Sarkozy: castrazione chimica per i pedo.fili
 

PARIGI (20 agosto) - Il presidente francese Nicolas Sarkozy dichiara guerra ai pedo.fili, anche con la castrazione chimica. Il capo dello stato oggi ha voluto prima ricevere all'Eliseo il padre del bambino di 5 anni di Roubaix, rimasto mercoledì scorso per ore nelle mani di un pedo.fili, recidivo, uscito da poco più di un mese da un carcere dove era stato rinchiuso per 18 anni e dove scontava una condanna a 27 anni per aggressioni sessuali nei confronti di minorenni.

Poi Sarkozy ha riunito i ministri della Giustizia, della Sanità e dell'Interno e subito dopo davanti alla stampa ha dettato le nuove, dure misure - pronte per novembre - nella lotta contro i pedo.fili: nessuno sconto di pena e alla fine della detenzione, se ritenuti pericolosi, dovranno andare in un «ospedale chiuso» per farsi curare, quelli che lo vorranno anche con la castrazione chimica.

«Le parole non mi fanno paura», ha detto il capo dello stato francese. Sarkozy ha promesso al padre del piccolo «leggi severe» e che «queste persone non usciranno mai di galera». «Un detenuto come Evrard non potrà uscire dalla prigione unicamente perché ha scontato interamente la sua pena - ha detto il presidente -. Le persone di questo tipo, alla fine della loro detenzione, saranno esaminate da un collegio di medici, e se questi riconosceranno la loro pericolosità, non saranno rimesse in libertà. Andranno in un ospedale chiuso, dove saranno curati». «Quelli che non accetteranno di essere curati - ha aggiunto Sarkozy - resteranno in questo ospedale chiuso per il tempo che i medici decideranno sulla base della loro pericolosità. Quelli che accetteranno di essere curati potranno avere dei permessi, ed uscire da questo ospedale chiuso, ma lo faranno portando un braccialetto elettronico, seguendo un trattamento, un trattamento ormonale, chiamatelo castrazione chimica: le parole non mi fanno paura». Sarkozy non vuole «predatori» di questo tipo in libertà: «Il mio dovere è di proteggere le vittime e di tirare le conseguenze di uno spaventoso disastro».

Sarkozy ha scelto la sicurezza dei cittadini e, sono parole sue, di stare «dalla parte delle vittime» - uno dei temi forti della sua vittoriosa campagna presidenziale - per il suo primo giorno di lavoro dopo le vacanze americane. Il presidente, davanti alle telecamere, ha preferito infatti il fronte contro i pedo.fili alle turbolenze dei mercati finanziari. Il caso del pedofi.lo plurirecidivo, Francis Evrard, 61 anni, che una settimana fa ha rapito e violentato il piccolo ha scosso la Francia. Un caso clamoroso, anche perché oggi un medico del carcere di Caen ha riconosciuto di aver prescritto del Viagra a Evrard, detenuto in quella prigione fino al 2 luglio scorso. Quando il pedo.filo è stato arrestato mercoledì scorso nella sua abitazione-garage dove aveva portato il bambino, era infatti in possesso di una confezione di Viagra. Il medico ha detto di avergli prescritto il farmaco a giugno, sottolineando di non «aver avuto accesso al dossier giudiziario» di Evrard. Il pedo.filo gli avrebbe chiesto il Viagra, perché - ha riferito il suo avvocato - soffriva di «disturbi dell' erezione». «Se è stato il medico che gli ha prescritto il Viagra ne pagherà le conseguenze, è il medico che bisogna mettere in prigione», ha detto il padre della vittima. Il bambino, ha detto il padre, «sta andando bene, ritrova a poco a poco i suoi cinque anni».

La mossa di Sarkozy piace alla Lega. «Non avendo paura delle parole e non volendo che i bambini e le donne potessero essere il bersaglio delle violenze sessuali di maniaci e di pedo.fili tre anni fa ho proposto come soluzione al problema la castrazione chimica e fui attaccato come se il criminale fossi io, per aver osato proporla, nonostante fossero stati gli stessi pedo.fili ad avermi richiesto, tramite i loro legali, l'applicazione volontaria dell andro-sospensione», ha affermato il leghista Roberto Calderoli. «Oggi il presidente francese Sarkozy, che viene da tutti indicato come una persona seria, di fronte ad un problema serio come questo ha dato una risposta seria e concreta, proponendo analogamente - prosegue il vicepresidente del Senato-la castrazione chimica. Mi auguro che il politicamente corretto che fino ad oggi ha permesso che bambini e donne continuassero ad essere impunemente violentati venga meno, non solo in Francia ma anche in Italia, perchè diversamente se i politici dovessero contrastare l'unica strada con cui impedire le recidive di questi criminali si renderebbero mo.ralmente responsabili di tutte le violenze che si sono consumate e che si consumeranno sull'altare del loro politically correct».


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