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  #11  
Old 08-30-2007, 08:05 PM
magikoMILAN1982 magikoMILAN1982 is offline
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Emozioni. Emozioni allo stato puro quelle vissute sia dagli italiani che da tutti gli appassionati di atletica in questa serata della sesta giornata dei Mondiali di Osaka. Due atleti veri hanno combattuto fino all'ultimo salto nel lungo e due atleti veri si sono giocati i 200 metri sotto i 20 secondi. Hanno vinto i favoriti ma i secondi non sono stati da meno.
HOWE D'ARGENTO – Era una gara quasi addormentata fino all'ultima serie di salti ma i campioni in verità non dormono mai. E come aveva detto Andrew Howe, lui ha fatto il "serpente nelle acque" ed ha colpito quando ha dovuto. Solo che di fronte non ha trovato la preda impotente ma ha trovato una "bestia" con vero carattere. Se Howe è stato grandioso, ancora più grandioso è stato Irving Saladino. Il panamense vince la medaglia d'oro con il suo nuovo primato personale di 8.57, una misura che centra perfettamente la media delle misure che hanno assegnato l'oro nelle 10 precedenti edizioni iridate. Ma è storica, straordinaria, la prestazione di Andrew Howe, che all'ultimo tentativo si era portato in testa con 8.47, nuovo record italiano (precedente Evangelisti 8.43, 6/05/1987). E probabilmente deve anche ringraziare l'ucraino Lukashevych che ha smosso le famose acque dove "dormiva" il serpente Howe. L'ultimo salto a 8,25 dell'ucraino ha fatto reagire l'azzurro: "Ma no! Stavo reagendo per conto mio… ma forse sì, dai, visto che l'ho sempre battuto e non ci stavo che mi avesse tolto il bronzo" dice Howe. E lì ha saputo tirar fuori il carattere che si addice ad un vero campione. Un salto che lo ha fatto sperare di diventare campione del mondo.
SALADINO D'ORO - Una speranza durata qualche minuto in più per la premiazione dei 400 ostacoli femminili che ha fermato Saladino all'ultimo salto. "Sapevo che questo lo avrebbe aiutato a rilassarsi – continua Howe – per poi tirar fuori il salto della vita. E così ha fatto! E' un vero campione". Anche Saladino ammette di non aver sofferto per la pausa: "Del salto di Howe a 8,47 non me l'aspettavo, lo ammetto. Pensavo di aver vinto. So che Howe era pericoloso ma in quel momento pensavo di aver vinto. Poi c'è stato il suo salto e quindi ho dovuto ritrovare forze e concentrazione e sono felice che sia andata alla meglio. Non posso chiedere di più". L'azzurro chiude al 2° posto, miglior prestazione di sempre in campo maschile e consegna all'Italia la prima medaglia di questa spedizione. Un argento che, comunque, consentirà di chiudere questi Mondiali meglio di Helsinki 2005, dove il solo Schwazer arrivò al bronzo.
GAY VINCE I 200 – Altra gara memorabile quella dei 200. Si sapeva che la sfida era Tyson Gay – Usain Bolt e così è stato. Ma per battersi hanno dovuto correre veloce e andare entrambi sotto i 20 secondi. Ha vinto, confermando quindi il titolo mondiale dei 100 diventando il terzo a fare doppietta, dopo Maurice Greene (Siviglia ’99) e Justin Gatlin (Helsinki 2005). Tyson Gay ha quindi salvato lo sprint americano arrivato qui distrutto e quasi senza squadra. Ma sono bastate le sue corse per far dimenticare che le speranze di vedere gli USA vincere la staffetta sono per la prima volta nella storia, davvero minime. Sarà forse la medaglia che riuscirà a rendere la pillola meno amara per la Giamaica. Tyson Gay che si allena per procura con il suo allenatore Lance Barman finito in carcere per truffa e sta finendo di scontare la pena di un anno. A seguirlo in Giappone l’ex velocista Jon Drummond che si occupa anche delle staffette USA. Gay diventa quindi la nuova stella dello sprint mondiale con un crono davvero memorabile sui 200 metri: 19''76 che non è il suo personale (vanta un 19''62 corso a Indianapolis a giugno) ma che migliora il record dei campionati che apperteneva a Michael Johnson (19''79 di Goteborg '95).

