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L'ultima bozza del disegno di legge sul federalismo fiscale e' pronta. Il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli ha terminato il suo lavoro iniziato a maggio e continuato anche nella pausa estiva.

Diciannove articoli divisi su sette 'capi', lo schema federalista si regge su pochi pilastri cardine: primo, l'autonomia fiscale del territorio, subito dopo c'e' il passaggio dalla 'spesa storica' alla logica della premialita', degli incentivi agli enti virtuosi. In pratica, come spiega il ministro, ''termina la storia per cui chi piu' spende, dunque peggio amministra, si becca piu' soldi dallo Stato''.
''Puntando sulle autonomie economico-finanziarie, si responsabilizzano i vari livelli di governo. Ciascun livello deve potersi autofinanziare con un'imposta legata alle competenze piu' proprie - spiega il ministro -. Per il Comune la casa (e qui chiudiamo le polemiche sull'ici), per le Provincie le auto e i trasporti, e per le Regioni tuti i servizi alla persona (come la sanità e la scuola)''.

Risultato sperato: coinvolgere i Comuni nella lotta all'evasione fiscale. "I sindaci andranno a stanare i furbetti perché è nel loro interesse, ne va del finanziamento delle casse". 87% di irap evasa in Calabria addio!

Un'altro punto centrale è la tipologia di tributi richiesti al cittadino che sarà collegata ai servizi erogati. "Io cittadino potrò giudicare l'operato degli amministratori, quello che mi offrono e quello che mi chiedono. E' una forma di controllo diretto". Se il sindaco non fa il suo dovere, scattano sanzioni automatiche da parte dello Stato.

''Questo e' un federalismo solidale le Regioni piu' ricche devono aiutare quelle meno sviluppate. Ma le risorse ognuno se le gestisce, non saranno piu' ripartite da Roma''.

E' questa la grande rivoluzione... la cgia stima in 27 miliardi il risparmio del decentramento delle competenze e della spesa: chiunque abbia dovuto aver a che fare con i ministeri conosce i tempi biblici e i costi della burocrazia romana, che verrebbero drasticamente tagliati. Diciamo addio, per esempio, a Sei anni in media di burocrazia per decidere se costruire o meno una strada, che magari viene fatta solo a metà.

''Stiamo spingendo sull'acceleratore. Dal Cadore scenderemo in Puglia dove scriveremo gli ultimi passagi. E' un giro d'Italia. Perche' questa e' una riforma di tutti e per tutto il paese. Presentero' il disegno di legge con Bossi, Tremonti, Fitto e Ronchi. Nella prima settimana di settembre esame preliminare e in consiglio dei Ministri. Dopo il 15, l'approvazione. Poi l'iter. L'obiettivo e' partire con il periodo di transitorieta' subito dopo il 2009. Quindi si andra' a regime. Gradualmente ma definitivamente."

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