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  #1  
Old 11-08-2007, 02:39 PM
breunzo breunzo is offline
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Il dollaro debole porta l'Italia alla bancarotta


Il dollaro debole porta l'Italia alla bancarotta

Di Loris Palmerini

Sembra che finalmente i media abbiano deciso di avvicinarsi alla realtà sul petrolio. Non sarebbe un problema se il petrolio costasse anche 100 dollari al barile se nel frattempo il dollaro continua a costare sempre meno euro. Cosa che succede. Ecco perché non esiste un caro petrolio, e semmai si tratta di un dollaro debole. Il petrolio a 93 dollari il barile costa circa 61 Euro.

Quando il petrolio era a 35 dollari, in realtà lo pagavamo circa 44 Euro. Considerando poi che esistono anche il gas, e le fonti alternative, il problema non è così grave, anzi ci spinge a investire in fonti alternative e nella ricerca preparando l’avvento di un futuro più pulito e con meno guerre.

Ma allora perché i politici italiani si arrabbiano per il super euro (che non esiste)? Semplice: un dollaro debole (o un Euro forte a suo confronto) ci porterà alla bancarotta. Ma solo l’Italia.

Il problema nasce dal fatto che per decine di anni si sono affrontati i problemi del “sistema italia” con la svalutazione. Negli anni in cui Ciampi era governatore della Banca d’Italia, appena si avvicinava una crisi economica si procedeva a svalutazione della lira. In questa maniera i prodotti italiani erano meno costosi sul mercato estero, e dunque si riusciva a far andare avanti la barca così com’era, vale a dire con privilegi per la casta, industriali assistiti, corruzione, parassitismo statale, ecc ecc.


Però, con la svalutazione, si rinunciava anche a migliorare il sistema per renderlo più efficiente e competitivo. E il problema dell’impoverimento che deriva dalla svalutazione veniva scaricato sul debitopubblico. E così i problemi che dovevano essere risolti 20 anni fa si sono tutti accumulati, e sono da risolvere oggi!

Il risultato già oggi evidente è che i 40-enni vengono chiamati “ragazzi” e gli si da la colpa se non hanno uno stipendio . I loro padri invece , si sono fatti 2 case lasciando i debiti da pagare. Si può dire che Ciampi abbia nociuto al paese in maniera mostruosa, condannando 2 o 3 generazioni al precariato, alla povertà e alla servitù alla casta.

Inoltre, grazie alla svalutazione, sono sopravissute a sé stesse molte industrie decotte, condannate a morire comunque per la globalizzazione. E si è insistito nel tenere in piedi industrie ormai obsolete anche con la manodopera a basso costo degli immigrati.

Il risultato è che quelle industrie sono oggi aziende fabbrica debiti, e hanno lasciato alla collettività solo il problema di una immigrazione selvaggia che ha distrutto la socialità e perfino la sicurezza degli indigeni. Dunque, ora succede che il dollaro debole fa aumentare le esportazioni americane, ma oltre a quelle americane aumentano le esportazioni di India, Cina ecc che sono valutate in dollari.

In pratica, se continua così, cioè una concorrenza ancora più forte di prima delle merci cinesi e indiane, da qui a qualche anno il sistema produttivo italiano sarà rasato al suolo salvo poche eccellenze. E continuerà così perché gli USA hanno bisogno che il dollaro resti debole per esportare. I cinesi si stanno sbarazzando dei dollari e questo aumenterà ancora la svalutazione del dollaro, rischiando di far scivolare la cosa dalle mani americane.

Ma ai tedeschi e ai francesi, ormai globalizzati finanziariamente, la cosa non interessa.Una moneta forte è normale, lo era anche il marco tedesco.
Tutt’al più i tedeschi diventeranno sempre più capaci di comperare anche quei pochi rimasugli buoni della fallimentare economia del sistema italia.

Perciò, un dollaro debole rispetto ad un euro “forte”, unito al parassitismo e al debito pubblico ci manderà in bancarotta. Senza parlare della casta inamovibile ed incapace che non sa fare nulla come dimostrano le cronache.
Però, se per assurdo dovessero aumentare i tassi di interesse americani, allora il dollaro si rivalutera rispetto all’euro. Purtroppo però questo farebbe aumentare in maniera pazzesca gli interessi da pagare sui debiti dello Stat, il quale già ora non riesce a pareggiare i conti sebbene si sforzi. Dunque, a me pare che siamo tecnicamente falliti, ma nessuno ha il coraggio di dirlo. O quasi

http://canali.libero.it/affaritalia...a1011.html?pg=1


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  #2  
Old 11-08-2007, 07:57 PM
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nel 2008 per le elezioni, il dollaro risalira', e se il nuovo presidente non sara' quella vacca di berlusconiana memoria della clinton, forse ri-raggiungera' livelli piu' accettabili. comunque e' stata una mossa per mettere in gastigo l'europa.