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  #12  
Old 08-31-2007, 03:31 PM
travis bickle travis bickle is offline
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Magdelin Martinez ha chiuso al sesto posto la finale del triplo femminile nella settima giornata dei Mondiali. L'azzurra di origine cubana ha saltato 14.71, miglior prestazione stagionale, al terzo tentativo di una gara che ha visto il successo della cubana Yargelis Savigne (15.28, sesta misura di sempre) davanti alla russa Tatyana Lebedeva (15.07) e alla greca Hrysopiyí Devetzí (15.04). Molto male invece la staffetta 4x100 (La Mastra, Collio, Checcucci, Riparelli) che ha chiuso quarta in 38"83 la prima semifinale e, con il decimo tempo totale su 13 squadre iscritte, è uscita subito di scena.
Grande prova d'autorità per Jeremy Wariner: lo statunitense ha dominato i 400 in 43"45, terzo nelle liste all-time e quinta miglior prestazione di sempre, e con un gran finale ha staccato nettamente i connazionali LaShawn Merritt (43"96) e Angelo Taylor (44"32). I 110 ostacoli hanno premiato il cinese Xiang Liu, primatista mondiale, che in nona corsia ha chiuso in 12"95 davanti agli statunitensi Terrence Trammell (12"95) e David Payne (13"02).
Splendida dimostrazione di forza della statunitense Allison Felix nei 200 metri: per lei 21"81, miglior crono del 2007 e 12ª di sempre al mondo, con 53 centesimi di margine sulla giamaicana Veronica Campbell e 82 sulla ritrovata cingalese Susantika Jayasinghe. L'oro del giavellotto è andato alla ceca Barbora Spotakova con 67.07, record nazionale, davanti alle tedesche Christina Obergföll (66.46) e Steffi Nerius (64.42).
Melle semifinali degli 800 il miglior tempo con 1'44"54 è stato ottenuto dal keniano Alfred Kirwa Yego mentre è uscito di scena, ultimo nella seconda serie, il campione uscente Rashid Ramzi. La più veloce nelle semifinali dei 2500 è stata l'ucraina Iryna Lishchynska in 4'03"84.
gasport


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  #13  
Old 08-31-2007, 06:32 PM
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ALTOBene Antonietta Di Martino che raggiunge la finale con la misura di qualificazione a 1,94. Misura superata al secondo tentativo. Ma è stato il tentativo superato a 1,91 a far capire già che l’azzurra sta bene. Certo il campo delle partecipanti è molto nutrito (in 15 hanno ottenuto il passaporto per la finale) e anche molto competitivo visto che sono presenti tutte le migliori, dalla croata Vlasic alla campionessa mondiale Bergqvist, passando per la campionessa europea Hellebaut e la russa Slesarenko. Un campo di partecipanti che promette misure molto alte e, visto il risultato maschile, chissà che non possa dare qualche sorpresa: è dal Mondiale romano del 1987 che il record del mondo resiste. L’unica però in grado di affrontare una tale misura al momento sembra essere Blanka Vlasic. Per la Di Martino meglio pensare alla teoria dei piccoli passi dopo che è rimasta bloccata quasi un mese per un’infiammazione al piede.
20KM MARCIADoppietta russa nella 20 chilometri di marcia. Prima Olga Kanishina e seconda Tatyana Shemyanenko. Il dominio delle due atlete è stato totale ed è iniziato già dalla partenza. Sono uscite in testa dallo stadio e ne sono rientrate sempre in testa. ElisaRigaudo, unica rappresentante azzurra in questa prova, è invece rimasta ferma al quindicesimo chilometro quando ha quasi perso conoscenza. Problemi di respirazione per lei fin dai primi passi e grande sofferenza per il caldo e l’umidità. "Non c’è stato un momento della gara – dice poi – in cui mi sia sentita a mio agio. Ho sofferto troppo, provavo a rinfrescarmi con gli spugnaggi ma non c’è stato niente da fare, non sono mai riuscita a raffredare il corpo". Ha resistito nel gruppo delle inseguitrici e poi il buio: "Mentre marciavo ad un certo punto ho visto tutto nero. Ho cominciato a sbandare e sentivo che perdevo i sensi. Allora ho preferito fermarmi anche se poi, proprio per la sofferenza patita, sono crollata a terra, ma non sono stata portata in barella. Ho solo avuto bisogno di riprendere i sensi".

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  #14  
Old 09-01-2007, 11:02 AM
travis bickle travis bickle is offline
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Penultima mattinata del mondiale quasi del tutto dedicata alla lunga fatica della 50 km di marcia. E per l’Italia arriva una nuova medaglia, questa volta di bronzo e anche tanto rammarico, a giudicare dalla reazione di Alex Schwazer. Una medaglia che comunque per l'altoatesino conferma il bronzo di due anni fa e, sempre rispetto ad Helsinki, migliora il bottino azzurro ai mondiali, in attesa di vedere Antonietta Di Martino domani nell’alto.
