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Oggi Berlusconi si è recato in Vaticano per incontrare papa Ratzinger. Ha portato con se una piccola delegazione dei suoi più fidati catto-adoratori, quelli cioè che mettono Gesù subito dietro di lui nella personale scala di venerazione.
Alle ore 11.07 le scarpe col rialzo più famose d'Italia hanno varcato la soglia della biblioteca dove era previsto il colloquio privato con il papa. Una biblioteca non molto grande dato che contiene solo testi chatolic-friendly; gli altri libri vengono di norma usati per alimentare l'impianto di riscaldamento.
Al colloquio privato con il pontefice ha partecipato anche Gianni Letta, sicuramente per controllare Silvio ed evitare che facesse una delle solite battutacce tipo: «Lo sa che anche io d'estate mi metto una bandana bianca in testa?!».
Al termine del colloquio Berlusconi ha dichiarato che con il papa c'è una sintonia di vedute. E a questo punto mi chiedo cosa guardassero. Forse Bonaiuti che si scaccolava di nascosto appiccicando poi le croste sulla tenda.
Berlusconi ha poi confermato al Santo Padre la priorità attribuita dal Governo italiano, nella sua azione sul piano interno ed internazionale, ai valori di libertà e tolleranza ed alla sacralità della persona umana e della famiglia. Ratzinger, trattenendo le risate, gli ha ricordato invece che non si dicono le bugie, ma che comunque apprezza la sua capacità mimica nel dirle.
L'udienza si è conlcusa con lo scambio di alcuni doni. Benedetto icsvi ha regalato al presidente del consiglio una penna commemorativa dei 500 anni di ritrosia mentale vaticana. Il Cavaliere ha ricambiato con una croce da pettorale, in oro tempestato di diamanti e topazi, dal valore del PIL del Sudan.
Prima di lasciare il Vaticano, Berlsuconi è stato a colloquio anche con il segretario di Stato, card. Tarcisio Bertone, con il quale ha discusso delle veline e dei loro costumi troppo morigerati secondo l'esperto parare del cardinale.