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Il Nuovo Governo


Berlusconi: "Ci saranno momenti difficili"

Gran parte delle strategie del futuro Governo nazionale si sono decise oggi. Si è svolto a Palazzo Grazioli il vertice tra Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Umberto Bossi e Raffaele Lombardo. Durante il pranzo di lavoro sono state stabilite le priorità da affrontare. Berlusconi, al momento, non si sbilancia sui nomi dei possibili nuovi ministri.



Alitalia, il ponte sullo stretto, le regole d’ingaggio per i soldati in missione all’estero sono fra le priorità che sono state individuate dai leader alleati. Al termine dell’incontro Berlusconi ha rilasciato alcune dichiarazioni: "Ci saranno momenti difficili, servirà un forte rinnovamento per fare le riforme necessarie che avranno anche contenuti di impopolarità. Credo di essermi già spinto troppo avanti coi nomi dei ministri: ricordo a tutti che è il capo dello Stato a nominarli su proposta del presidente del Consiglio e io non sono ancora presidente del Consiglio, quindi vi prego di astenervi dall'insistere nel chiedermi i nomi di futuri ministri".

ALITALIA. Uno dei primi problemi che dovrà affrontare Berlusconi appena sarà nominato capo del Governo sarà Alitalia. Il Cavaliere ha già pronto un dossier sulla compagnia di bandiera. Berlusconi non ha mai abbandonato l’idea che per Alitalia si possa trovare una soluzione che non penalizzi l’Italia. "C'è anche un'altra possibilità – ha detto Berlusconi - che è quella di tornare alla primitiva soluzione e cioè la formazione di un grande gruppo internazionale con pari dignità delle tre compagnie aeree. Se si andasse in questa direzione... la compagnia di bandiera resterebbe di bandiera". Inoltre, ha concluso Berlusconi, "sarebbe un'alleanza importante e i turisti resterebbero in Italia". Nel pomeriggio è previsto un incontro fra Berlusconi, Bruno Ermolli e Gianni Letta e non con esponenti uscenti di Palazzo Chigi, come ha tenuto a precisare il leader del Pdl, sul dossier Alitalia. "Con Palazzo Chigi – ha detto il Cavaliere - è chiaro che si dovrà interloquire sulla situazione economica e credo che saremo interlocutori necessari per qualsiasi decisione prenderà Palazzo Chigi".
La portavoce di Aeroflot Irina Danenberg non ha voluto commentare l'eventualità che la questione Alitalia possa venire menzionata nei colloqui che il presidente russo Vladimir Putin avrà in Sardegna, domani e dopodomani, col presidente del Consiglio in pectore Silvio Berlusconi. "Non sappiamo di cosa parleranno, non siamo indovini". I giornali russi giudicano poco probabile che l'argomento Alitalia sarà inserito nell’agenda dell’incontro. Aeroflot continua comunque a dirsi disponibile a una riapertura del dialogo se ci sarà un preciso invito italiano e se le proposte saranno differenti da quelle ricevute e che avevano spinto la compagnia a ritirarsi nel 2007 dalla gara per l'acquisizione di Alitalia.

PONTE SULLO STRETTO. Come già annunciato in campagna elettorale il premier in pectore ha affrontato, durante il pranzo con gli altri leader alleati, il discorso sul meridione ed ha confermato la sua volontà a procedere con tempestività verso la risoluzione dei problemi che penalizzano questa parte del paese. "Il sud fa parte delle nostre sette missioni, abbiamo pronti interventi lungamente messi a punto a partire dalle infrastrutture, come il ponte sullo stretto, dal contrasto alla criminalità organizzata e dalla fiscalità compensativa".

LIBANO. Nel vertice a Palazzo Grazioli si è parlato anche dei nostri soldati impegnati nelle missioni all’estero. In particolare Berlusconi, al termine del vertice, ha parlato dei soldati che attualmente sono impegnati in Libano: "Esamineremo attentamente le regole di ingaggio dei nostri soldati in Libano, che sono in una situazione abbastanza particolare perché non possono reagire in determinate circostanze".

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