dell’osservatore curioso ha tanto bisogno di uscire dal coro quanto è soggetto al mutare dei costumi.

Pare che il 2006-2007 sia stato un biennio di forti ondate per l’Italia: Vigevano, Mestre, Capodimonte, Ischia, Giannutri, Tor di Mancello, Vecchio Camino, San Bernardo, Genova, Roma e Bari, questi alcuni dei “luoghi caldi”. Sparsi sullo Stivale, pronti a far tornare l’interesse, grazie a qualche segnalazione che ha raggiunto i telegiornali nazionali.
C’è chi dice che gli alieni prediligano zone poco frequentate, come a dire che vogliono mantenere la discrezione, o come a dire che, per i “testimoni”, meglio non avere intorno nessuno che possa smentire.
Alla domanda “dove bisogna andare per vedere un ufo?”, quindi, è difficile trovare risposta. Ma i curiosi possono di certo farsi un giro sul celebre portale video YouTube e digitare “ufo” o “ufo italia” nella barra di ricerca. Non resteranno delusi.

Geograficamente parlando, quindi, non sembra sia possibile identificare un “luogo prediletto” dai visitatori, piuttosto siamo in grado di dire che, dove il medium-stampa si rende ben disposto a far uscire notizie, lì pare che gli alieni si siano dati appuntamento.
Una delle severe dichiarazioni degli stessi ufologi è che, a tutt’oggi, con ben 60 anni di avvistamenti documentati, la tendenza dei testimoni sia verso un’elevatissima “permeabilità psicologica”.
Di fronte al fatto, perché di fatto si tratta, che l’esistenza in questo vastissimo universo tuttora in espansione di altre forme di vita in grado di raggiungerci sia da considerarsi molto più probabile del suo contrario e di fronte alla miriade di casi di avvistamento e contatto assolutamente plateali (come i racconti e soprattutto le foto dello svizzero Billy Meier) ancora molti sono i “testimoni” che inventano storie.
Si potrebbe sì parlare ancora di psicosi di massa, ma altrettanto possibile sarebbe abbandonare questo termine così “primo-novecento”, così freudiano, così banalizzante e cominciare piuttosto a guardare a questa tendenza come a un forte bisogno e gusto di sognare.

Sergio Lo Gatto

Fonte

P.S.: io sono riuscita a leggerlo tutto ...


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  #2  
Old 08-05-2007, 11:33 PM
magikoMILAN1982 magikoMILAN1982 is offline
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Come dice il grande Fox Mulder: "I want to believe"


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  #3  
Old 08-06-2007, 01:26 AM
yatta yatta is offline
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Also I... but me it seems just to mail also who does not think it like me...

Tradotto da Altavista ...


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  #4  
Old 08-07-2007, 03:49 PM
romans romans is offline
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Ok, la dico.
avevo 8 o 9 anni, ero in vacanza come tutti gli anni in Calabria, erano circa le 10 di sera, giocavo con degli amici, mi attardo dietro la nostra palazzina dove in quel tratto non è presente illuminazione, e alzando gli occhi al cielo vedo un oggetto luminoso volare lento a bassa quota poco più alto delle palazzine di 7/8 piani, quindi lo vedo ben definito, sono esattamnete due sfere luminose, tanto per capirci le odierne lampade, unite da un'asse trasver****, simile ad un peso da palestra.



Ora lungi da me dire o credere di aver visto una nave spaziale o chissà cosa, ma comunque un UFO, cioè un oggetto volante non identificato, almeno da me.
Non ho mai dato molta importanza alla cosa, anzi quasi per niente, ho cercato solo vagamente di capire cosa fosse ma non ho trovato risposta, se magari esistono aggeggi simili costruiti da qualcuno per un qualche scopo che a me sfugge, ripeto mi sono interessato appena.

Se qualcuno sapesse dire cosa potrebbe essere mi toglerebbe una curiosità, nulla di più....


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