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![]() Caro benzina, i consumatori contro i petrolieri ...Lunedì l'Agip riduce il prezzo di 2 centesimi
ROMA (5 agosto) - La convocazione da parte del governo per discutere i prezzi della benzina che in Italia sono molto maggiori rispetto alle medie Ue non è piaciuta ai petrolieri italiani. Il presidente dell'Unione Petrolifera, Pasquale De Vita, ha sostenuto oggi che in Italia non esistono cartelli, né speculazioni. «I mercati internazionali stanno ballando - ha detto De Vita all'Ansa commentando la convocazione - Le variazioni si riflettono sul mercato interno. Come dimostrato anche dagli ultimi ribassi dei prezzi della benzina praticati negli ultimi giorni da alcune compagnie petroliere. Non ci sono speculazioni e spiegheremo al ministero, ancora una volta, le dinamiche dei prezzi». Per parte sua l'Eni ha annunciato che da lunedì il prezzo della benzina calerà di 2 centesimi al litro in tutta la rete dei distributori Agip. I consumatori. Di diverso parere Adusbef e Federconsumatori, che imputano gli alti prezzi alle speculazioni dei petrolieri, agli alti costi industriali e alla rete di distribuzione che rimane chiusa alla grande distribuzione, impedendo così risparmi che potrebbero essere dell'ordine anche di 8-9 centesimi al litro. Secondo le associazioni dei consumatori ogni centesimo in più «si traduce in un ricavo di circa 19 milioni di euro per i petrolieri. Solo in queste ultime settimane la variazione in più di circa 5 centesimi del prezzo della benzina ha causato perdite per i cittadini di 2,5 euro ogni pieno, pari a 60 euro annui e guadagni per chi vende la benzina di 95 milioni di Euro/mese». Adusbef e Federconsumatori chiamano in causa direttamente lo Stato, che «detiene la maggioranza relativa della proprietà del più grande operatore petrolifero del nostro paese». E sul sistema di tassazione «troppe volte invocato per nascondere le reali inefficienze del sistema, esso si colloca in una media attorno al 64-65%, soglia ben superata da Inghilterra, Germania, Francia e Belgio, con percentuali attorno al 70% e con Spagna, Grecia ed Irlanda, con percentuali inferiori dal 55 al 60%». Adusbef e Federconsumatori chiedono però che il sistema di tassazione «sia più flessibile, trasformando l'accisa (tassa di produzione) da fissa a mobile quando il petrolio ha impennate di prezzo, per fare in modo che venga calmierato il costo della benzina e si impedisca così che l'Erario diventi l'ottava compagnia petrolifera». Il ministro Bersani. Tornando sulla convocazione fatta per venerdì 10, il ministro Bersani ha detto in un'intervista al Gr Rai che «chiederemo come mai la forbice tra i prezzi italiani e quelli europei tende ad allargarsi anche notevolmente nel momento in cui gli automobilisti vanno in macchina in vacanza». Nessuna pretesa di determinare i prezzi («Non abbiamo strumenti per intervenire sui prezzi: l'Antitrust può intervenire qualora verificasse degli elementi collusivi. Questo non tocca a noi»), ma, ha detto il ministro, «abbiamo il dovere di mettere il riflettore su fenomeni che possono significare un qualche allarme per i consumatori» e ha ricordato che «stiamo anche facendo la nostra parte con un processo di riforma che è in Parlamento in questo momento e che sarà votato al Senato, spero alla ripresa». Fonte |