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Old 08-01-2007, 03:39 PM
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Parlamentari in fila per il test antidroga dell’Udc


Proseguono ininterrottamente dalle 9 di questa mattina i test antidroga promosso dall'Udc.
Il presidio sanitario allestito davanti a Montecitorio è stato preso d'assalto dai parlamentari che aderiscono all'iniziativa dei centristi. Oltre cento i 'numeretti' distribuiti a deputati e senatori, quasi tutti del centrodestra, in paziente attesa sotto il caldo.
Una affluenza superiore alle attese, tanto che l'ambulanza che in un primo momento doveva lasciare la piazza alle 12,30, si tratterrà fino alle 17.

Il test è triplice: della saliva, dell'urina o del sangue. Ci vogliono 5 minuti per farlo, molto di più occorre invece attendere in fila.
Dunque, molti i parlamentari presenti, soprattutto tra i dirigenti Udc tra cui figurano: Casini, Cesa, Buttiglione, Tassone, Volontè, D'Onofrio, Dionisi, Libè, D'Alia, Pionati, Vietti, Drago, Ciocchetti.
Proprio il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, uno dei primi ad entrare nell’ambulanza, spiega le ragioni della manifestazione: "Questo test è un segnale chiaro davanti al Parlamento. Il test antidroga tutti lo vogliono, ma solo dopo che l'hanno bocciato e ci hanno lasciati soli a difenderlo in Parlamento".
Quanto al caso Mele, il leader Udc aggiunge: "E' una cosa che amareggia, ma tutti i discorsi sentiti in queste ore sul caso Mele sono il segno del fastidio che provoca la nostra posizione politica. Ma – conclude Casini - le battaglie dell'Udc non possono essere inficiate in alcun modo da fatti personali".
Il segretario Lorenzo Cesa, invece, attacca chi ha portato avanti "una strumentalizzazione indecente" sulle contestate dichiarazioni sul ricongiungimento familiare e sottolinea l'importanza di una iniziativa che serve a "a dire che la droga uccide".

Tra i parlamentari del centrodestra Osvaldo Napoli e Guido Corsetto di Forza Italia, i leghisti Roberto Cota, Andrea Gibelli, Davide Caparini; Adolfo Urso e Riccardo Pedrizzi di An. Solo due gli esponenti tra le fila del partito di destra, in polemica con l’Udc, una ‘quasi assenza’ che non passa inosservata. Tanto che sollecitato sull'argomento Pier Ferdinando Casini risponde: "Già abbiamo votato da soli la legge in Parlamento (quella sui test per i parlamentari, respinta), chi è assente è coerente con l'assenza in Parlamento...". Fra i centristi ancora più duro è Giampiero D'Alia: "Nessuna meraviglia che non siano qui oggi, del resto in commissione siamo rimasti soli".
Subito dopo, irrompe polemico il capogruppo di An alla Camera, Ignazio La Russa che si presenta a Montecitorio e attacca: ‘test inutile’, e propone il test tricologico anti droga.
Una polemica spenta dal segretario dell'Udc Lorenzo Cesa che risponde : 'Non abbiamo precettato nessuno, abbiamo solo mandato una e-mail ai parlamentari per spiegare che chi voleva poteva fare questo test, liberamente'. Poi il segretario Udc 'apre' alla proposta di La Russa di una modifica alla proposta di legge per inserire il test tricologico, che ha una durata temp****e più estesa: 'per me va bene qualsiasi cosa, anche il test tricologico, l'importante - insiste il segretario centrista- è che passi il messaggio che drogarsi fa male. E chi ha incarichi pubblici deve sempre essere di esempio'.

Al test non si sottopone quasi nessuno del centro sinistra, eppure le presenze di esponenti della maggioranza non sono mancate. La più ‘rumorosa’ è quella di un gruppo di Verdi, guidato da Paolo Cento e seguito da Grazia Francescato e Paola Calducci, 'armati' di pere biologiche e preservativi, che urlano slogan della serie: 'No al proibizionismo in Parlamento'.
Un presente polemizza a lungo con Cento dicendo che un partito ambientalista 'invece di pensare a questi episodi dovrebbe occuparsi dei rifiuti in Campania', altri gridano ‘i preservativi consegnateli a Sircana’.

La delegazione verde se ne va, altri parlamentari prendono il numero e si mettono in fila, mentre altri chiedono di passare avanti: ‘tra poco abbiamo il question time’.

Fonte


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