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NBA tonight: facile i Mavs. Ok le grandi deluse Nets e Heat. I Knicks fermano Utah
19.12.2006. 11:54
Warriors – Nets 97-105
27-13 nel decisivo quarto periodo e i Nets vincono la quinta partita nelle ultime 16. 10-14 il loro record: da depressione ma quanto basta per tenerli perfettamente in corsa per la leadership della Atlantic Division. “Difesa” la parola d’ordine e i i ragazzi di coach Nelson ci cascano dilapidando nei primi minuti del l’ultimo quarto un vantaggio mai consistente ma comunque confortante. Per NJ ormai abituale la tripla doppia di Jason Kidd (10p, 11r, 12a), 26 + 14 per Krstic e la dimostrazione che si può fare qualcosa di buono anche con Jefferson e Carter a 26 punti complessivi. Tra i californiani ok il Barone (25 e 9 assist), il solito Ellis (19), (18) e Barnes (14) dalla panca.
Sonics – Grizzlies 126-134
Doppio overtime in quel di Memphis. Alla fine hanno la meglio Miller (29) e soci grazie ad un tiro della disperazione di Chucky Atkins (28) alla fine del primo tempo supplementare (“crazy” l’aggettivo più usato per descriverlo) e ai 6 punti del rookie Rudy Gay nel secondo (17 complessivi per lui). Per la banda di Mike Fratello fermata a quota 6 la striscia di sconfitte. Il record resta mortificante ma tra il ritorno di Gasol (15 con 6/8 dal campo in 22 minuti) e questa vittoria almeno c’è qualche spiraglio di luce in lontananza.
Poco di cui ridere a Seattle. Senza Allen sono ancora Lewis (36 + 14 rimbalzi) e Ridnour (22) a sobbarcarsi l’onere della conduzione della squadra ma la difesa continua ad essere deprimente e a concedere alte percentuali agli avversari.
Wizards – Nuggets
Nuggets decimati ma la tradizione vuole che una squadra abbia uno scatto d’orgoglio e combattività alla prima partita senza i propri condottieri. Denver con Kleiza, Najera e Diawara in quintetto ma ci pensano Camby (25, 17 rimbalzi e 7 stoppate), Miller (27, 9, 5) e il super folletto Boykins (29) ad avere la meglio su una Washington ancora allergica ad una qualsiasi aria che non sia quella di casa (figuriamoci quella rarefatta della Mile High City). Per i Maghi, anche stanchi dopo la gara del giorno prima, 10 su 30 di Arenas, meglio Butler (26p, 10r, 6a) e Jamison (21 + 9). E poi non c’è un lungo che sia uno (a meno di non voler considerare tale il desaparecido Haywood ormai pronto per far le valigie).
Mavericks – Kings 109-91
Passeggiata di salute per i Mavs che chiudono il primo quarto sopra di 15 e non si fanno più riprendere. Spettacolare il trio Nowitzki, Howard, Terry (rispettivamente 29, 28 e 22 punti). Per Sacramento, che tira malissimo, è priva di Martin e vede la propria stagione lentamente affossarsi in una mediocrità da cui appare difficile fuoriuscire, ancora pessimo Bibby (3 su 12 dal campo) mentre buone cose sono venute dai lunghi (Miller a quota 19, Kenny Thomas che chiude con 15 punti e altrettanti rimbalzi, 15 punti anche per Abdur-Rahim).
Hornets – Heat 99-101
Palla in mano alle due giovani star di New Orleans e Miami. Prima Paul pareggia a quota 99 con meno di venti secondi da giocare, poi Wade decide con il canestro del +2 finale a pochi decimi dalla sirena. Certo, gli Hornets possono mangiarsi le mani perché a 6 minuti dal termine erano sopra di 9 (97-88). Il parziale finale di 13-2 in favore degli uomini di Riley parla chiaro. Per Miami, dietro i 29 del sempre più stellare Wade (13 nell’ultimo quarto; nessuno lo considera per il titolo di MVP, complice la cattiva annata del suo team, ma provate a lasciarlo a casa un paio di settimane e poi vediamo che fine fanno questi Heat), doppia cifra per Haslem, Williams, Mourning e Posey dalla panchina. Per i locali il solito Chris Paul (26p, 6r, 8a) supportato dall’ottimo Rasual Butler di questo periodo.
Jazz –Knicks 96-97
D’accordo la legge enunciata sopra a proposito di Washington-Denver, ma i Jazz splendidi di questo inizio di stagione potevano comunque evitare di perdere con i Knicks. Privi di Robinson, Collins, Jeffries e Jerome James (ma per quanto riguarda quest’ultimo la sua assenza è solo un vantaggio) e con Thomas in panchina nonostante le polemiche e qualche indizio di colpevolezza circa la rissa di 3 giorni fa, i Knicks tirano fuori l’animo pugnace proprio della Big Apple e domano avversari sottotono ma pur sempre di rango. A decidere è un “buzzer-beater” di – udite udite – Stephon Marbury (29) alla fine del tempo supplementare. Per NY ancora splendido David Lee (17 punti e 20 rimbalzi), una delle più belle scoperte di questi ultimi tempi che pure, di giovani rampanti in grande ascesa, ce ne stanno regalando diversi. Tra i mormoni, che tirano male (7 su 21 di Okur), doppia doppia per Boozer, peraltro acquietatosi dopo uno straripante primo periodo, 23 di Williams, gara da all-around per Kirilenko (ma, ormai appare chiaro, non è quel leader che si pensava potesse diventare).
Carlo Borri
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da basketnet.it
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