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![]() Napoli pulitissima (era il 1832)
CHIARA PALMERINI RIFIUTI Un’ordinanza della prefettura di polizia in epoca borbonica regolamentava nei dettagli «spazzamento e innaffiamento» delle strade. Compresa una raccolta differenziata del vetro. Il problema della spazzatura a Napoli in età borbonica era stato risolto. Non solo, quasi 200 anni fa si parlava già di raccolta differenziata. Difficile da credere? Ecco che cosa ordina ai napoletani, nel 1832, il prefetto di polizia Gennaro Piscopo: «Tutt’i possessori, o fittuarj di case, di botteghe, di giardini, di cortili, e di posti fissi, o volanti, avranno l’obbligo di far ispazzare la estensione di strada corrispondente al davanti della rispettiva abitazione, bottega, cortile, e per lo sporto non minore di palmi dieci di stanza dal muro, o dal posto rispettivo». Il prefetto aggiunge che «questo spazzamento dovrà essere eseguito in ciascuna mattina prima dello spuntar del sole, usando l’avvertenza di ammonticchiarsi le immondezze al lato delle rispettive abitazioni, e di separarne tutt’i frantumi di cristallo, o di vetro che si troveranno, riponendoli in un cumulo a parte». Raccolta differenziata ante litteram? Lo sostiene il Consorzio per il recupero del vetro (Coreve), che ha rispolverato questo documento d’epoca con buon tempismo come curioso memento: le soluzioni, a volerlo, si trovano e anche un passato ormai dimenticato può dare lezioni di civismo. «I comuni della Campania, che entro 60 giorni devono presentare un piano per la raccolta differenziata, dovrebbero incaricare archivisti invece che ingegneri» ironizza Dante Benecchi, direttore del Coreve. Era già tutto stabilito. Nel dettagliato documento del prefetto, in 12 articoli, si descrivono le modalità della raccolta e chi ne è responsabile; si stabilisce il divieto di gettare a qualsiasi ora dai balconi «alcun materiale di qualunque siasi natura», comprese «le acque servite per i bagni», e di «lavare o di spandere panni lungo le strade abitate»; si stabiliscono pene per le contravvenzioni, non esclusa la detenzione. Insomma, nel Regno delle due Sicilie si faceva già un’attenta riflessione sul problema dell’accumulo di immondizia, e si pensava anche a come evitare di far finire tutto in un unico calderone, ovvero discarica. Una bella differenza con la situazione di oggi. Secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio nazionale sui rifiuti, nel 2005 sono state prodotti in Italia 31,6 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, smaltiti per la maggior parte ancora in discarica. Mentre però al Nord finisce lì, senza alcun recupero, il 36 per cento della spazzatura prodotta, al Sud la percentuale è doppia e in alcune province raggiunge l’80-90 per cento. È questo uno dei nodi da sciogliere non solo per risolvere l’emergenza odierna, ma anche per evitare che situazioni del genere si ripetano. Il Coreve per esempio calcola che, se ben organizzata, la raccolta differenziata del vetro potrebbe facilmente arrivare in Campania a 180 mila tonnellate, contro le 31 mila raccolte nel 2007. Da qualche parte funziona già. Per esempio nella zona di Polla, provincia di ****rno, e dintorni si raccolgono già oggi 20,5 chili di vetro da riciclare per abitante, 5 volte il valore medio degli altri comuni della Campania. Fonte: Panorama |
#2
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![]() Quote:
ma intanto chi ha sentito de gennaro da fazio ieri sera si è potuto rendere conto che non abbia la minima intenzione di fare nulla di più che spazzare dalle strade per ammonticchiare più in là in discariche benchè sature dall'inizio. fazio credo che abbia chiesto almeno 6 volte "ma come non rispondere alle popolazioni che implorano l'avvio della differenziata" e lui o svicolava o al massimo ha detto "do 60 giorni di tempo ai comuni per farla", quando lui ha un impegno da 100 giorni e sia il "supercommissario" e quindi con i poteri per imporla. insomma hanno mandato l'ennesimo sprangatore in sosegno degli affari della camorra. perchè finchè c'è confusione si può continuare a sversare anche l'illegale industriale che infatti continua ad arrivare. il 23 a napoli ci sarà anche il massimo esperto mondiale sui rifiuti alla nostra manifestazione, Paul Connet (maggiori info qui ) ma vedi se una cinquantina di persone comuni riescono a smuovere mezzo mondo e un supercommissario parla ancora di inceneritori....
