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  #1  
Old 06-19-2007, 04:22 PM
breunzo breunzo is offline
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Il Codice della Strada Vaticano "Segno della croce prima di partire"


Arriva il codice della Strada del Vaticano. Non è uno scherzo, ma quanto ha appena fatto il Consiglio Pontificio per la Pastorale dei migranti e gli itineranti: un importante - e per certi versi storico - documento dedicato proprio al popolo della strada, diviso in quattro categorie: viaggiatori, prostitute, bambini senza famiglia e barboni.

L'iniziativa è molto seria e non a caso è stata presentata direttamente da dal cardinale Raffaele Martino, Presidente del Consiglio per i migranti, e da monsignor Agostino Marchetto, segretario dello stesso organismo.

Motivo? Il fenomeno del malcostume su strada preoccupa davvero la Chiesa cattolica che assiste ogni giorno all'aumento di una categoria di peccatori sempre più incalliti e allo stesso tempo inconsapevoli: gli automobilisti, i motociclisti, gli adolescenti a bordo di ciclomotori e city-car. "Persone - come spiegano al Vaticano - che hanno ormai trasformato le strade del mondo in un palcoscenico di prepotenza, violenza, egoismo, omicidi, bestemmie".


Ma cosa contiene questa specie di codice della strada cattolico? Nel primo capitolo - quello dei viaggiatori - la Santa Sede stila una sorta di scuola-guida spirituale.
"Il ricorso ai nostri intercessori celesti - si legge nel manualetto di 58 pagine - non deve far dimenticare l'importanza del segno della croce, fatto prima di iniziare un viaggio". Ma anche recitare il rosario tutti insieme, durante le lunghe percorrenze, servirà a "sentirsi immersi nella presenza di Dio, a rimanere sotto la sua protezione".

Il Codice spiega che c'è bisogno di "protezione divina". E su questo è difficile dargli torto: il Vaticano sottolinea che nel solo 2000 sono morte 1 milione e 260 mila persone, in incidenti stradali di cui il 90 per cento dovuto ad "errore umano". Senza considerare che la situazione in Italia è una delle peggiori in Europa...

I veicoli , ammonisce la Santa Sede, "anzichè servire in modo prudente ed etico per la convivenza, la solidarietà e il servizio degli altri", sono spesso trasformati in strumento di "abuso", di "dominio"sugli altri. di sfoggio di potere e denaro. "I comportamenti poco equilibrati variano a seconda delle persone e delle circostanze: mancanza di cortesia, gestacci, imprecazioni, bestemmie, perdita del senso di responsabilità, violazioni deliberate del codice della strada", spiega il codice vaticano.

"Vi sono altresì i casi di guida senza abilità fisica o capacità mentale, per l'abuso di alcool e di altri stimolanti o droghe, per stati di spossatezza o sonnolenza", aggiunge. "Vi è il pericolo derivante dalle minimacchine (citycar) affidate a giovanissimi e adulti privi di patente, e quello dell'uso spericolato dei ciclomotori e delle moto".

La Chiesa in tutti i casi non si limita solo a dare una guida di comportamenti: sono anni che è impegnata direttamente nell'educazione stradale, attraverso cappelle lungo le autostrade, con preti negli autogrill e nei luoghi di sosta, sacerdoti ai raduni automobilistici e motociclistici. E ora lancia anche un severo monito alle autorità dello Stato a fare di più per prevenire gli incidenti e le inciviltà della strada. Ricordando a chi guida il comandamento basilare del decalogo: "non uccidere".

repubblica.it


_____________________________________
l documento della Chiesa sugli orientamenti per la pastorale della strada

Vaticano: «Sorpassi pericolosi sono peccato»


Indicazioni al popolo della strada diviso dalla Santa Sede in 4 categorie: viaggiatori, prostitute, bambini senza famiglia e barboni

CITTÀ DEL VATICANO - «Anche un sorpasso spericolato può essere un'occasione di peccato». È la posizione della Chiesa cattolica contenuta nel documento sugli «orientamenti per la pastorale della strada», presentato in Vaticano dal cardinale Renato Raffaele Martino e monsignor Angelo Marchetto, presidente e segretario del Pontificio consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti. Il documento è indirizzato al popolo della strada, diviso dalla Santa Sede in quattro categorie: viaggiatori, prostitute, bambini di strada senza famiglia e persone senza fissa dimora. STRADA - «Il ricorso ai nostri intercessori celesti», si legge nel manualetto di 58 pagine, «non deve far dimenticare l'importanza del segno della croce, fatto prima di iniziare un viaggio». Ma anche recitare il rosario tutti insieme durante le lunghe percorrenze serve a «sentirsi immersi nella presenza di Dio e a rimanere sotto la sua protezione». I veicoli «anziché servire in modo prudente ed etico per la convivenza, la solidarietà e il servizio degli altri», sono spesso trasformati in strumento di «abuso», di «dominio», di sfoggio di potere e denaro. «I comportamenti poco equilibrati variano a seconda delle persone e delle circostanze: mancanza di cortesia, gestacci, imprecazioni, bestemmie, perdita del senso di responsabilità, violazioni deliberate del codice della strada», spiega il codice vaticano. «Vi è il pericolo derivante dalle minimacchine (citycar) affidate a giovanissimi e adulti privi di patente, e quello dell'uso spericolato dei ciclomotori e delle moto». La Chiesa, oltre a impegnarsi nell'educazione stradale con cappelle lungo le autostrade, preti negli autogrill e nei luoghi di sosta, sacerdoti ai raduni di auto e moto, invita lo Stato a fare di più per prevenire gli incidenti e le inciviltà della strada. Ricordando a chi guida il comandamento basilare del decalogo: «non uccidere».
PROSTITUZIONE - Per quanto riguarda lo sfruttamento sessuale e la prostituzione legata al traffico di esseri umani, il Vaticano ricorda che «sono atti di violenza, che costituiscono un'offesa alla dignità umana e una grave violazione dei diritti fondamentali». Nel caso della schiavitù delle donne, il testo sottolinea che «lo sfruttamento sessuale delle donne è una conseguenza di vari sistemi ingiusti» e individua nel traffico di esseri umani la dinamica che porta alcune immigrate a battere i marciapiedi. Il testo suggerisce anche «un esame che includa una giusta critica di costumi tradizionali legati alla mascolinità». Il cliente delle prostitute «va aiutato a risolvere i suoi problemi più intimi», che «sorgono soprattutto dalle frustrazioni, dalla mancanza di relazioni autentiche, dalla solitudine che caratterizza tante situazioni di vita».

