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Un sito islamico annuncia un messaggio agli americani per l'11 settembre


Osama, il giallo del video e della nuova foto
Un sito islamico annuncia un messaggio agli americani per l'11 settembre

WASHINGTON — Si avvicina l'11 settembre e tornano i fantasmi del terrore. A cominciare da quello meno visibile e afferrabile. Osama Bin Laden. Il Califfo potrebbe comparire in un nuovo videomessaggio all'America in occasione dell'anniversario del crollo delle Twin Towers. A rivelarlo l'ufficio propaganda di Al Qaeda, As Sahab: «Presto, a Dio piacendo, avrete un video del leone, sheikh Osama». Su almeno tre siti è comparso il «promo» accompagnato da un fermoimmagine — forse tratto dal filmato — che ritrae Bin Laden. Ma c'è una stranezza. La sua barba è nera e non grigia. Difficile credere che Bin Laden se la sia tinta anche se alcuni ricercatori sostengono che sia possibile, secondo una tradizione islamista. In caso contrario potrebbe trattarsi di una vecchia immagine oppure di un ritocco al computer, una pratica molto usata nell'ultimo anno dai tecnici qaedisti. Gli abiti sono uguali a quelli del 2004, con il copricapo bianco e una veste color oro.

Se davvero Osama apparirà sarà una grande sorpresa. Le ultime immagini databili risalgono alla fine dell'ottobre 2004. Poi solo qualche messaggio audio e un diluvio di interventi da parte dei suoi gregari. A cominciare dall'egiziano Al Zawahiri e dal libico Al Liby. La lunga e inspiegabile assenza dal video per un personaggio che ha fatto dell'immagine un'arma ha spinto molti osservatori a ritenere che Osama sia morto. E da tempo. Anche negli ambienti integralisti l'ipotesi che non sia più in vita è stata presa in considerazione. Di recente, però, sono tornate a circolare voci sui presunti movimenti di Bin Laden. Mansur Dadullah, uno dei capi più importanti talebani, ha sostenuto che è «in vita». «Ho ricevuto un suo messaggio dove mi consigliava di continuare l'azione di mio fratello», ha spiegato il guerrigliero. Altre fonti hanno persino azzardato a indicare la zona del possibile nascondiglio. Un luogo, conosciuto come la «Caverna bianca», sulle montagne di Tora Bora, non lontano dal confine pachistano. Attorno a lui alcune centinaia di miliziani, decisi a tutto pur di non farlo catturare. La segnalazione su Tora Bora ha un certo significato. Nel 2001, gli americani bombardarono con i B52 il settore convinti che ospitasse il nascondiglio di Bin Laden. Un'azione militare, fatta fallire in parte dal Pakistan che non chiuse la frontiera, che ha prodotto tre «storie»: la prima che Osama è riuscito a fuggire in modo rocambolesco, la seconda che è morto sotto le bombe, la terza che è rimasto ferito a un braccio.

L'eventuale apparizione potrebbe allora rispondere ad alcuni di questi interrogativi, anche se la prudenza sugli annunci dei video è d'obbligo. Più volte è stata data per imminente la «ricomparsa» di Osama e poi non è avvenuto nulla. Il 15 luglio, ad esempio, era stato diffuso un collage di vecchi «spezzoni» dove Osama esaltava il martirio. Ad accrescere però l'attesa e i timori c'è un risvolto. Il grande attivismo dei gruppi qaedisti. In Germania — e in Danimarca — sono stati arrestati elementi che preparavano attentati spettacolari in vista dell'11 settembre. Segnali d'allarme anche in Nigeria (rischio attentati), in Nord Africa (ieri la strage in Algeria) e in Medio Oriente. Se gli atti di terrorismo fossero seguiti o preceduti dalla sortita mediatica di Bin Laden acquisterebbero un peso ancora più grave e rilancerebbero le quotazioni del movimento eversivo. Senza contare quello che Osama potrebbe dire agli americani impegnati nel trovare una via d'uscita dall'Iraq. Una risposta indiretta al «li facciamo neri » di George Bush.
Guido Olimpio
07 settembre 2007

www.corriere.it


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