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«Fino a quando il colore della pelle sarà più importante del colore degli occhi ci sarà sempre la guerra.» Bob Marley |
#3
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![]() A tutti i napoletani come me!!!Quando arrivera l"invito per andare a votare, quel certificato buttatelo nel cesso come loro hanno buttato la nostra citta.Forse solo cosi capiranno che fate sul serio,e sia la destra che la sinistra troveranno con urgenza la soluzione dell"emergenza (MUNNEZZA):Poi quando hanno messe le cose in ordine si riparlera"di andare a votare!che ve ne pare???
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#4
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![]() E Luciano Moggi si dà alla politica. Con la Dc
Sei deputati alla Camera (presidente Cirino Pomicino), dieci senatori (presidente Cutrufo): è la nuova Democrazia Cristiana che presto dovrebbe avere nelle sue file anche Luciano Moggi. L'ex dg della Juventus si sarebbe convinto a entrare in politica e dovrebbe presentarsi quindi alle prossime elezioni: Moggi aveva ricevuto già offerte da vari partiti, fra cui Forza Italia, ma è stato convinto da alcuni amici influenti che ha in Vaticano a "sposare" la causa della Democrazia Cristiana. Luciano è convinto di prendere molti voti, e può anche darsi che sia così... (repubblica.it) E Luciano Moggi si candida a Napoli con la Democrazia Cristiana Napoli in subbuglio: la Democrazia Cristiana arruola Luciano Moggi e lo lancia nel firmamento della politica, forse già alle prossime elezioni politiche. Lo farà dalla città del Vesuvio con la Dc di Giuseppe Pizza, che si contende con la Nuova DC di Gianfranco Rotondi l’eredità della Balena Bianca. La notizia trapela da Oltretevere, dove una fonte spiega ad Affari: “Moggi sarà candidato a Napoli perché in tanti si aspettano un risultato clamoroso alle urne”. Questo perché “il ricordo di Luciano alla testa del Napoli dello scudetto negli anni '80 è ancora forte”... (affaritaliani.it) Siamo sicuri Mimmo che non lo voteranno in tanti? (e non è un riferimento specifico a Napoli, ognuno ha i suoi) ![]() |
#5
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![]() dedicato a tutti quelli che dicevano che i napoletani protestavano per motivi fasulli o perchè spinti dalla camorra:
Quote:
e per dirlo uno come de gennaro....
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#6
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![]() questo tipo è un genio:
LINK con le dovute premesse: 1) non sta scherzando 2) le linee di principio, a norma delle leggi svizzere in materia, gli danno ragione 3) sta preparando, assieme ad un'organizzazione, un modulo ad hoc che potrebbe essere firmato ed inviato da migliaia di persone.
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#7
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![]() Il ritorno dei Cip6 ed il gioco del “rinnovabile”Un accorato appello di padre Alex Zanotelli riporta a galla la discussa questione dei contributi Cip6 ("contributi alle fonti di energia assimilabili alle energie alternative") che i cittadini italiani pagano per le energie rinnovabili (maggiorazione del 6% del prezzo dell'elettricità pagato dai consumatori finali) secondo quanto stabilito nel lontano 1992 dal Comitato Interministeriale Prezzi (CIP). Il Governo Italiano s’impegnava ad acquistare energia dai produttori ad un prezzo superiore a quello di mercato e, attraverso i Cips6, agevolare le stesse a riorientare la loro produzione verso le energie rinnovabili, in primis, solare ed eolico.
L'anno scorso lo Stato ha ottenuto circa 3 miliardi di euro accumulati in un fondo da ripartire poi a fine anno attraverso bandi pubblici. Il 31 dicembre scorso l'ex presidente del Consiglio Prodi ha firmato il decreto per sbloccare il fondo con una destizione precisa: la gara per la costruzione di inceneritori, nello specifico per terminare i lavori dell’inceneritore di Acerra (costruito nel territorio più inquinato d'Europa) e dare il via a quelli di Santa Maria La Fossa e ****rno (in costruzione dal 2000), al centro delle polemiche della questione rifiuti di oggi. Il bando di gara, indetto piú volte negli anni dall'allora commissario straordinario Pansa, è sempre andato deserto per il ritiro delle uniche due ditte che si erano presentate: la A2A (la potente municipalizzata di Brescia e Milano) e la Veolia (ex-Vivendi), la più potente multinazionale dell'acqua al mondo che gestisce anche i rifiuti (seconda al mondo in questo settore). I piú importanti scienziati e studiosi italiani hanno da subito fatto notare che la direttiva Europea (2001/77, decreto attuativo n°387/2003) che vincoló l’Italia negli investimenti per le energie rinnovabili non ammetteva che gli stessi Cips6 fossero girati alla costruzione di inceneritori che, smaltiscono