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magikoMILAN1982 07-24-2007 07:45 PM

Telecom e dintorni
 
Telecom Italia resta l'operatore dominante nella telefonia fissa, per questo la separazione della rete va fatta, entro l'anno, nell'interesse di tutti. Il presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Corrado Calabrò, nella relazione annuale al Parlamento fa il punto della situazione sul versante che più interessa il mercato, ma non manca di puntare il faro anche sul calo dei prezzi (2 miliardi di risparmi per le famiglie nel 2007), sulla banda larga che segna il passo, sullo sviluppo della telefonia mobile e sugli investimenti necessari per le reti di nuova generazione, prefigurando remunerazioni per gli investimenti di tutti gli operatori.

SEPARARE RETE TELECOM PER INTERESSE GENERALE. L'ex monopolista, argomenta Calabrò davanti nella Sala della Lupa di Montecitorio dove siede anche il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, resta l'operatore dominante in tutti i mercati della rete fissa: è vero che la quota di mercato complessiva continua lentamente a scendere, ma resta ben sopra al 70% della spesa degli utenti. Il rimedio più efficace, individuato dall'Autorità dopo una lunga riflessione, è quello della separazione funzionale della rete, "che è nell'interesse di tutti gli operatori e della stessa Telecom. Quel che importa di più, è nell'interesse generale". Un obiettivo che deve essere raggiunto "entro l'anno" attraverso un dialogo da attivare "con tutti, Telecom in primis". Dialogo a cui, risponde a stretto giro l'ad del gruppo telefonico Riccardo Ruggiero, Telecom è sempre "disponibile", anche se "é un processo che richiede i suoi tempi". In ogni caso, osserva Ruggiero, non si può dire, come ha fatto Calabrò, che il cambio dell'assetto azionario possa rallentare il processo, perché "abbiamo parlato con l'Autorità anche quando l'assetto azionario non era definito".

BANDA LARGA SEGNA IL PASSO, FAVORIRE INVESTIMENTI. La separazione della rete d'accesso, tuttavia, non è il solo fronte sul quale impegnarsi. Calabrò lancia infatti l'allarme banda larga, che dopo anni di crescita comincia a segnare il passo con una diffusione (14,5%) inferiore media sia dell'Ue-15 (18,7%) che Ue-27 (16,2%): anche qui la quota di Telecom risulta superiore al 50% e i prezzi non sono in linea con quelli europei. A pesare sono la scarsa informatizzazione delle famiglie e la quasi completa assenza di infrastrutture alternative alla rete in rame dell'ex monopolista. Per evitare che questa situazione si trasformi in un vero e proprio handicap per il Paese, l'Autorità sollecita il sistema a investire nelle reti di nuova generazione e annuncia che "la strategia" sarà quella di "stabilire una remunerazione premiale degli investimenti di tutti gli operatori". Per questo l'Autorità sta valutando "la possibilità di favorire gli investment pools, cioé la possibilità che più operatori si associno per coordinare gli investimenti nelle reti Ngn". Musica per le orecchie degli alternativi, che nel 2006 hanno segnato il passo proprio sul fronte degli investimenti, con l'apprezzamento di Stefano Parisi (Fastweb) e Andrea Filippetti (Tele2).

CON CALO PREZZI 2 MLD RISPARMI, DISSERVIZI PROBLEMA SOCIALE. Nel primo semestre del 2007, sottolinea Calabrò, le tariffe dei servizi di tlc "anche a seguito di interventi legislativi (per esempio il taglio dei costi di ricarica, ndr), sono ulteriormente calate di circa l'8%, con un risparmio su base annua stimabile in un ammontare prossimo ai due miliardi di euro". Un elemento di grande soddisfazione per i consumatori, che però si trovano ad affrontare un "primario problema sociale", quello dei guasti, dei servizi non richiesti, dei disservizi, su cui l'Autorità promette il massimo impegno ottenendo il plauso delle associazioni dei consumatori.

TELEFONIA MOBILE LIBERALIZZATA, PRIMI UE IN UMTS. Oggi l'Italia, in particolare nella telefonia mobile, "é uno dei mercati più liberalizzati d'Europa", che accoglie gruppi di ogni nazionalità. Siamo inoltre i primi come numero di utenze mobili di terza generazione (17 milioni di utenti Umts) e il secondo al mondo dopo il Giappone. Tale primato, riferisce Calabrò, fa il paio con la diffusione dei servizi di televisione in mobilità. Positivi anche i dati sulla portabilità del numero, con 12 milioni di persone che hanno cambiato gestore: operazione per la quale l'Autorità promette di tagliare i tempi d'attesa.

ansa.it


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