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Radiocronache “On Line” dei mondiali: la Rai le ha perse o ci sta rinunciando


Radiocronache “On Line” dei mondiali: la Rai le ha perse o ci sta rinunciando? - 4-7-06



Ci stavamo ormai abituando ad una RAI fatta sempre più di reality show, intrattenimento demenziale e sempre meno cultura. Oggi gli amanti di calcio si sono ricordati che, come ci avevano avvertito qualche mese fa, dopo che è venuto a mancare lo storico “90° minuto”, neanche i mondiali sarebbero stati trasmessi integralmente dalla tv di stato come una volta. D'altro canto da qualche settimana c'è stato l'annuncio che la Champions League, la prestigiosa manifestazione europea, la prossima stagione potremo vederla sulle reti RAI, anche se probabilmente piuttosto che assistere agli incontri del Milan e della Juventus contro le regine d'Europa, godremo delle prodezze che sapranno offrirci il Chievo ed il Livorno.
In effetti il canone, come trionfalmente si annuncia da un paio d'anni, non aumenta… “e ci credo!” verrebbe da rispondere.



Come detto, ormai ci stiamo abituando: ma almeno una cosa, forse la più classica che non fa così gola ai gruppi privati, è rimasta alla RAI: le radiocronache di tutte le partite di tutte le manifestazioni calcistiche: dai campionati di A e B alla Champions League, dalla Coppa Italia Tim (sic!) fino alla Coppa UEFA e, fortunatamente, anche i campionati del mondo.

E bisogna dire che l'azienda ci sta mettendo parecchio impegno: oltre alle storiche radiocronache “serie” su Radio1, per questi mondiali, ci vengono offerte anche le radiocronache “divertenti” dei tre terribili della Gialappa's su Radio2. Non c'è che dire, per chi è molto affezionato alla radio oppure passa la metà della sua giornata in auto, la copertura del campionato del mondo è davvero completa.

Da un po' di tempo inoltre, la RAI è presente anche in rete e diffonde gratuitamente in streaming in diretta i programmi radiofonici dei tre canali radio. Gli internauti, ad esempio, hanno potuto godere per tutto questo “entusiasmante” campionato, delle radiocronache di “tutto il calcio minuto per minuto”, comodamente dal loro PC collegandosi al sito di radioRAI.

Gli utenti hanno usufruito di un servizio in più e la RAI ha sicuramente rafforzato il suo bacino d'utenza radiofonico.

Purtroppo però, in questo panorama idilliaco, si è inserita la televisione peer to peer che ha dato non pochi fastidi soprattutto a Sky, che dopo aver pagato miliardi per la diretta in esclusiva degli incontri del campionato più “falso” del mondo, si è trovata in concorrenza con le “quasi-dirette” gratuite gentilmente offerte agli internauti dai canali on-line di mezzo mondo. Dico “quasi-dirette” in quanto le partite su questi canali arrivano ad avere 2 minuti di ritardo rispetto alla diretta: per chi non ha lo stadio sotto casa, ciò non rappresenta un problema insormontabile. La cosa più fastidiosa era forse rappresentata dal commento a volte in cinese o in coreano che bisognava sorbirsi se non si voleva rinunciare al contorno degli effetti audio dello stadio. Ciò però solo finché qualcuno ha pensato che, grazie a mamma RAI che trasmette le radiocronache delle partite in rete era possibile sintonizzarsi su radio1 e con un semplice lavoro di sincronizzazione (ricordate il ritardo di 2') faceva coincidere la diretta video cinese, col commento degli intramontabili radiocronisti nostrani. Cosa possibile solo grazie alla trasmissione via internet gestita col PC perché il semplice ascolto via radio non permetteva di sincronizzare gli eventi.

Tutto perfettamente legale per gli utenti, e dunque tutti contenti, tranne forse Sky.

Anche per i mondiali, dopo il tradimento della tv nazionale, gli utenti di internet ancora appassionati di calcio si preparavano a godersi tutti gli incontri in peer to peer senza dover acquistare da Sky quello che un tempo la RAI ci includeva nel canone.

Ma all'apertura dei mondiali i malvagi internauti hanno avuto una brutta sorpresa: collegandosi al sito di radioRAI, una finestra che si apre tra una pubblicità e l'altra, ci informa che durante gli incontri del campionato del mondo lo streaming live dei canali radio della RAI è sospeso!

Passata la disperazione ci si è dovuti attrezzare o rassegnare alla telecronaca in cinese: su come attrezzarsi ci viene in aiuto il solito forum di coolstreaming.us (http://www.coolstreaming.us/forum/s...ead.php?t=10315 ) che ci insegna a creare un flusso audio collegando la radio al PC (procedura abbastanza semplice ma che richiede una non trascurabile potenza di calcolo), ci propone delle radiocronache amatoriali, e ci informa (come vedremo, meglio del call center della RAI) che c'è un'altra radio italiana che diffonde le radiocronache su internet: Radio Popolare (http://www.radiopopolare.it/liveU.asx )

E' possibile che la RAI nonostante sia in possesso dei diritti di diffusione radiofonica di tutte le partite del mondiale, rinuncia a diffonderli via internet. Perché? Forse non può farlo?

