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Un'Italia mai vista Con la Bulgaria il c.t. lancia nuovi azzurri


Un'Italia mai vista
Con la Bulgaria il c.t. lancia nuovi azzurri
«C’è uno spirito che vi stupirà»



SOFIA — C'è un record di portata storica dietro l'angolo(quello di Vittorio Pozzo, 30 partite senza sconfitte negli anni Trenta) e c'è un piccolo-grande primato da chiudere in cassaforte dopo il pieno di punti a Cipro e con la Georgia. Soprattutto questo è in palio stasera a Sofia (20.15 italiane) nella sfida che, classifiche Fifa alla mano e non soltanto, si annuncia come quella teoricamente più rischiosa: migliorare la qualità della manovra rispetto agli affanni del mese scorso è ovviamente auspicabile ma la priorità resta il risultato perché prima si mette al sicuro l'accesso al Mondiale sudafricano e prima ci si potrà dedicare al restyling azzurro, pianificandolo e non subendolo com'è accaduto ora per effetto di un rosario di assenze senza precedenti.

Dunque, il record di Pozzo. Dovessimo cavarcela oggi, mercoledì a Lecce contro il Montenegro, Marcello Lippi avrebbe la possibilità di agguantare il più leggendario di tutti i nostri c.t., il giornalista-allenatore che vinse due titoli mondiali, superandolo poi eventualmente in occasione del test amichevole del 19 novembre ad Atene contro i greci. Quello odierno è dunque un passaggio cruciale per la gloria ma lo è, evidentemente, pure per la storia minima della marcia verso il Sudafrica. Sofia è uno snodo a rischio tanto per lo spessore degli avversari, di cui Berbatov, stella del Manchester United, è l'icona indiscussa (vedi la hit parade Fifa di cui sopra in cui i bulgari figurano al 15° posto), quanto per l'oggettivo stato di emergenza che, togliendo di mezzo reduci di Berlino e non (Buffon, Camoranesi, Pirlo, Grosso, Materazzi, Iaquinta, Legrottaglie, Cassetti e Palombo oltre ai bocciati Del Piero e Barzagli), ha ridotto all'osso la presenza dei campioni del mondo (8 soltanto, non era mai accaduto), indebolendo di fatto la nostra squadra: con tutto il rispetto, non v'è infatti chi non veda come avere Gigi Buffon in porta è un conto e avere invece un sostituto, chiunque esso sia, è un altro.

Pare peraltro che, venuti a conoscenza di tutti i nostri problemi, i bulgari si stiano fregando le mani ma Lippi non fa una piega: «Non mi dispiace che loro si facciano forza di queste assenze — sibila infatti —. Potrebbero avere qualche sorpresa». Il c.t. è il motivatore di sempre. C'è da scommettere che oggi, nell'immediatezza della partita, riferirà ai suoi giocatori l'esultanza degli avversari, cercando di trarne motivi di stimolo aggiuntivi. Tatticamente dovrebbe trattarsi di un'Italia meno velleitaria rispetto a quella osé di Cipro: soltanto uno tra Toni e Gilardino (favorito quest'ultimo, non fosse altro per la ritrovata vena balistica) sarà infatti chiamato a fungere da rompighiaccio in fase offensiva, avendo ai fianchi Pepe (primo debuttante della seconda vita azzurra di Lippi) e Di Natale, la coppia che sta facendo le fortune dell'Udinese.

A livello di morale e di convinzione, per contro, il barometro annuncia alta pressione: «Abbiamo lavorato benissimo e siamo in crescita — garantisce Lippi —. Ma qualsiasi tipo di lavoro rischia di contare zero senza l'alchimia e la chimica che da una persona passa all'altra: in questi giorni ho colto una voglia e una tensione tra i giocatori che mi fanno ben sperare». I numeri, cioè i precedenti, dicono che nelle tre incursioni in Bulgaria, gli azzurri non hanno mai vinto (2 sconfitte e un pareggio) ma che nell'ultimo incrocio ravvicinato tra le due formazioni (Portogallo 2004) abbiamo avuto la meglio noi, successo di Pirro, certo, perché quel 2-1 venne vanificato dal 2-2 (a detta di molti annunciato) tra svedesi e danesi che, segnando la fine del quadriennio trapattoniano, spalancò le porte all'avvento di Lippi. «I giovani che ho appena convocato guardano i compagni campioni del mondo come un oracolo, affascinati dalla loro umiltà e dalla loro disponibilità. Questo è un messaggio importante». Chimica, alchimia, coraggio e rigore tattico: l'Italia campione del mondo riparte da un cocktail unico. Come in Germania.

Buffon, una tegola sulla Juventus
Il portiere torna a fine novembre
Più grave del previsto l'infortunio del n.1 della Nazionale


TORINO - Più grave del previsto la situazione di Gigi Buffon. Per il portiere della Juve e della nazionale, sottoposto ieri a Torino a un'ecografia, è stata evidenziata una lesione muscolare di secondo grado. Prognosi: quattro settimane di stop prima di tornare a svolgere allenamenti regolari con la squadra. Il rientro è previsto a fine novembre. Una botta per la Juve che si consola con le notizie su Camoranesi che comincerà ad allenarsi regolarmente all'inizio della prossima settimana.




11 ottobre 2008

www.corriere.it


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