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Old 04-25-2005, 01:23 PM
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Scrivono di noi..


la Repubblica.it

Dopo lo scambio di canzoni e i film
ora si "scarica" anche la televisione


I preferiti in America: 24, Stargate Atlantis, The Simpsons. E da noi il pallone. Cambiamo i contenuti ma il concetto è uno solo. Che il peer to peer, cioè la tecnologia che ha permesso la diffusione pulviscolare prima di migliaia di brani musicali e poi dei film, sta toccando ora i programmi televisivi. Quelli a pagamento. La notizia affiora sia in qualche ricerca americana - quella condotta da Magna Global - che nel tam tam della rete. Nei giorni scorsi ne ha scritto in italiano il blogger Mambro riportato da Giancarlo Mola che conduce su Repubblica "Codice a barre".

Mambro ha parlato dell'ultimo grido nella rete, il programma "coolstreaming", grazie al quale è possibile "prelevare" le partite gratis di calcio vendute normalmente a pagamento. Come ciò sia possibile lo descrive il blogger e ancor meglio lo fa il sito di Coolstreaming. Qui non staremo a spiegare le tecnicalità di quella che rimane una operazione - per esprimersi in modo benevolo - perlomeno discutibile.

Insomma ora tocca alla televisione e proprio in diretta, tanto è vero che si consiglia agli utenti di arrivare un po' primo dell'inizio della partita. La nuova versione del peer to peer si scrolla di dosso anche l'ultimo limite, quello dello scambio di prodotti chiusi e finiti in sé, come il film, per passare in presa diretta. Il sito fa appello a che il passaparola diffonda sempre più rapidamente la nuova tecnologia - "parla di Coolstreaming a un amico" invita il sito. Pensiamoci un attimo a questo passaggio del p2p al televisivo, di questo farsi massa della pirateria telematica, se vogliamo assumere un altro punto di vista. E' un passaggio molto importante.

E' un passaggio dall'élite alle masse, dai pochi esperti che si procurano ciò che vogliono dovunque sia, ai bisogni di tutti. E' diventata tecnologia alla portata di ogni utente Adsl - che è necessario, insieme a un programma che permette la ricezione dello streaming e un softwarino che si trova sul sito dedicato - quella che era l'allegra diffusione delle carte pirata per "craccare" i decoder della pay tv. E' un salto, non c'è che dire.

Giorni fa il giornale on line "Ad-Age", un sito che si occupa di tutto ciò che è connesso alla pubblicità in rete, presentava al ricerca della società Magna Global e si preoccupava molto per le decine di migliaia di download raggiunti dai Simpson o da "24" e si chiedeva con angoscia cosa avrebbe prodotto questo fatto sull'industria dei media. Continuava anche a chiedersi quale sarebbe stato il passo successivo, the next step. Ecco la risposta, il software di Coolstream. Che sembra molto italiano, nella mentalità, e che ha probabilmente un piano furbo e lungimirante.

Non può sfuggire a nessuno il carattere travolgente che potrà avere la possibilità del peer to peer in diretta. Della pirateria istantanea. In un primo tempo scardinerà qualche strategia aziendale, ma il risultato finale non potrà che essere positivo. Con la sua diffusione, discutibile e illegale, avrà per effetto finale quello di calmierare mercati dove spesso il "pricing" è aggressivo non nel senso del marketing ma verso le tasche dell'utente. Creerà di fatto un mercato nero e parallelo del contenuto televisivo, che intaccherà monopoli e oligopoli, e col quale, arrivati ai grandi numeri, i network televisivi dovranno fare i conti. Anzi, si può "sognare" (ma in questa materia il sogno si fa spesso realtà) che coolstreaming diventerà presto un canale addizionale di diffusione del contenuto televisivo. Come vendere un prodotto prima a Montenapoleone e poi a Porta Portese. Strategia della differenziazione dei canali distributivi. Non sarebbe da meravigliarsi se gli inventori di Coolstreaming vendessero, come Napster, in modo ricco a qualche magnate televisivo. Ai clandestini del match-clou la cosa può non interessare, ma per sperimentare modelli di business servono spesso le cavie. Masse di cavie.

Post Scriptum
Nel pezzo su Murdoch e i giornali on line ho scritto che i media avevano registrato poco o nulla l'intervento rivoluzionario del grande imprenditore televisivo. Franco Carlini mi segnala giustamente di averne scritto già domenica 17 aprile sul Manifesto. Ha ragione, anche sul fatto che in rete la cosa aveva fatto un certo rumore. Gliene do atto volentieri.

(23 aprile 2005)


Ringrazio Theeoloopo per la segnalazione
SmAiL
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TrafficanteDiPinguini il BloG!


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