l’accumulo dei rifiuti bruciandoli ma, al contrario, non restituiscono energia bensí le tanto temute nano-particelle tossiche (il 30% di ció che è contenuto nei rifiuti smaltiti). L’economo ambientale Guido Viale e padre Alex hanno dialogato a lungo, durante tutte le trattative per la finanziaria 2007 e poi per quella 2008, facendo notare che la direttiva Europea parlava di "energie rinnovabili" ma la riformulazione della norma Italiana ha aggiunto l'estensione "o assimilate". Un termine che ha creato un effetto boomerang in un’iniziativa attraverso la quale l’Italia avrebbe davvero potuto farsi baluardo Europeo dell’eco-sostenibilitá e dell’investimento verde. Sul reale significato dell'aggettivo "assimilate" e sui criteri per l'identificazione delle energie "assimilate alle rinnovabili", non è mai stata fatta chiarezza, con la conseguenza che il 75% dei 40 miliardi di euro raccolti con i Cip6 è stato utilizzato per produzioni energetiche tutt'altro che "rinnovabili". Dopo i vari richiami sia dall’Europa che dagli ingegneri ambientali, la Finanziaria 2007 stabilí quindi che i contributi sarebbe andati solo a quegli impianti “autorizzati”. Sfortunatamene anche il termine autorizzati ha rivelato essere un gioco linguistico “a doppio taglio”. In Italia esistono da decenni impianti autorizzati ma mai realizzati che aspettavano che, solo un sottile gioco di parole, sbloccasse una situazione economicamente interessante per tutti. I Cip6 corrispondono a circa 60€ in piú pagati da ogni cittadino Italiano in un anno e l’Unione Europea ora ha appena dato un ultimo out out al nostro governo per risolvere la situazione dei rifiuti e dell’inquinamento ambientale. L’appello del prete comboniano è chiaro: le energie rinnovabili son rimaste al punto di partenza rispetto alla direttiva in questione e l’ex presidente Prodi non ha commissariato tutti quei comuni che non hanno raggiunto il 35% di raccolta differenziata come previsto dalla finanziaria di quest'anno. Al contrario ha riaperto le porte a un’azienda come la Veolia, che ha avuto la scorsa settimana sei dirigenti di Acqualatina, l’azienda che gestisce l’acqua in tutto l’agro-pontino (49% della Veolia), arrestati a Latina. Rifiuti e acqua ormai non si distinguono piú, le multiutilities inglobano tutto. Insomma, i soldi per gli inceneritori ci sono e finiscono agli attori di sempre a prescindere da arresti ed indagini ma, per educare e agevolare i cittadini alla raccolta differenziata in casa e alle municipalizzate per quella “porta a porta”, no. fonte "Tutta questa vicenda rivela ancora una volta che coloro che governano non sono più i politici, ma i potentati economico-finanziari. I nostri politici, se vogliono governare, devono obbedire." fonte Last edited by cicciototti : 02-20-2008 at 01:23 PM. Reason: integrazione |
#8
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![]() AIUTO! questi ci ammazzano sul serio!aiutatemi a diffondere questa notizia in ogni modo, per favore.
questa gente, pur di evitare le sanzioni europee, è disposta ad ammazzarci tutti! prodi, maledetto cane idrofobo. Quote:
Bruciare quelle "ecoballe", che non sono certamente "eco" e nemmeno il cosidetto "cdr" è un crimine contro l'umanità e contro il popolo campano. Non si sa cosa contengano. Di certo non rispettano le normative relative alla produzione di "cdr". Come ha ricordato l'attuale assessore tecnico all'ambiente della Campania Walter Ganapini a gennaio in una intervista, le "Ecoballe che non possono essere bruciate poiché non si sa cosa ci sia dentro. È notorio che sostanze tossiche provenienti da lavorazioni industriali sono state assemblate con rifiuti ordinari. Due anni fa, alcune ecoballe portate a Terni per essere smaltite si rivelarono radioattive e contaminarono l'inceneritore". E' lo stesso inceneritore sequestrato poco più di un mese fa (leggi qui) aiutateci. questi sono impazziti.
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#9
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![]() Ocio che i "furbi" han scritto: "e' autorizzato il 'trattamento' e lo smaltimento dei rifiuti.... assicurando comunque il 'rispetto' dei livelli delle emissioni inquinanti gia' fissati nel provvedimento di autorizzazione". Sta gente si para dietro l'uso di queste "parole", ma chi controllerà? I propietari dell'azienda Italia? No! I dipendenti dei dipendenti...
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#10
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![]() riporto un resoconto di un'amica:
Quote:
oramai la situazione è da incubo. sapere di star crescendo mia figlia in questo contesto e con queste prospettive per il prossimo futuro sono fonte di nottate in bianco. non so più che fare. lotterò con ogni mezzo. ma qui sembra che si sia deciso uno sterminio silente.
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