Forum - La televisione del futuro...

La televisione del futuro rimarrà ancora per parecchi anni molto simile a quella di oggi nonostante l'affermazione sul mercato di nuove tecnologie come il digitale terrestre, il satellite e la tv via Internet (iptv). Ne è convinta la maggioranza degli esperti del settore intervenuti al convegno "L'evoluzione della tv e dei nuovi media" organizzato a Milano dall'associazione "The ruling companies". Uno scetticismo sulla rapidità di diffusione dell'interattività che non impedisce però agli operatori di tenere gli occhi bene aperti su nuove forme di fruizione della tv, sempre più individuali e meno collettive, che si accavallano con velocità e esiti sorprendenti. "Nella televisione del futuro gli attuali modelli di business diversi per i canali televisivi generalisti e per quelli tematici non cambieranno di molto. - dichiara Luigi Pugliese, autore tv e vicepresidente di Booz Allen - Negli Usa negli ultimi dieci anni si è già assistito a uno scenario simile a quello nostro futuro: è vero che lì l'audience per i canali generalisti è diminuita dal 90% al 60%, ma i ricavi per queste aziende sono addirittura cresciuti perché sono rimaste comunque le uniche a poter fare il mercato di massa, in pratica hanno fatto loro i prezzi, hanno alzato le tariffe per gli inserzionisti. I canali tematici, casomai, hanno sottratto pubblicità ai magazine". Della stessa opinione Marco Tosi, ad di IconMedialab: "C'è un grande cambiamento in atto, ma non sarà destabilizzante" e Stefano Gnasso, responsabile struttura e scenari di Mediaset: "I nuovi media dovranno comunque trarre ispirazione dalle tv generaliste". In generale, avremo tv per tutti i gusti e tutte le tasche, concordano gli esperti, ma l'approccio tradizionale, sul quale si basa il digitale terrestre, ha ancora molte carte da giocare. Non mancano comunque tecnologie del tutto nuove che potrebbero aprire la strada a scenari da fantascienza. "Chi avrebbe immaginato anni fa che l'sms sarebbe stata un'applicazione di grande successo nella telefonia mobile?" si chiede Edoardo Fleischner, progettista multimediale e docente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi all'Università degli Studi di Milano. "Io li vedo già in giro i ragazzini che guardano i film sulla Playstation portatile. Poi c'è il podcasting, cioè la visione su dispositivi mobili delle registrazioni delle proprie trasmissioni preferite e perfino il godcasting, cioé la raccolta dei sermoni dei predicatori religiosi". Alla fine però, fa notare Fleischner, gli ingredienti di successo sono sempre quelli da secoli: il gioco (calcio), i racconti (cinema) e i contenuti per adulti con l'aggiunta di un nuovo protagonista, il gaming (videogiochi).

fonte: http://www.imgpress.it/notizia.asp?...044&idsezione=4