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Old 05-12-2006, 09:39 AM
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Altre Notizie....su Moggi & Co!


da "Gazzetta.it"

"Moggi, falsate 29 giornate"
Dalla procura di Napoli una nuova pagina delle indagini che sconvolgono il calcio italiano. Indagati per ora 5 arbitri e 6 guardalinee, spuntano anche filmati compromettenti. Scoppia un caso scommesse, coinvolto Buffon

link notizia:
http://www.gazzetta.it/Calcio/Altro...lGiornale.shtml


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  #2  
Old 05-12-2006, 10:16 AM
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Luciano Moggi

ROMA. Il sistema Moggi, secondo la descrizione che ne fa la Procura di Napoli, attraverso i documenti di cui è venuto in possesso il quotidiano «Il Romanista», e che sono stati visionati da «La Stampa», è un verminaio infetto, che inonda e travolge con il proprio veleno i palazzi del calcio e i santuari della giustizia.

Un faldone di oltre mille pagine che contiene la spiegazione dettagliata e raggelante su cui si fondano le 58 informazioni di reato emesse a carico di finanzieri, poliziotti, alte cariche del Ministero dell'Interno, giornalisti televisivi e della carta stampata, procuratori, dirigenti federali e presidenti di società di calcio.

Una sorta di controstato del pallone che, se davvero si sovrapponesse alla fotografia scattata dai pm Beatrice e Narducci grazie a un anno di intercettazioni telefoniche, avrebbe truccato, falsato e orientato il campionato di serie A, determinandone l'attribuzione dello scudetto e le retrocessioni, dividendo gli amici dai nemici, premiando i vassalli, punendo i ribelli, truffando le società estranee al disegno criminale.

Una associazione malavitosa che si sarebbe mossa attraverso ricatti, pressioni psicologiche e connivenze ad ogni livello, utilizzando il potere di ufficiali della Guardia di Finanza e di uomini della Digos, a Roma e a Torino, per prevenire indagini, conoscere informative, difendersi rapidamente dagli affondi della magistratura.

Pezzi dello stato al servizio di Lucky Luciano, capace di avere a propria disposizione negli spostamenti romani scorte di polizia mai autorizzate ma eseguite in orario e con macchine di servizio. Per sè e per i suoi protetti. Bastava dire: «Ho bisogno di...».

Capace, soprattutto, di avere legami strettissimi con uno degli ufficiali incaricati dalla Procura di Roma di indagare sulla Gea, la società di agenti fondata dal figlio Alessandro. Intoccabile? Inavvicinabile. E informato su ogni dettaglio.

L'ultrasessantenne Luciano Moggi, sigaro e calvizie, «mi raccomando non pubblicate fotografie in cui sono spettinato», è un signore grezzo, ruvido, spavaldo, arrogante, ammiccante, minaccioso. Da quando è arrivato alla Juve, nel '94, il suo potere è diventato schiacciante, perché il blasone e la storia del club si sono saldati, confermandolo e moltiplicandolo, con il suo indiscusso senso degli affari e dell'intrallazzo, con la sua capacità di insinuarsi nelle stanze del potere fino ad averne il dominio. Straordinario persuasore o piccolo gangster in crescita? Tutti lo omaggiano, lo rispettano, molti ne hanno bisogno. E' ovunque, può qualunque cosa, supera miracolosamente le tormente e gli scandali, inevitabile rivolgersi a lui. In buona o in mala fede. «Non mi fa paura nessuno», ripete spocchioso. Non potrebbe essere diversamente.

In federazione è trattato come una divinità, il vice di Franco Carraro, il triviale Innocenzo Mazzini esegue le sue richieste - forse per una inusuale affinità d'intelletto - con una fedeltà monacale. Per non parlare dei designatori arbitrali, Bergamo e Pairetto, telepaticamente in sintonia col direttore bianconero. E dove non arriva la telepatia ecco i telefoni cellulari. Schermati, protetti, comprati all'estero, in Svizzera e in Slovenia, cambiati in continuazione, alla fine intercettati. I veri affari si fanno faccia a faccia o su utenze apparentemente impossibili da raggiungere. Scrupolo eccessivo per uno come lui, che non sembra avere troppo a cuore la privacy.