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  #3  
Old 11-08-2007, 08:35 PM
alma alma is offline
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Non dimentichiamo che l'energia alla fonte vien pagata in dollari...
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Perché non continuar così...e poi magari registrare?
Se hai domande...te lo cerco io
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  #4  
Old 11-08-2007, 09:16 PM
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Intanto questo discorso se fosse realistico varrebbe per tutta eurolandia e non solo per l'Italia anche se noi abbiamo una industria meno competitiva rispetto agli eurocompagni a causa della inettidutine ed incapacità della nostra classe dirigente e dei nostri imprenditori (non tutti ma la maggioranza).
Io credo che il l'Euro forte sia conseguenza del caro petrolio:dall '11 settebre fluttuano in sincronia! E che non faccia così male...anzi!

Le fonti di energia alternativa sono scarsamante sviluppate e quindi è forte la dipendenza dal petrolio sia per questioni energetiche che di trapsorto (benzina ,diesel e Gpl sono prodotti petroliferi) e per le industrie della plastica.

Nel 2001 avevamo il petrolio a 18$ al barile ora siamo a 96$ ovvero più del quintuplo ma nello stesso periodo l'euro è passato da 0.86$ a 1.47$ con la conseguenza che per noi il petrolio è passato da da 20.9 euro a 65.3 euro al barile con un incremento del 212% contro il 433% del resto del mondo.

Una differenza notevole cha inciso analogmante sulla diffrenza di incremento della bolletta energetica e quindi sui costi di produzione industriale, fra Eurolandia ed altri paesi.

Dunque l'euro forte è compensato nella concorrezza ai paesi extra-eurolandia dal caro petrolio o meglio e il caso di affermare che si tira su l'euro per compensare il caro-greggio!!!

Last edited by Malcom1875 : 11-09-2007 at 05:25 PM.


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  #5  
Old 11-08-2007, 09:59 PM
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Originally Posted by Malcom1875
Io credo che il l'Euro forte sia conseguenza del caro petrolio:dall '11 settebre fluttuano in sincronia! E che non faccia così male...anzi!


Nel 2001 avevamo il petrolio a 18$ al barile ora siamo a 96$ ovvero il quadruplo ma nello stesso perisodo l'euro è passato da 0.86$ a 1.47$ con la conseguenza che per noi il petroli è passato da da 20.9 euro a 65.3 dollari al barile con un incremento del 212% contro il 300% del resto del mondo.


Dunque l'euro forte è compensato nella concorrezza ai paesi extra-eurolandia dal caro petrolio o meglio e il caso di affermare che si tira su l'euro per compensare il caro-greggio!!!


hai scritto 3 inesattezze nello stesso post:
il super euro ammazza l'economia europea e soprattutto quella di italia e francia...come fai a dire che "non fa così male"?????

il resto del mondo ha avuto l'88% di aumento del costo del petrolio in più di noi? ma in quale mondo, scusa?? gli usa il petrolio se lo auto-estraggono (non prorpio in toto ma quasi) e la cina si fa un baffo dell'aumento visto il PIL che ha....forse forse il giappone ne risente un po', ma con tutto quello che esporta grazie allo yen debole sopperisce eccome!!!

l'eiro NON VALE UNA CICCA (almeno per ora) e l'europa non è mai stata in grado di influenzare le variazioni delle valute internazionali....lo dice la storia!!
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  #6  
Old 11-09-2007, 01:07 AM
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come mai diminuisce il dollaro e aumenta la benzina?


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  #7  
Old 11-09-2007, 01:58 PM
breunzo breunzo is offline
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Un euro forte danneggerà in particolar modo l'Italia che ha un enorme debito pubblico. Avere una moneta forte rispetto ad una economia debole, vuol dire dipendere dalle importazioni, avere una bilancia commerciare in negativo. Un'industria che non investe più sulla qualità dei prodotti, sull'informazione, sulla ricerca (di nuove tecnologie) e quindi sulla qualità dei prodotti, la concorrenza si trasferisce interamente sul prezzo. Più l'euro è forte e più l'Italia sarà inondata dal mercato asiatico che costringerà a chiudere sempre più le nostre imprese, delocalizzando dove il costo della manodopera è irrisorio. Questo comporta maggior disoccupazione, minor PIL, minori entrate per uno Stato che deve sopportare un maggior peso dell'amministrazione. Insolvenza.