50 KM MARCIA – Ha chiuso arrabbiato, con il rammarico di non aver provato ad attaccare prima. Così Alex Schwazer ha concluso la sua fatica sui 50 km in 3h44'38". Buttando a terra il cappellino dopo il traguardo, piangendo quasi disperato per l’occasione persa: “So di essere il più forte, ma poi il più forte è quello che vince quindi non sono io”. Era convinto di potercela fare e vederlo con ancora sufficienti energie dopo l’arrivo lo conferma. Era tanto convinto che si era tagliato la barba il giorno prima “perché non volevo essere il più brutto campione del mondo”. Alla fine è stato sconfitto dalla poca esperienza. È stato frenato dalla paura del caldo e di non reggere a ritmi troppo alti, ma negli ultimi chilometri recuperava metri ai due battistrada. Finendo a meno di un minuto mentre in gara il distacco aveva raggiunto anche i 2’45” intorno al 30° km. Ragionando dopo la gara ammette che il suo problema era proprio di esperienza: “Era la mia prima gara in condizioni atmosferiche come queste e sono andato troppo piano all’inizio. Alla fine avevo ancora molta energia ed è questo il più grande rammarico. Fossi partito prima avrei potuto vincere”. A vincere è stato invece l’australiano Nathan Deakes in 3h43'53", primatista del mondo sulla distanza e secondo è arrivato il francese Yohann Diniz (3h44'22"), campione d’Europa lo scorso anno a Göteborg. Diciottesimo Diego Cafagna mentre si è ritirato Marco De Luca. Una 50 km che quindi potrà servire di grande e importante bagaglio d’esperienza per Schwazer, pronto a metterla a frutto già dal prossimo anno all’Olimpiade.
STAFFETTA 4x100 – Come per gli uomini, si tratta solo di una sfida Usa-Giamaica quella della staffetta veloce femminile. E se la staffetta non è mai cosa certa, vista la difficoltà dei cambi, sembra che la lotta sia solo per l’assegnazione del bronzo. In semfinale le statunitensi, senza la campionessa mondiale dei 200 (che sarà invece in finale) e senza Torri Edwards, hanno fermato il cronometro a 42”24, miglior tempo mondiale della stagione. Più lontano le giamaicane con 42”70, ma anche loro senza la campionessa del mondo Veronica Campbell. Sorprende l’eliminazione della Francia che ambiva a una medaglia, con in pista Arron e Hurtis ma rimaste fuori dalla finale. Con la squalifica della Germania per un cambio fuori zona, entra in finale, a sorpresa la Cina che non ha mai fatto grandi cose nella velocità femminile.
DECATHLON – La prova più dura e lunga dell’atletica ha superato il giro di boa con la sorpresa del giamaicano Maurice Smith in testa con 6431 punti dopo le sette prove della prima giornata. Ma è prevedibile il recupero del ceco Roman Sebrle, ora terzo a 6210, che va di solito più forte nella seconda giornata. Una sfida, questa del decathlon che comunque promette di finire sul filo di lana dell’ultima gara dei 1500 metri.
gasport


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  #15  
Old 09-01-2007, 04:35 PM
travis bickle travis bickle is offline
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Giornata di poche finali interessanti ai Mondiali e sicuramente non degna di un sabato sera, vigilia della chiusura dei campionati. Assegnati solo i titoli del 5000 femminile, dell’asta maschile, del decathlon e le due staffette veloci. Poche sorprese, quasi nessuna, con gli Stati che fanno bottino quasi pieno nella velocità (persa solo una gara, i 100 donne). La primatista mondiale dei 5000, Meseret Defar, gioca fino all’ultimo giro e poi va via senza avversarie mentre l’azzurra Weissteiner fa del suo meglio arrivando 12ª con il primato personale. Primo titolo mondiale, nonostante gli anni di competizioni, per il ceco Sebrle nel decathlon e per lo statunitense Walker nel salto con l’asta.