Il tridente Federazione-arbitri-Lega, con a capo Carraro, Bergamo-Pairetto e Galliani, gli pare perfetto per i suoi disegni. E quando Della Valle e Abete cercano di cambiare gli equilibri, scende in campo con rabbia.

Secondo i magistrati napoletani ordina un dossier contro il proprietario della Fiorentina. Va a caccia degli scheletri nell'armadio del nuovo rivale, ordina a un suo scagnozzo di consegnare poi il malloppo direttamente a Galliani. L'operazione non ha esito, ma ci pensa Mazzini a capire qual è la linea dell'amico. «La Fiorentina deve perdere qualche partita». Succede. I viola - una squadra allo sbando, va detto - perdono, si spaventano, quando il precipizio della B sembra inevitabile bussano alla sua porta. Come ci si salva? Sorrisone. Tutti amici, che problema c'è.

Ma non è solo Mazzini il referente federale di Lucianone, anche il segretario generale Ghirelli appare sensibile alle sue richieste. Lo ascolta, lo asseconda, anche se qualche volta svicola. «Questo fa il doppio gioco», si dicono sospettosi Moggi e Mazzini, che in ogni caso lo recuperano e alle brutte non hanno problemi a immaginare metodi spicci per rimettere ordine in via Allegri.

Con Carraro, ad esempio, presidente federale e presidente del Medio Credito Centrale, costola di Capitalia.

L'ex sindaco di Roma è un uomo scafato, difficile da controllare, che oltretutto preferisce Giraudo a Moggi. E allora? E allora «con me c'è anche Geronzi, ci pensa lui a dargli una passatina», sostiene Big Luciano. Oppure: «Ora gli metto le mani addosso tramite il padrone della banca».

Non ama Carraro, non vuole vederselo sfuggire. Sventola il nome di Geronzi come un'arma, probabilmente millanta, sicuramente sa quello che pensa l'opinione pubblica della Gea World. Suo figlio Alessandro e la figlia di Geronzi, Chiara, hanno creato la più potente agenzia di procure del paese. Vuoi davvero che nessuno ci veda un nesso?

Ha un mazzo di carte pieno di assi. Manipola il nome del numero uno di Capitalia, con una mano, accarezza il destino di Maria Grazia Fazi, segretaria molto speciale, con l'altra. La donna ha uno suo appeal, intuisce magicamente i desiderata dei club in tema di arbitri. Questo piacerebbe a Tizio, quello piacerebbe a Caio. Preziosa. L'ennesimo terminale di una rete infinita, capillare, scientifica, soffocante. Anche sulla Nazionale viene interpellato, seguito, ascoltato. La Figc pretende la sua presenza vicino alla squadra. Lo stesso Lippi si sente rassicurato e gli uomini Gea rispondono alle convocazioni con crescente entusiasmo. Una grande famiglia, insomma.

Nessuno può permettersi di sgarrare, nel mondo del pallone, e quando succede Moggi utilizza l'artiglieria pesante.

Ma perché tutti gli danno retta e anche i poliziotti e i finanzieri gli offrono protezione e informazioni? Perché, secondo i magistrati, garantisce l'intangibilità del sistema, ne è il custode, e perché, oltretutto, è in grado di lanciare - o distruggere - una carriera nei corpi della polizia di stato. Almeno così assicura. «Col questore parlo io, deve stare attento, ho agganci molto in alto». Allude al cielo del ministero dell'Interno.