RAGAZZI DI STRADA - Quanto ai ragazzi di strada, il documento la definisce «una delle sfide più impegnative e inquietanti del nostro secolo, sia per la Chiesa sia per la società civile». La Chiesa, infine, «con la sua scelta preferenziale per i poveri e i bisognosi, stimola i cristiani ad accompagnare e servire» le persone senza fissa dimora per scelta o immigrati senza risorse.

corriere.it


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  #2  
Old 06-19-2007, 04:24 PM
magikoMILAN1982 magikoMILAN1982 is offline
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il segno della croce?? ah si. è quello che si fa mio padre ogni volta che devo prendere la macchina


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  #3  
Old 06-19-2007, 05:43 PM
Peppexclusivetv Peppexclusivetv is offline
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Pure io lo faccio sempre il segno della croce prima di partire...e quando esco dal mio paese passo avanti al cimitero (unica via di uscita) e saluto i defunti sempre con un segno della croce...ora ditemi voi!!!


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  #4  
Old 06-19-2007, 05:53 PM
romans romans is offline
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Originally Posted by breunzo
PROSTITUZIONE - Per quanto riguarda lo sfruttamento sessuale e la prostituzione legata al traffico di esseri umani, il Vaticano ricorda che «sono atti di violenza, che costituiscono un'offesa alla dignità umana e una grave violazione dei diritti fondamentali». Nel caso della schiavitù delle donne, il testo sottolinea che «lo sfruttamento sessuale delle donne è una conseguenza di vari sistemi ingiusti» e individua nel traffico di esseri umani la dinamica che porta alcune immigrate a battere i marciapiedi. Il testo suggerisce anche «un esame che includa una giusta critica di costumi tradizionali legati alla mascolinità». Il cliente delle prostitute «va aiutato a risolvere i suoi problemi più intimi», che «sorgono soprattutto dalle frustrazioni, dalla mancanza di relazioni autentiche, dalla solitudine che caratterizza tante situazioni di vita».


Non so a voi, ma queste "belle" parole, si rifarebbero perfettamente anche ad un'altra situazione che il vaticano conosce bene....


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  #5  
Old 06-19-2007, 06:48 PM
alma alma is offline
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Originally Posted by romans
Non so a voi, ma queste "belle" parole, si rifarebbero perfettamente anche ad un'altra situazione che il vaticano conosce bene....

Ehh sì!Ma campa cavallo...
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P2PTV?...incomincia da qua.
Perché non continuar così...e poi magari registrare?
Se hai domande...te lo cerco io
La (R)esistenza continua


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  #6  
Old 06-19-2007, 07:44 PM
Peppexclusivetv Peppexclusivetv is offline
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SCUSATE ...ma non potevano anche scrivere che il Vaticano ghigliottinerà "the balls" di tutti i preti ******** e le esporrà sotto il colonnato di San Pietro visto per l'appunto che "le colonne" già ci sono!!!!


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  #7  
Old 06-20-2007, 10:17 AM
Guaido Guaido is offline
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E va bhè...


E va bhè.... e cosa dovevano scrivere?
Di tirare le marce, bestemmiare alle vecchie che attraversano piano la strada e sputare ai marocchini lavavetri?


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  #8  
Old 06-20-2007, 10:42 AM
mimmo-44 mimmo-44 is offline
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Question

Quale e il traquardo?


I signori del Vaticano, per distogliere le critiche degli ultimi giorni sulla pedofelia,( CHE LA TOCCA DA VICINO) apre un altro capitolo per distrarre l opinione pubblica.Cosi facendo la massa dei creduloni ci casca,e loro come al solito ne escono con la veste bianca!!!!


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  #9  
Old 06-21-2007, 10:44 AM
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Ragazzi ma volete capire o no che indipendentemente da come si chiamano o a quale religione appartengano questi signori con la scusa del "peccato" (ma di quale poi, di aver violato i limiti di velocità?), stanno sempre più tradendo i loro veri intenti politici? Un dato è certo, il Medio Evo è finito e con loro tutte le sue esecuzioni in nome di dogmi che il mondo religioso non è in grado più di giustificare ed imporre al giorno d'oggi!


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  #10  
Old 06-21-2007, 10:53 AM
gamen gamen is offline
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Scusate l'insistenza


stralcio dal primo post:
"Ma anche recitare il rosario tutti insieme durante le lunghe percorrenze serve a «sentirsi immersi nella presenza di Dio e a rimanere sotto la sua protezione». I veicoli «anziché servire in modo prudente ed etico per la convivenza, la solidarietà e il servizio degli altri», sono spesso trasformati in strumento di «abuso»"
domanda:
Avete mai provato a recitare il Santo Rosario mentre si percorrono 250 Km di distanza, cercando anche di rispettare i limiti ove possibile, per ricoverare una persona quasi in coma, in autostrada, ed attendere l'ambulanza equivarrebbe a decretarle la sua sentenze a morte? Chissà cosa vi verrebbe in mente....


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