ROMA (21 agosto) - E' polemica per l'apertura, il 7 settembre prossimo, di una moschea in via San Vito, nel quartiere dell'Esquilino a Roma. Il luogo di culto sorgerà accanto alla chiesa di San Vito. Per il viceparroco della chiesa nessun problema, «l'importante - dice - è vivere nel segno della pace». Ma il centrodestra protesta.
Due sit, che probabilmente si svolgeranno giovedì pomeriggio, sono stati annunciati dal portavoce de "La Destra" di Roma Fabio Sabbatani Schiuma in favore di Mohamed Hegazi (l'egiziano convertito al cristianesimo che ha scatenata l'ira degli estremisti islamici, ndr) e contro l'apertura di nuova Moschea all'Esquilino. «"No chiese?...No moschee!" e "Nessuno tocchi Mohamed Hegazi!'. Saranno questi i due striscioni - ha detto Schiuma - che esporremo nei due sit in via di San Vito 12 all'Esquilino e presso l'Ambasciata egiziana in via Salaria».
Il comitato «Difesa Esquilino-Monti Roma caput mundi» ha chiesto con una nota al sindaco Veltroni e al questore di Roma, se il locale in questione «sia stato autorizzato ad esercitare come centro di volontariato e come luogo di culto». Il comitato ha inoltre reso nota la propria adesione al sit-in promosso da «La destra» per giovedì pomeriggio contro l'apertura della moschea.
«In un quartiere già infestato dalla strabordante invasione di stampo cinese, ora nasce a fianco di una parrocchia un nuovo luogo di culto che ospiterà chissà quanti fondamentalisti, come se non bastasse la moschea che c'è a Roma nord», ha detto il leader de "La Destra" Francesco Storace.
«Abbiamo formalizzato un esposto al comandante dei Vigili Urbani del primo gruppo, Carlo Buttarelli, per chiedere un controllo immediato dei locali dove si sta allestendo, a detta degli stessi nuovi titolari, una moschea», hanno dichiarato, in una nota congiunta, Federico Mollicone, capogruppo di Alleanza Nazionale al I municipio di Roma, e il consigliere Stefano Tozzi. «Abbiamo chiesto, in particolare, di verificare la presenza di tutte le autorizzazioni necessarie all'apertura di un luogo di culto nei tempi, nei luoghi e nei modi in cui sta avvenendo - hanno aggiunto Mollicone e Tozzi -. Qualora, come riteniamo da primi accertamenti svolti di persona, non vi dovessero essere le autorizzazioni previste ne chiediamo la chiusura e il trasferimento immediati». «L'apertura di una moschea all'Esquilino - continuano - praticamente dinanzi alla Chiesa di San Vito, infatti, ci preoccupa, e fermo restando ogni libertà di culto, riteniamo inspiegabile come il sindaco Veltroni e il Prefetto possano autorizzare e accettare una simile concomitanza in un rione in cui la convivenza tra italiani e stranieri è molto difficile». «Oltretutto, scegliere quel luogo - concludono i due consiglieri - dinanzi ad una delle chiese più antiche della cristianità, è una provocazione religiosa molto grave che nei paesi musulmani non sarebbe stata ipotizzabile».
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