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staff 01-04-2006 04:45 PM

Tutto il calcio a Mediaset
 
Mediaset fa spese e si impossessa di una grossa fetta, sempre più grossa, del pianeta-calcio. Vediamo: ha acquistato i diritti in chiaro del campionato, 61 milioni di euro per tre anni: tentando anche di rivenderne una parte alla Rai, dopo il flop di Paolo Bonolis (ma ora Serie A, con Enrico Mentana, va benino, anche se non raggiungerà mai gli ascolti di Novantesimo Minuto). Dalla prossima stagione avrà, come adesso, anche due partite alla settimana (23 milioni) di Champions League in chiaro: il martedì con due straniere, il mercoledì con un'italiana. Sempre in Champions, avrà in più tutto il pacchetto da trasmettere sul digitale (costo 25 milioni all'anno, per tre anni). Ha già le big (Juve, Milan, ecc.) sul digitale, per il campionato: spesa, complessiva, 86 milioni. E si è assicurato la Juve, sempre sul digitale, almeno sino al 2010. L'accordo, che ha fatto scalpore, è della vigilia di Natale: dopo il club bianconero (contratto dal 2007 al 2009, più opzione per il 2010), ora dovrebbero arrivare anche Milan e Inter: 248 milioni garantiti alla Juve, 220 (pare) alla società di Galliani e 210 a quella di Moratti. Un bell'impegno. Ma in fila ci sono anche Roma e Lazio. Ci sono due correnti di pensiero. A) Che Mediaset cerchi di accaparrarsi tutto il possibile, sul fronte televisivo, in vista anche delle elezioni politiche del 9 aprile che, almeno secondo i sondaggi, potrebbero non premiare affatto Berlusconi. B) Che, nell'affare Juve, papà Silvio si sia arrabbiato molto con il figlio Piersilvio perché si è attirato molte critiche e l'attenzione più forte da parte dell'Antitrust.

Di sicuro in piazza Verdi non apriranno una nuova inchiesta sui diritti tv, ma daranno maggiore spazio a quella già scattata nella scorsa primavera e che adesso era quasi a buon punto. Se ne occupa la Direzione D, l'indagine è guidata da Carlo *****la. Non è tanto in discussione il contratto di tre anni (quello può andar bene: non andava bene quello precedente sino al 2016....) ma il fatto che Mediaset "abbia avuto una prelazione su altri canali trasmissivi". E' normale che adesso chi si occupa di telefonia, o Internet o satellitare (vedi Sky) debba bussare alla porta di Mediaset per riacquistare diritti che Mediaset non possiede? Si attende una risposta da parte di Antonio Catricalà. Sky, è chiaro, non si muove: non casca nella trappola. Aspetta (soprattutto le elezioni). Murdoch, storicamente, sta con chi governa: e vuole vedere quindi chi governerà dopo il 9 aprile...

E non è finito qui il potere-Mediaset. Come ha spiegato in una recente intervista Tarak Ben Ammar:"Per la vendita delle frequenze di Europa Tv a Mediaset, se autorizzata dall'Antitrust, incasserò 185 milioni. Due anni fa ho pagato la televisione 70 e ne ho investiti altri 30. Le frequenze sono merce rara e Berlusconi ne aveva bisogno per il business della tv mobile, che avrà un grande futuro". Ora l'Antitrust per le telecomunicazioni dovrà stabilire se queste frequenze sono utilizzabili anche per la telefonia: erano state cedute solo per il digitale. Mediaset, come si vede, sta facendo shopping in tutti i settori. Lo fa per recuperare terreno sulla concorrenza (ultimamente gli ascolti hanno premiato la Rai) e acquistare sempre più forza. In attesa dei grandi scontri.

Nessuna revoca, Roma-Napoli si gioca a porte chiuse
Nessuna marcia indietro, almeno per ora. Ed è improbabile che possa succedere nei prossimi giorni: Roma-Napoli di Coppa Italia, l'11 gennaio, si giocherà a porte chiuse. Lo ha deciso il prefetto romano, Achille Serra, per evitare "agguati" e vendette dopo i gravissimi incidenti della gara di andata di Coppa Italia. C'è stato l'appello di Franco Carraro, ma i due club, e nemmeno il sindaco Walter Veltroni, si sono mossi. La situazione non è cambiata e così Serra non ha revocato le "porte chiuse". Spiace, davvero. Un danno non solo per la Roma ma per migliaia di tifosi "civili", la stragrande maggioranza. Un precedente che deve fare riflettere. Da notare, con soddisfazione, invece come Paolo Di Canio abbia deciso di non fare quel gesto, il saluto romano, che aveva portato a tante (troppe) polemiche. Il laziale ha pagato, ha capito. Sbaglia però quando sostiene che altri gesti non sarebbero stati puniti: anche il pugno chiuso non si può fare, nel calcio è proibita ogni manifestazione "politica". Cristiano Lucarelli lo sa, e non lo fa più.

L'amore per la Fiorentina. In un libro
L'assessore Eugenio Giani ha raccontato in un libro snello, ricco di retroscena ed episodi divertenti, il suo profondo amore per la Fiorentina. La "nuova" Fiorentina, quella rinata grazie a Diego Della Valle. L'amore per il club, a Firenze, non è mai mancato: l'hanno dimostrato le migliaia di tifosi che hanno seguito la squadra anche in serie C-2, nei campetti di periferia. Ora, però, è tutta un'altra cosa: la Fiorentina sta ai vertici della massima serie, è tornata quella che era. Lo racconta Giani, con il contributo dei cronisti fiorentini che hanno vissuto, passo passo, questi anni difficili, della rinascita. Tre anni per ritornare ai vertici del pallone. Un passato buttato alle spalle. Finalmente.

Il libro Firenze per la Fiorentina è delle Edizioni Plan (via Arno 45, 50019 Osmannoro, Sesto Fiorentino) e costa 18 euro.

(4 gennaio 2006)

fonte: http://www.repubblica.it/2003/h/rub....html?ref=hprub

giammy1288 01-04-2006 04:46 PM

Questo butterà giù di molto sky...


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