Ha uomini che lo seguono ciecamente, poliziotti che in cambio di magliette, gadget bianconeri, biglietti omaggio e trasferte a Madrid o a Londra, lo assistono come se fosse un giudice. E in qualche modo, in effetti, Lucianone lo è. Condannato, assolto, con te mi prendo il tempo che serve a decidere, tu sì, tu no. Deve dare le vertigini.

C'è poi il capitolo che riguarda i giornali e la tv. L'intervento è chirurgico, la macchina si muove quando la Juventus viene platealmente favorita in campo e si alza l'inevitabile coro di protesta nel Paese. Non tutti i giornali sono amici, una minoranza a essere sinceri, tanto meno le tv. Ma qualcuna si schiera con un ardore davvero impressionante. A partire dal Processo del Lunedì, dove gli amici Biscardi e Baldas ragionerebbero della scaletta della serata dopo averlo sentito. Solo un grande gioco o piuttosto un ulteriore strumento di pressione? I magistrati non hanno dubbi. Si alza un polverone, si manipolano le immagini, si spingono firme di prestigio a disegnare quadri arditi e suggestivi. E' la stampa, bellezza. Disprezzabile quando non aiuta, indispensabile quando il terreno frana sotto i piedi.

Chi è in definitiva Luciano Moggi secondo i pm napoletani, titolari ancora di molte carte da mettere sul tavolo? Un uomo che ha il controllo organizzativo e dunque economico del mercato, un uomo capace di eludere le indagini amministrative e penali grazie all'aiuto di poliziotti e finanzieri. Un uomo che trovava totale appoggio in Bergamo, Pairetto, Lanese (presidente dell'Aia) e Mazzini e che gradiva una Federazione gestita da Carraro e una Lega diretta da Galliani. Un uomo imprescindibile, per amore o per forza, che avrebbe tenuto informato di ogni suo movimento anche Antonio Giraudo, amministratore delegato della Juventus. Lucky Luciano, Big Luciano, Lucianone, un polipo mitologico. «Tu sei il padrone di questo mondo di teste di *****», lo lusinga in una telefonata Innocenzo Mazzini. E Lucianone ringrazia, sorride, dispensa, raccoglie, ammonisce e soprattutto se ne frega dell'applauso.

fonte: lastampa.it
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  #3  
Old 05-12-2006, 10:28 AM
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Ecco tutte le partite sospettate dall'indagine della Procura di Napoli sul caso delle intercettazioni telefoniche. Spiccano diversi big match: Fiorentina-Inter, Juve-Lazio, Juve-Milan, Juve-Inter, Lazio-Inter.

19/09/04 Juventus-Atalanta 2-0 De Santis
25/09/04 Juventus-Palermo 1-1 Bertini
23/10/04 Siena-Juventus 0-3 Bertini
07/11/04 Fiorentina-Inter 1-1 De Santis
14/11/04 Lecce-Juventus 1-1 De Santis
05/12/04 Juventus-Lazio 2-1 Dondarini
19/12/04 Juventus-Milan 0-0 Bertini
06/01/05 Parma-Juventus 1-1 De Santis
06/01/05 Atalanta-Fiorentina 1-0 Cassarà
13/02/05 Siena-Messina 1-1 Bertini
13/03/05 Bologna-Siena 1-1 Dattilo
20/04/05 Juventus-Inter 0-1 De Santis
24/04/05 Lazio-Inter 0-1 Trefoloni

fonte: sports.it
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  #4  
Old 05-12-2006, 10:34 AM
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Sono davvero senza parole!


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  #5  
Old 05-12-2006, 10:57 AM
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Originally Posted by staff
Ecco tutte le partite sospettate dall'indagine della Procura di Napoli sul caso delle intercettazioni telefoniche. Spiccano diversi big match: Fiorentina-Inter, Juve-Lazio, Juve-Milan, Juve-Inter, Lazio-Inter.
25/09/04 Juventus-Palermo 1-1 Bertini
fonte: sports.it

in questa mi ricordo che dopo lo 0-1 di zaccardo, ci fu nel 2 tempo se nn sbaglio l'1-1 di trezeguet in netto fuori gioco.......