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  #8  
Old 11-09-2007, 05:34 PM
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Originally Posted by tiolucas73
hai scritto 3 inesattezze nello stesso post:
il super euro ammazza l'economia europea e soprattutto quella di italia e francia...come fai a dire che "non fa così male"?????

il resto del mondo ha avuto l'88% di aumento del costo del petrolio in più di noi? ma in quale mondo, scusa?? gli usa il petrolio se lo auto-estraggono (non prorpio in toto ma quasi) e la cina si fa un baffo dell'aumento visto il PIL che ha....forse forse il giappone ne risente un po', ma con tutto quello che esporta grazie allo yen debole sopperisce eccome!!!

l'eiro NON VALE UNA CICCA (almeno per ora) e l'europa non è mai stata in grado di influenzare le variazioni delle valute internazionali....lo dice la storia!!

Al di là dell'errore di calcolo già corretto...in effetti l'aumento era del 433% quindi il 221% in più rispetto a noi,rimango della mia idea.
Spiegami se è vero che gli Usa si autoestraggono il petrolio come mai sono anche i il pese primo al mondo per importazioni petrolifere? Sai quanto ne comprano da Iraq,Messico;Nigeri,Emirati Arabisi;Arabia saudita;Oman;Yemen,ecc.?
Infine coe fanno i prodotti europei a cosatare di più solo per l'euro forte se glia ltri pagano i costi energetici il doppio di noi?
Pil è belle varie c'entrano poc. Se poi l'Euro è elevato vuol dire che le esposrtazioni della Ue superano le importazioni.....


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  #9  
Old 11-09-2007, 05:41 PM
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Originally Posted by breunzo
Un euro forte danneggerà in particolar modo l'Italia che ha un enorme debito pubblico. Avere una moneta forte rispetto ad una economia debole, vuol dire dipendere dalle importazioni, avere una bilancia commerciare in negativo. Un'industria che non investe più sulla qualità dei prodotti, sull'informazione, sulla ricerca (di nuove tecnologie) e quindi sulla qualità dei prodotti, la concorrenza si trasferisce interamente sul prezzo. Più l'euro è forte e più l'Italia sarà inondata dal mercato asiatico che costringerà a chiudere sempre più le nostre imprese, delocalizzando dove il costo della manodopera è irrisorio. Questo comporta maggior disoccupazione, minor PIL, minori entrate per uno Stato che deve sopportare un maggior peso dell'amministrazione. Insolvenza.

Pensare di diventare più competitivi delocalizzando la produzione è un idiozia mega in quanto ciò che si sriparmia sui salri viene assorbito dai trasporti, da dazi e dalla maggiorazione dei salri ovvero dalle trasferte pagate al personale specializzato come ingegneri ecc. che non esistono in quei paesi e devono mandarci i nosri dirigere le aziende aperte laggiù e per insegnare ai polacchi od alri come si fà il lavoro.
Inoltre così facendo si toglie lavoro agli Italiani abbattendo così il cosnumismo interno e perdendo di conseguenza clientela e ordinativi. Produci er chi? Sto c...o!
Inoltre i nostri industriali sono cosi scemi che quel poco che riescono a risparmiare per produrre all'estero invece che usarlo per vendere i propri prodotti a minor prezo se lo mettono in tasca e lo scialacquano in beni di lusso!


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  #10  
Old 11-09-2007, 06:58 PM
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Originally Posted by tiolucas73
gli usa il petrolio se lo auto-estraggono (non prorpio in toto ma quasi)


questo non è vero: gli USA son i principali consumatori di petrolio, 1/4 del petrolio mondiale è domandato dagli USA. Gli USA le riserve che hanno se le tengono ben strette e preferiscono comprare petrolio dagli arabi piuttosto che finire il proprio (e quindi dipendere in futuro dall'OPEC).
Quindi gli USA soffrono questo petrolio caro parecchio, magari intaccando le proprie riserve. Ma tranquillo, il petrolio prodotto dagli USA è infinitesimo rispetto a quello che consumano. Preferiscono comprarlo dall'estero piuttosto che "mangiarsi" le riserve, come fece la GranBretagna della Tatcher (stupidaggine cosmica solo per dare al "popolo" un petrolio a basso costo, col risultato che oggi la GB è importatrice netta di greggio, quando aveva 1 giacimento importante nel Mar del Nord.. gli Usa son molto più lungimiranti sotto questo aspetto..)


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