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![]() Il dtt uno zombie!I guru mondiali dell’Information Technology: Bill Gates(Microsoft), Steve Jobs(Apple), Larry Page(Google), Iorma Olilla (Nokia), Gordon Moore (Intel) si sono riuniti per una intera settimana in una località del Wyoming per discutere del futuro.
L’incontro è stato trasmesso in televisione come un reality show ed è stato il programma più seguito negli Stati Uniti.In sette giorni si è discusso di strategia, di tecnologia, di tutto. Ma non è mai stato mai menzionato neppure una volta il digitale terrestre (DTT). Mi ricordo che a maggio all’incontro della Bagnaia davanti a Gasparri Cattaneo Confalonieri e il subdolo Mentana, (Tronchetti non c’era, si era chiuso in camera), dissi ad alta volte che il DTT era una tecnologia finta. Confalonieri, ex compagno di asilo del portatore nano di decoder digitali, si alzò in piedi e tutto rosso in faccia gridò: “Chi è questo Masaniello che rompe il *****?” Oggi si è decretato il fallimento del DTT. Sono stati venduti con i contributi statali, e quindi con i nostri soldi, solo tre milioni (rispetto ai venti milioni di famiglie italiane) di inutili decoder, e il governo ha deciso di spostare in avanti di due anni l’adozione obbligatoria del DTT. Sulla Rete si possono vedere già oggi, se la linea arriva (come negli altri Paesi), se la linea è veloce (come negli altri Paesi), se ha un costo ragionevole (come negli altri Paesi) centinaia di canali televisivi. Chi ci ha guadagnato da DTT? Chi ci sta guadagnando dall’adozione di una tecnologia zombie? Un giorno dovremo pur farli i conti. Nel frattempo suggerisco, anche per l’Italia, un bell’incontro di guru trasmesso in diretta tv, con Landolfi, Stanca, Gasparri, Confalonieri e Paolo Berlusconi. A quelli che hanno comprato il decoder-pacco consiglio di portarlo a casa del papà del progetto, Gasparri, e farsi ridare i soldi fonte: http://www.beppegrillo.it/index.html |
#2
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![]() Digitale terrestre verso l'addio.
Il digitale terrestre verso l’addio Lo slittamento nel decreto «milleproroghe». Venduti solo 3 milioni di decoder. Fallimento dell'intera strategia finanziata della Tv digitale terrestre, addio. Se ne riparlerà più avanti. Senza grandi clamori, è lo stesso governo che si appresta a sancire lo slittamento di due anni della data prevista per lo switch off, come viene definito lo «spegnimento» dell’attuale segnale televisivo analogico (quello che oggi si vede nelle case di tutti gli italiani) per lasciare il posto esclusivamente al digitale. Domani, infatti, il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare all’interno del decreto cosiddetto «milleproroghe» anche l’articolo 28 sulla «conversione in tecnica digitale del sistema televisivo su frequenze terrestri». Poche parole in perfetto burocratese, ma dal significato chiarissimo: «all’articolo 2-bis, comma 5 del decreto legge 23 gennaio 2001, numero 5, convertito con modificazioni dalla legge 20 marzo 2001 numero 66, le parole "entro l’anno 2006" sono sostituite dalle seguenti "entro l’anno 2008"». Un rinvio per certi aspetti atteso: nessuno credeva più che gli oltre 20 milioni di famiglie italiane potessero correre in massa ad acquistare entro la fine dell’anno prossimo i decoder necessari per ricevere la «nuova» tv. Ma la scelta di rinviare la scadenza sembra oggi prefigurare il fallimento dell’intera strategia, finanziata dallo Stato con tre anni di contributi pubblici per l’acquisto dei decoder. A minacciare il futuro del digitale terrestre sono innanzitutto le nuove tecnologie con le quali è ormai possibile vedere i programmi tv. Innanzitutto internet, come testimonia l’esperienza di FastWeb o i recenti accordi grazie ai quali Telecom Italia sta cominciando a offrire contenuti video in adsl. Senza contare il satellite o, addirittura, i telefoni cellulari di nuova generazione. «Il digitale terrestre non è affatto un’ossessione italiana ma un obiettivo europeo - ha ribadito ieri il ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi -. Consentirà l’e-government, la formazione a distanza e una serie di possibilità che vanno dalla prenotazione di una visita specialistica al pagamento di una bolletta». Finora però, nonostante i contributi del governo, soltanto 3 milioni e mezzo di italiani hanno acquistato il decoder. Che oggi, tra l’altro, consente di vedere i programmi Mediaset, Rai, La7 e poco altro. Troppo pochi. Basta pensare che solo la tv satellitare di Sky conta oltre 3 milioni di abbonati. E una serie di promesse, dai servizi civici (l’e-government, appunto) fino all’interattività, sono ancora di là da venire. Tanto che ieri la giunta regionale sarda (di una Sardegna che, insieme alla Valle d’Aosta, avrebbe dovuto passare al digitale terrestre già a gennaio 2006) ha deciso di bloccare il finanziamento di 10 milioni di euro con cui doveva concorrere alla diffusione dei decoder e di dirottare la cifra verso il progetto Medir, che prevede la messa in rete delle strutture sanitarie e la costruzione del fascicolo sanitario elettronico dei cittadini. «Il finanziamento per la tv digitale terrestre era legato all’esigenza di offrire un servizio migliore ai cittadini e di favorire l’offerta di servizi innovativi - ha spiegato il governatore Renato Soru -. Ma questi obiettivi appaiono difficilmente raggiungibili». Giancarlo Radice fonte: http://www.corriere.it/Primo_Piano/.../digitale.shtml Last edited by staff : 12-02-2005 at 12:59 PM. |
#3
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![]() ...non c'era dubbio che finisse così...
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#4
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![]() Ragazzi qui si parla di TECNOLOGIA , mi spiegate perchè anche quella viene manovrata , discussa ecc in italia
da degli IGNORANTI IN MATERIA seduti su una poltrona di pelle (sia di qua che di la).... Voglio vedere se c'è ancora qualcuno che difende la scelte degli attuali amministratori..... |
#5
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![]() le vere "rivoluzioni" nascono sempre dal basso, skype,google,coolstreaming e p2ptv, sono tutti nati non certo da grande imprese
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#6
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![]() Quote:
Le "finte" rivoluzioni nascono anche da questo: http://punto-informatico.it/p.asp?i=56023&r=PI Ma era difficile aspettarsi qualcos'altro.... ![]() ![]() |
#7
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![]() Io ho il digitale terrestre e mi trovo benissimo.
Questo articolo mi sembra scritto solo per dare addosso a Berlusconi |