Essendo fra quelli che preferiscono la radiocronaca in cinese a quella di Sky (anche perché ben più economica) ho scritto alla RAI per conoscere almeno il motivo di questa “sospensione” del servizio grazie al quale gli utenti erano soddisfatti e probabilmente gli introiti pubblicitari della rete RAI erano aumentati avendo indubbiamente radioRai allargato il bacino d'utenza aprendosi alla rete. Mi ero premuto anche di anticipare che se per caso mi avessero risposto dicendomi che la RAI non è titolare di un qualche specifico diritto di trasmissione “on-line”, avrei voluto sapere chi era in possesso di tale diritto. Dopo cinque giorni di attesa la risposta della RAI è la seguente:

“Gentile Signor Filippi,

in merito alla Sua richiesta Le comunichiamo che per quanto riguarda i Mondiali 2006, la Rai ha acquisito solo ed esclusivamente i diritti in sede televisiva e radiofonica. Qualsiasi altra forma di diritto di trasmissione é esclusa.

Ovviamente si intendono esclusi anche i diritti "on-line" ad eccezione delle immagini diffuse per l'esercizio del diritto di cronaca (es. brevi stralci di partite all'interno dei telegiornali che é possibile seguire via internet).

Grazie per averci contattato.
Cordiali saluti.”


Potete immaginare la mia insoddisfazione, che ho immediatamente espresso, così:

Gentile redazione,

vi ringrazio per l'attenzione concessami, ma devo dire di non essere soddisfatto dalla risposta ricevuta, in quanto elude la seconda parte della mia domanda: se, come appunto avete affermato, la RAI dispone solo dei diritti radiofonici e, parzialmente, quelli televisivi, allora chi é in possesso dei diritti di trasmissione "on line" (se esistono!)?

Ovviamente capisco che potreste anche non conoscere quest'ultima informazione ma, dato che nell'ultimo campionato di calcio di serie A le radiocronache degli incontri venivano diffuse anche via internet, vi chiedo di confermarmi quindi che l'azienda era in possesso dei diritti di trasmissione "on line", e vi chiedo di conoscere quanto tali diritti sono stati pagati.

Distinti saluti.

Filippi Fabio”

Dopo altri 10 giorni di attesa oggi (30 giugno NdA, evviva il rapporto con il cliente!) ho ricevuto questa risposta:

Gentile Signor Filippi,

in merito alla Sua richiesta La informiamo che in quanto Rai, siamo informati soltanto sui diritti acquisiti dalla Rai e non sappiamo se i diritti on-line siano stati acquistati da altri.

Per quanto riguarda il campionato di Serie A, la Rai aveva i diritti on-line per le radiocronache.

Grazie per averci contattato.
Cordiali saluti.”


Dunque da quanto affermano, la RAI per il campionato aveva acquistato i diritti “on-line” ma per i mondiali no e, al call center, non sanno dirmi né con chi li ha persi, né per il campionato di calcio quanto li ha (si legga: abbiamo) pagati. La cosa è assai curiosa in quanto, nonostante diverse ore di ricerca da me condotte, non sono riuscito a trovare nulla riguardo fantomatici “diritti di trasmissione on-line” di radiocronache di qualsivoglia evento sportivo.

A questo punto ho deciso di contattare direttamente Radio Popolare (che a differenza della RAI non si nasconde dietro un call center) e ho chiesto esplicitamente se per diffondere le radiocronache degli incontri dei mondiali su internet hanno dovuto acquistare specifici diritti di trasmissione: mi hanno risposto che la diffusione su internet delle radiocronache non comporta l'acquisizione di alcun particolare diritto.

In conclusione quindi restano aperte due ipotesi: o Radio Popolare trasmette le sue divertenti radiocronache abusivamente e nessuno è ancora passato a chiuderla oppure più probabilmente non esiste alcuno specifico diritto di trasmissione delle radiocronache “on-line”. La RAI quindi, oltre a mentire ai suoi clienti, starebbe rinunciando a questa possibilità, pagata comunque con i nostri “canoni” e anche ai probabili maggiori introiti pubblicitari derivanti da un maggior bacino d'utenza, danneggiando quindi sia se stessa che noi utenti della rete, magari sotto il “consiglio” di qualcuno (Sky?) a cui più che la soddisfazione degli utenti della rete interessa che la diffusione della tv via internet offra un servizio il meno soddisfacente possibile.

Se così fosse, non credete che dovremmo farci sentire?


di Fabio Filippi


fonte: http://www.megachip.info/modules.ph...icle&artid=2133
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