l'ultima cena online
2007-10-27 la stampa.it
L'ULTIMA CENA, ORA SI VEDE ONLINE MILANO - Chi visita l'Ultima cena di Leonardo su Internet d'ora in poi vedrà l'opera molto meglio di chi entra nel refettorio di Santa Maria delle Grazie a Milano, dove si trova la pittura forse più famosa del mondo. Al sito http://www.haltadefinizione.com/en/ si può infatti trovare l'immagine digitale più grande del mondo, una fotografia (che in realtà è l'insieme di 1.677 immagini) di oltre 16 miliardi di pixel dell'Ultima cena, che ora potranno vedere in tutti i suoi particolari ben più dei 350 mila visitatori che ogni anno entrano nel cenacolo (su prenotazione e solo 25 alla volta per non rovinare ulteriormente la delicata opera). L'idea - e la realizzazione - è stata di Hal900, una società specializzata nella preservazione e nel restauro digitale delle opere d'arte, che ha convinto la Soprintendenza dei Beni culturali, e ha coinvolto altri partner. Il risultato è che cliccando sull'immagine si possono vedere ingranditi particolari anche di pochi millimetri, impossibili da osservare ad occhio n.udo. Una testimonianza essenziale non solo per i curiosi ma anche in vista di futuri restauri. sensazionale. :) |
Hai ragione,è proprio eccezionale!
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:eek: eccezionale! :eek: |
Quote:
...veramente! :eek: ;)
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fantastico! :eek:
azz anche la musica... |
assolutamente divina! ;) :D :D
bella corso ;) |
Le polveri sottili minacciano il Cenacolo
Circa 350 mila visitatori ogni anno e lo smog stanno mettendo a rischio l'incolumità dell'Ultima cena, l'affresco di Leonardo Da Vinci consevato a Milano. Secondo il Corriere della Sera, la concentrazione di Pm 10 è in costante aumento e dal 2006 è quasi triplicata (tocca punte di quasi di 40 microgrammi al metrocubo). Il dipinto rischia quindi danni irreparabili e per proteggerlo bisognerebbe chiuderlo del tutto ai visitatori.
L'affresco, che rappresenta la scena dell'Ultima Cena di Gesù Cristo, come descritta nella Bibbia, nella quale Gesù annuncia che verrà tradito da uno dei suoi discepoli, si trova nel refettorio del Convento di Santa Maria delle Grazie a Milano. Proprio qui i rilevatori hanno segnalato che le polveri sottili hanno superato il livello di guardia. Sono in gran parte portate dai turisti che si ammassano di fronte all'opera, restaurata nel 1999. Oltretutto, avendo il Cenacolo una superficie scabrosa le polveri vi si depositano più facilmente e diventa difficile rimuoverle. Il rischio, ben noto ai sovraintendenti ai lavori, è il blackening, l'annerimento, poichè le polveri contengono particelle di carbonio che scuriscono l'affresco, oggi aperta al pubblico tutto il giorno, invece che fino alle 13.30 come avveniva una volta. La soluzione migliore è anche la più drastica: chiudere il Cenacolo ai turisti. Altrimenti proteggerlo con un vetro o ridmensionare l'orario di visita. Neanche a dirlo, si sta dibattendo, mentre le polveri continuano la loro azione. fonte |
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