5000 – Ha fatto quello che ha voluto Meseret Defar. Per circa 11 dei 12 giri e mezzo di pista della gara ha lasciato andare in testa chiunque ne avesse avuto voglia. Poi, sentita la campana dell’ultimo giro è partita con una progressione che non ha lasciato speranze alle avversarie, confermandosi la più forte e prendendosi il primo titolo mondiale, dopo l’oro olimpico di Atene. Il mezzofondo femminile è quindi etiopie con le due campionesse del mondo (Defar nei 5000 e Dibaba nei 10.000) che hanno corso solo la gara in cui hanno vinto senza tentare la doppietta. Bene anche l’azzurra Silvia Weissteiner che corre battendo il suo personale con 15’11”81. Per lei un mondiale molto dignitoso con la 12ª posizione in finale. E' da considerare un buon risultato anche per il fatto di essere la quarta tra le europee.
4x100 DONNE – La staffetta femminile degli Stati Uniti ha rischiato di non farcela. Come per la finale dei 100 piani, Veronica Campbell, in ultima frazione, ha corso più veloce di Torri Edwards. Ma fortunatamente per le nordamericane, le prime tre (Williams, Felix e Barber) avevano messo l’oro già in cassaforte. Nessuna sorpresa quindi, con gli Stati Uniti (41”98 – miglior tempo stagionale) davanti alla Giamaica (42”01). Novità invece per il terzo posto, grazie a un finale incredibile di Kim Gevaert, ottenuto dal Belgio con il record nazionale di 42”75 a discapito di Gran Bretagna e Russia. Allyson Felix si mette così la seconda medaglia d’oro al collo in attesa della 4x400 di domani che potrebbe portarla a tre ori.
4x100 UOMINI - Più tranquilla invece la vittoria per la staffetta made in Usa maschile che ha dominato (37”78 il tempo finale) anche grazie ai pessimi cambi da parte dei giamaicani (per una volta non sono stati gli statunitensii a sbagliare di più – cosa che capita meno spesso da quando l’ex velocista Jon Drummond segue in prima persona le staffette). Alla fine comunque, questa Giamaica, per non avere troppi rimorsi, oltre all’argento si prende anche il nuovo primato nazionale (37”89). Di certo con velocisti del calibro di Usain Bolt e Asafa Powell, venuto in Giappone per vincere due ori, avrebbero potuto sperare a qualcosa di più. Invece il gradino più alto del podio è targato Usa e Tyson Gay, dopo 100 e 200, si porta a casa il terzo oro dei mondiali.
DECATHLON – Roman Sberle ha dovuto fare il lancio della vita per vincere il suo primo titolo mondiale della carriera. Era stato sempre dietro, a inseguire sia il giamaicano Maurice Smith sia il kazako Dmitry Karpov. Poi è arrivato il giavellotto e Sebrle ha tirato fuori forza e coraggio scagliando l’attrezzo a 71.18 metri, misura da specialista. Un lancio che lo ha proiettato in testa alla classifica, con una sola prova per concludere le 10 fatiche. Nei 1500 ha controllato il diretto avversario Maurice Smith che si è rivelato come nome nuovo della specialità. Il ceco, già primatista mondiale (9026 punti), ha concluso con un ottimo punteggio di 8676 mentre il giamaicano, arrivato secondo con 8644 punti (record nazionale), ha steccato praticamente solo nel giavellotto.ASTA – Misure non straordinarie assegnano i tre posti sul podio. Vince lo statunitense Brad Walker con 5.86 ma la stessa misura la fa anche il francese Romain Mesnil, però al secondo tentativo mentre l’americano l'aveva fatta al primo. Terzo il tedesco Ecker che ha superato ogni misura al primo tentativo, ma si è fermato a 5.81.
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  #16  
Old 09-02-2007, 11:01 AM
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La keniana Catherine Ndereba ha vinto la maratona femminile ai mondiali di atletica leggera in corso a Osaka, in Giappone. L'atleta africana ha chiuso la sua fatica in 2.30.37 davanti alla cinese Chunxiu Zhou (argento) e alla giapponese Reiko Tosa (bronzo). Migliore italiana al traguardo Anna Carmela Incerti, 17a. Il Kenia ha vinto la Coppa del mondo di maratona per nazioni davanti a Cina e Giappoe. (Agr)


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  #17  
Old 09-02-2007, 05:16 PM
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L’ultima giornata dei Mondiali di regalano all’Italia una medaglia che nelle ultime settimane sembrava insperata. Antonietta Di Martino coglie l’argento quando in pochi se lo aspettavano visto che era rimasta pressoché ferma un mese per un problema al piede di stacco. L’Italia conclude quindi il suo mondiale con 2 argenti (Howe e Di Martino) e 1 bronzo (Schwazer), in pratica confermando le 3 speranze di medaglia che esistevano alla vigilia dei mondiali.
