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Old 08-25-2007, 07:43 PM
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Aumewnta il gettito 2007:"Il tesoretto non si tocca"


"Il vice ministro dell'Economia: "La terapia d'urto ha funzionato
adesso soltanto non fermandoci rafforziamo il governo"


Visco: "Il tesoretto non si tocca
Montezemolo fa solo retorica"


La vera emergenza nazionale, non è il fisco, ma l'evasione
che resta una pandemia anche se abbiamo recuperato 20 mld


[i]di MASSIMO GIANNINI[i][/size]


"Montezemolo fa solo retorica: la vera emergenza nazionale, in Italia, non è il fisco, ma l'evasione fiscale, che resta una vera e propria pandemia". Vincenzo Visco si gode gli ultimi scampoli di vacanza nel suo eremo di Pantelleria. E forte degli ottimi dati sull'andamento delle entrate fiscali, il viceministro dell'Economia ne ha per tutti.

Per il presidente della Confindustria, per Berlusconi e Tremonti che "hanno rischiato di farci finire come l'Argentina". Ma anche per gli alleati del centrosinistra, tutti pronti a invocare "meno tasse", ma quando si tratta di tagliare le spese, sempre pronti a sfilarsi.

Ministro Visco, siamo all'ennesimo boom delle entrate. E' la prova che state spremendo gli italiani.
"No, questi ottimi risultati sono la prova che la politica fiscale sta facendo il suo lavoro. Questi risultati dimostrano due cose: la prima è che la rivolta fiscale non c'è stata. Avevamo un obiettivo ambizioso, recuperare le una tantum varate da Tremonti e stabilizzare il gettito dell'anno scorso. Ci siamo riusciti, e ora abbiamo anche più risorse del previsto. La seconda cosa, questi buoni risultati dimostrano che il gettito aggiuntivo non dipendeva dal fato ma dalle politiche. E questo ci deve far riflettere su come si imposta la lotta all'evasione fiscale nell'era del fisco di massa".

E come si gestisce, questa complessa partita, secondo lei?
"E' decisiva la deterrenza, ed è esattamente quello che abbiamo fatto. Coordinare le norme, gli interventi amministrativi, l'uso selettivo degli strumenti. Questa è la premessa per raggiungere il risultato. Le do solo un dato: per ogni euro speso dall'amministrazione finanziaria per recuperare l'evasione se ne producono dieci in più in termini di maggior gettito in un solo anno. Ma la cosa più importante, secondo me, è che abbiamo a questo punto superato un periodo di grande conflitto sociale e politico".

Lei dice che lo abbiamo superato? Come fa ad esserne sicuro, con Bossi che inneggia allo sciopero fiscale?
"Quella è solo propaganda politica. La situazione in Italia è disastrosa. L'evasione è una vera e propria pandemia. Ci sono settori in cui i comportamenti fiscali superano i limiti della provocazione. Questa, ormai, per il nostro paese è diventata una vera questione di civiltà. Aggredire questa questione era il compito che mi era stato assegnato all'inizio della legislatura. I fatti mi stanno dando ragione. Ma ora la cosa che mi fa indignare è che ci sono decine di anime belle che dicono che bisogna fermarci".

Con chi ce l'ha? Con la sinistra radicale, da Paolo Ferrero ad Alfonso Pecoraro Scanio?
"Ce l'ho con quelli che, nella sinistra, non capiscono che invece di fermarci dobbiamo andare avanti, perché con questi buoni risultati, oltre a risanare i conti, si consolida anche il governo dal punto di vista politico".

Le proposte di riduzione fiscale fioccano ovunque: tra i leader del futuro Partito democratico mentre nella sinistra radicale tutti chiedono di ricominciare a spendere. Lei come reagisce?
"Appunto. Vorrei che ci fosse un momento di tregua nella nevrosi. Tutti parlano, tutti polemizzano. Questo è stato un grave handicap per il governo in questo primo anno e mezzo. Non può continuare così".

[/b]Anche perché lei è il primo bersaglio di certe campagne, giusto?[/b]
"Sarei infastidito dal fatto che io continuo a procurare soldi al bilancio pubblico, e poi questi vengono spesi male. Comunque non è una questione personale. Io non ho niente da perdere, ma neanche da guadagnare. Ma a chi nel centrosinistra aspira a future posizioni di leadership vorrei dare un modesto consiglio: sappiate che la vita è molto più dura di quello che sembra, soprattutto quando si tratta di cambiare culture e costumi. Basti pensare alla polemica che spesso si sente fare in giro: che fine fanno le nostre tasse? La risposta è molto più semplice di quello che sembra: l'Italia è l'unico paese in cui 20 punti di Pil vanno a finanziare la spesa per interessi e le pensioni, mentre negli altri paesi si arriva a malapena a 15 punti di Pil. In queste condizioni è ovvio che il contribuente italiano paghi molto di più di quanto riceva dallo Stato".