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  #6  
Old 05-12-2006, 11:49 AM
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Tra le cose interessanti che scaturiscono dall'inchiesta c'è anche quella delle squalifiche "pro Juve". Peraltro lo si era già capito da un pezzo... mio fratello non manca di farmelo notare quasi settimanalmente e difatti anche in questo Campionato le cose sono andate nella medesima maniera! Basta fare una piccola indagine e vi renderete conto di quante squadre, casualmente, hanno potuto affrontare la Juve a ranghi completi.


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  #7  
Old 05-12-2006, 11:51 AM
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Originally Posted by Vite
Tra le cose interessanti che scaturiscono dall'inchiesta c'è anche quella delle squalifiche "pro Juve". Peraltro lo si era già capito da un pezzo... mio fratello non manca di farmelo notare quasi settimanalmente e difatti anche in questo Campionato le cose sono andate nella medesima maniera! Basta fare una piccola indagine e vi renderete conto di quante squadre, casualmente, hanno potuto affrontare la Juve a ranghi completi.

si infatti, quasi una punizione scientifica,come se gli arbitri sapessero i diffidati e puntualmente ammoniti, o comunque i giocatori di punta alla minima scorrettezza ammoniti......


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  #8  
Old 05-12-2006, 11:58 AM
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E naturalmente si chiude in bellezza!! La Reggina ha un paio di squalificati dopo la "rovente" partita di Firenze... talmente "rovente" che quasi non l'avevano giocata!!


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  #9  
Old 05-12-2006, 12:00 PM
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Franceschini e Lucarelli sono i 2 squalificati!


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  #10  
Old 05-12-2006, 12:05 PM
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secondo il giornale "IL ROMANISTA"


12/05/2006 10.58.09
ECCO I NOMI DEI 58 INDAGATI
Ecco tutti i 58 nomi delle persone che ormai sembra certo appartenere al "sistema Moggi" ed iscritte nel registro degli indagati delle procure di Napoli e Roma, per lo scandalo delle intercettazioni telefoniche che sta travolgendo il calcio italiano, pubblicati oggi dal quotidiano "il Romanista".

IL PALAZZO DEL CALCIO: Franco Carraro, Innocenzo Mazzini, Tullio Lanese, Paolo Bergamo, Pierluigi Pairetto, Francesco Ghirelli, Raffaele Pagnozzi, Manfredi Martino, Maria Grazia Fazi.

ARBITRI E GUARDALINEE: Massimo De Santis, Gianluca Paparesta, Paolo Bertini, Paolo Dondarini, Domenico Messina, Tiziano Pieri, Gianluca Rocchi, Salvatore Racalbuto, Pasquale Rodomonti, Paolo Tagliavento, Matteo Trefoloni, Pietro Ingargiola, Gennaro Mazzei, Duccio Baglioni, Silvio Gemignani, Alessandro Griselli.

I DIRIGENTI DI CLUB: Antonio Giraudo, Luigi Chiappero, Pietro Franza, Claudio Lotito, Diego Della Valle, Andrea Della Valle, Sandro Mencucci.

I GIORNALISTI: Aldo Biscardi, Fabio Baldas, Franco Melli, Tony Damascelli, Ignazio Scardina, Ciro Venerato, Mauro Sandreani, Guido D’Ubaldo.

LA GEA: Alessandro Moggi, Franco Zavaglia, figlio di Zavaglia, Riccardo Calleri, Giuseppe De Mita, Massimo Brambati, Davide Lippi, Oreste Luciani e Pasquale Gallo.

L’APPARATO DELLO STATO: Francesco Attardi, Vincenzo Corrias, Giuseppe Lasco, Donato Paradiso, Fabio Basili, Pierluigi Vitelli, Giuseppe D’Aniello.

da www.stadionews.it


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