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Youtube diffida: vietato scaricare videoRoma - Alza non poco rumore la decisione di YouTube di ricorrere ad una diffida formale per impedire che il celeberrimo blog TechCrunch continui a distribuire un software, uno dei molti disponibili in rete, che può essere usato dagli utenti per scaricare i filmati che vengono pubblicati sul portalone del video sharing controllato da Google.
"Seppellita nella mia email questa sera - scrive Micheal Arrington, owner del blog - ho trovato una lettera di diffida di un avvocato della Wilson Sonsini Goodrich & Rosati, scritta per conto del loro cliente YouTube. Siamo stati accusati di una serie di cose: di violare i termini di servizio di YouTube, di "interferenza abusiva in una relazione d'affari e, in verità, in molte diverse relazioni", di aver messo in atto "pratiche business sleali" e "pubblicità fasulla". L'avvocato procede chiedendo che queste azioni cessino o non eviteremo conseguenze legali". Per YouTube, portale che costruisce il suo successo sui contenuti caricati sulle proprie pagine dagli utenti e vive di un rapporto di fiducia diretta con la propria audience, il ricorso a misure legali di questo tipo è una novità di un certo rilievo. Tanto più, osserva il Guardian, che "molta della popolarità di YouTube è stata costruita sull'upload non autorizzato di video che contengono materiali di società della musica, della televisione e del cinema protetti da diritto d'autore". Ma il vero problema che YouTube sembra nutrire con TechCrunch è il fatto che il blog abbia diffuso uno dei software utilizzati dagli utenti per scaricare su hard disk i video che altri utenti hanno caricato sul portale. YouTube insiste che questo non è concesso dai termini di servizio del portale, che permette la visione dei video solo direttamente dalle proprie pagine. Arrington da parte sua nega che nei "Terms&Conditions" di YouTube sia scritto che i video non si possano scaricare, in quanto si fa riferimento esclusivamente al fatto che: "Se si scarica o stampa una copia dei contenuti ad uso personale è necessario mantenere intatte tutte le informazioni sul diritto d'autore e la proprietà intellettuale che vi sono contenute". Proprio TechCrunch fa notare come siano molti i software che consentono di eseguire il medesimo tipo di download, esiste persino una estensione per Firefox. Legittimo chiedersi, quindi, se quella di YouTube sia solo la prima di una sequela di diffide. Per ora Arrington sembra intenzionato a rimuovere il tool in ogni caso, pur ritenendosi del tutto innocente, "per conservare i miei buoni rapporti con l'azienda". Ma dice: "È deliziosa l'ironia di vedere YouTube accusare altri di violazione di diritto d'autore. Ma per ora preferisco non parlarne". La lettera di diffida e il post di Arrington sono disponibili a questo indirizzo fonte: www.punto-informatico.it
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