E non è giusto allora che ci si arrabbi per questo?
"E' giusto, ma ci doveva pensare negli anni Ottanta, quando il debito pubblico passò dal 57 per cento del Pil al 124 per cento del Pil nel '92. Quelli erano gli anni decisivi in cui andavano fatte certe battaglie. Ora questo dato storico viene rimosso, come se fosse possibile smettere di pagare i debiti. Ricordiamoci che in certe fasi l'unica alternativa possibile per questo paese è stata l'Argentina. Berlusconi e Tremonti ci hanno portato molto vicini a una situazione di quel genere".

Questo, secondo lei, se lo dimenticano anche i candidati del Partito democratico come Veltroni e Letta?
"Non so se se lo dimenticano. Io cercherò di fargli capire come stanno le cose dal punto di vista fiscale. Per altro, io credo che loro lo sappiano benissimo, anche se la vera difficoltà è poi quella di presentarsi alla gente per ricevere i consensi".

Ma a quanto ammonta l'evasione fiscale recuperata finora?
"Se facciamo la somma degli importi riscossi in più lo scorso anno, più quelli di quest'anno, più le risorse ottenute con la Finanziaria, arriviamo alla bellezza di 20 miliardi di euro. Questa è la vera emergenza nazionale".

Anche questo dato non può essere interpretato come la dimostrazione che il governo aumenta le tasse?
"Sicuro, paradossalmente sarà così. La verità è invece che il governo cerca solo di farle pagare, le tasse, il che è politicamente persino più pericoloso. E in questo senso sono davvero sbalordito di come a questi signori dell'opposizione sia concesso di urlare contro di noi per l'aumento delle imposte. Berlusconi e Tremonti hanno aumentato in cinque anni la spesa corrente primaria di 2,3 punti di Pil, più 1,3 punti di caduta del gettito fiscale, sparito tutto in evasione. Questa è l'eredità che ci hanno lasciato".

Ma all'altolà di Montezemolo come vuole rispondere?
"Montezemolo fa retorica. Io dico: ragioniamo con calma, e smettiamola di intossicare ad arte il clima politico e sociale. Questo serve solo a spaventare la gente e a indebolire il governo. Montezemolo in questi mesi ha appoggiato la lotta all'evasione. Sia coerente, e continui a farlo".

D'accordo, ma anche voi a questo punto dovete cominciare a fare qualcosa per ridurre la pressione su chi paga le tasse.
"E' quello che faremo. E i risultati eccellenti della lotta all'evasione hanno senso se servono a riequilibrare la pressione fiscale. La terapia d'urto ha funzionato. Adesso ne parlerò con Prodi: dobbiamo razionalizzare il prelievo e semplificare gli adempimenti".

Ma in quale direzione agirete?
"I primi interventi devono riguardare il mondo delle imprese. Agiremo in due direzioni. La prima è il lavoro autonomo e le microimprese. Ci sono settori marginali, che in questi ultimi mesi sono stati purtroppo usati come scudi umani da chi le tasse non vuole pagarle mai, che invece devono essere tutelati. Siamo l'unico paese d'Europa in cui verso questi settori non esiste ancora un sistema di versamento forfettizzato. Ed è quello che noi faremo al più presto. La seconda direzione riguarda l'imposta sulle società, che si sta riducendo ovunque. L'ultimo caso riguarda la Germania. Ormai siamo in piena concorrenza fiscale a livello europeo, e questo vuol dire che anche noi dobbiamo muoverci nella stessa direzione, studiando interventi di alleggerimento fiscale a costo zero. Ne stiamo discutendo, con l'obiettivo di razionalizzare al più presto le basi imponibili per le società".

E l'ultima polemica sulle rendite finanziarie non è un altro caso di tafazzismo a sinistra?
"Sì, ho trovato la discussione sulla tassazione delle rendite finanziarie davvero surreale. Noi come governo avevamo già proposto una delega in finanziaria che aveva risolto il problema. Il Parlamento, d'accordo con la maggioranza, decise in direzione contraria e stabilì che per il momento le aliquote di tassazione delle rendite finanziarie non sarebbero state toccate ma si sarebbe intervenuti soltanto per modificare la tassazione sui fondi di investimento. Per me quello resta un buon punto di compromesso, e dunque non capisco davvero perché si sia ritirato fuori una polemica del genere, che fa solo male alla maggioranza e al governo".

Per concludere, ministro Visco, che manovra ci aspetta nella prossima Finanziaria?
"Sul piano fiscale tutto quello che dovevamo fare l'abbiamo fatto. Ora si tratta soltanto di applicare il fine tuning. La prossima Finanziaria tocca davvero ai tagli di spesa. E su questo, aspetto davvero al varco tutti i nostri alleati della maggioranza".

(25 agosto 2007)

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