SALTO IN ALTOHa dovuto saltare il suo primato nazionale per arrivare a medaglia. 2.03 per la seconda volta nella sua vita, eguagliando il suo primato nazionale fatto all’Arena di Milano il 24 giugno nella finale di First League di Coppa Europa. Misura che le regala la medaglia d’argento, battuta solo dalla favoritissima croata Blanka Vlasic (2.05) che tenta anche invano di superare l’asticella a 2.10 per il nuovo primato del mondo. Ma sembra solo un appuntamento rimandato vista la facilità con cui ha superato i 2.05. Antonietta Di Martino sorprende quindi, non per il risultato e nemmeno per la misura che quest’anno aveva dimostrato di avere nelle gambe, ma solo perché era rimasta ferma per quasi un mese a causa di un’infiammazione al piede sinistro (quello di stacco). Un infortunio che era quasi uno micro-frattura che l’avrebbe tenuta ferma molto più tempo. Un mese di arresto che le è anche servito per concentrarsi unicamente su questa gara e ritrovare forza e energia. E le ha messe tutte in pedana. Aveva cominciato subito male con un brutto errore a 1.85, poi invece una serie senza errori su tutte le misure fino ai 2 metri. Ancora un errore al primo salto a 2.03, per poi superarlo al secondo tentativo. Percorso simile anche per la russa Anna Chicherova che si prende la medaglia d’argento a pari merito con Di Martino.
5000 – Gara lenta, troppo lenta da parte dei keniani che permettono all'ex connazionale, ora statunitense, Bernard Lagat di fare una doppietta riuscita in grandi eventi in precedenza ad atleti del calibro di Nurmi ed El Guerrouj. 1500 e 5000 non sono facili da vincere nello stesso campionato, ma Lagat ci riesce proprio grazie ai ritmi lentissimi di una gara corsa nel caldo umido. Un solo sprint finale lo fa finire davanti agli altri africani. Secondo il keniano Kipchoge e terzo l’ugandese Kipsiro, battuti invece tutti i rappresentati dell'Etiopia.
800 – Che Yuriy Borzakovskiy non sia un vincente è ormai cosa chiara. Neanche quando il campo dei partecipanti mette solo lui come favorito riesce a vincere. Il titolo degli 800 lo vince a sorpresa il keniano Alfred Kirwa Yego davanti al canadese Gary Reed che perde per un solo centesimo.
GIAVELLOTTO – Lanciando quasi a 90 metri (89.19) al primo lancio e oltre i 90 all’ultimo (90.33) il finlandese Tero Pitkamaki, passato alle cronache a luglio per aver involontariamente infilzato il lunghista francese Sdiri al Golden Gala, si prende una grande soddisfazione vincendo il titolo mondiale. A cercare di contrastarlo ci ha provato solo il norvegese Andreas Thorkildsen, secondo con 88.61. Terzo lo statunitense Breaux Greer, tra i grandi favoriti della vigilia ma mai in grado di competere con i primi due (86.21).
1500 DONNE - Sorpresa col successo di Maryam Yusuf Jamal di origine etiope ma che corre per i colori del Bahrain. Alle sue spalle la russa Yelena Soboleva e l’ucraina Iryna Lishchynska.
4x400 DONNEVincono le statunitensi senza sorpresa. Con questa vittoria Allyson Felix, in seconda frazione, si porta a casa il terzo oro come il suo compagno di squadra Tyson Gay. Valori rispettati anche per il secondo e terzo posto con Giamaica e Gran Bretagna.
4x400 UOMINI – Valori confermati con gli Stati Uniti che non hanno rivali. Corrono praticamente in solitario anche se il bahamense Chris Brown in ultima frazione ha tentato di recuperare terreno. Ma gli Usa avevano il campione del mondo Jeremy Wariner e chiudono con uno straordinario 2’55”56. Seconde le Bahamas con 2’59”18, terza la Polonia con 3’00”05.

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  #18  
Old 09-04-2007, 07:02 PM
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Naman Keita, bronzo olimpico ad Atene nei 400 ostacoli, e' stato trovato positivo al testosterone ai Mondiali di Osaka. Proprio domenica, giornata di chiusura della competizione iridata, il presidente della Iaaf, Lamine Diack, aveva annunciato un caso di positivita' ai Mondiali (su 400 contolli), ma non aveva rivelato il nome dell'atleta coinvolto. (ANSA)


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