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La serie B sarebbe un regalo.




Giovedì 4 maggio, la mattina delle prime intercettazioni rese pubbliche dai giornali (quelle della Procura di Torino), in un pezzo per Tgcom intitolato: Togliamo gli scudetti alla Juve, siamo stati i primi a parlare dell’inevitabilità, oltre che della necessità, d’intervenire con dure sanzioni dopo la scoperta del più inaudito scandalo mai esploso nel mondo del calcio. Per maggior chiarezza dicevamo:1) Alla Juve dovrebbero essere tolti gli scudetti vinti nell’era-Pairetto iniziata – per la cronaca – nella stagione 1999-2000: parliamo dei 3 scudetti conquistati nel 2001-02, nel 2002-03 e nel 2004-05.2) Luciano Moggi dovrebbe essere radiato. 3)Pierluigi Pairetto dovrebbe essere radiato.Qualche giorno dopo, su Indiscreto, nell’articolo Quattro scudetti di cui parlare, dopo avere ricordato che la Giustizia Sportiva ha spedito il Verona in B e il Genoa in C1 per illeciti, in confronto a quelli commessi dalla Cupola organizzata da Moggi e Giraudo, all’acqua di rose, ci chiedevamo: “Se il Verona e il Genoa, per una telefonata e una partita comprata, sono stati mandati in serie B e in serie C1, da dove deve ripartire – il 27 di agosto – la Juventus? Come si dice in questi casi, barrate con una ics la risposta che ritenete giusta. * Serie A. * Serie B. * Serie C1. * Serie C2. Siamo stati subissati di insulti e di minacce – arrivati a centinaia – che però avrebbero dovuto essere girati a chi ha scritto gli articoli del codice calcistico; in special modo l’articolo 6 che definisce l’illecito sportivo come “il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica”; e che al comma 6 dello stesso articolo spiega, con grande chiarezza e semplicità, che “in caso di pluralità di illeciti (…) le sanzioni sono aggravate”.In soldoni: se reiteri il reato e commetti 2 illeciti, la sanzione è più pesante; se ne commetti 3, è più pesante ancora. E dunque, senza bisogno di andare alle calende greche; se il Genoa, non più tardi di un anno fa, venne mandato in C1 e penalizzato di 3 punti perché Preziosi, il suo presidente, comprò l’ultima partita con il Venezia vinta 3-2, la domanda che era doveroso porsi era: qual è la giusta punizione per la Juventus che nelle persone di Giraudo e Moggi – i suoi due massimi dirigenti - ha organizzato quella che gli stessi giudici napoletani hanno definito una Cupola mafiosa che per anni ha imperversato nel mondo del calcio seminando terrore ad ogni livello con metodi illeciti, truffaldini, ricattatori e violenti? Per maggiore chiarezza: se la Juventus venisse mandata in C1 con 3 punti di penalizzazione, come successe al Genoa un anno fa, dovremmo concludere che comprare una partita – come ha fatto Preziosi - è grave esattamente come fare, tutte assieme, le seguenti cose: 1) ordinare ai designatori gli arbitri e i guardalinee preferiti; 2) spedire, in combutta con i designatori, arbitri-killer per danneggiare scientificamente le squadre avversarie con ammonizioni, espulsioni e decisioni sfavorevoli; 3) truccare le palline del sorteggio per fasce; 4) entrare nello spogliatoio dell’arbitro, chiudere la porta e minacciare l’arbitro al punto da dover rispondere all’accusa di sequestro di persona; 5) creare una cupola di malaffare con ramificazioni ad altissimo livello (vicepresidente federale incluso) che convince i giudici a configurare l’accusa di associazione per delinquere; ecc. ecc., senza parlare di Rolex e Maserati dispensati nei modi più disdicevoli e di mille altri torbidi comportamenti? Per capirci: se i giudici mandassero la Juve in C1 con 3 punti di penalizzazione, come dovrebbero sentirsi – secondo voi - il presidente e i tifosi del Genoa? Contenti?Ora, a distanza di 10 giorni, comincia ad essere chiaro a tutti che lo scempio compiuto da Moggi, Giraudo & compari è di una gravità e di una distruttività assolute. Il Corriere della Sera di ieri, domenica 14, titolava a nove colonne: La Juve rischia due scudetti e la serie B. Non c’è giornale, ormai, che non contempli l’ipotesi di sanzioni anche più gravi e a dire il vero la stessa famiglia Agnelli ha detto a chiare lettere ai tifosi, giorni fa, che è il caso di prepararsi a una stagione della Juventus in serie B. Che alla luce dei reati sportivi commessi sarebbe quasi – è il caso di dirlo – un regalo. Va detto, infine, che sta miseramente crollando anche l’ultima trincea dei difensori della Triade bianconera: quelli che sostengono – come Mughini, come Sposini – che bisogna essere riconoscenti a Giraudo e Moggi (a cominciare dalla Famiglia Agnelli) perché hanno permesso alla Juve di vincere scudetti a bizzeffe senza che la Casa Reale fosse costretta a scucire un euro. Ebbene, a parte il fatto che se i trofei sono arrivati nei modi che ormai sappiamo sarebbe il caso di vergognarsi, e chiedere scusa, la legge del contrappasso sta per abbattersi pesantemente sulla Triade e sui suoi estimatori: La Juve in serie B, rovina da 300 milioni, titolava ieri la Gazzetta dello Sport,che spiegava: La retrocessione spingerebbe sponsor e tv a rivedere i contratti. Il valore della rosa crollerebbe. Ma è in Borsa che si rischia il crac. Solo per fare qualche esempio: con la Juve in serie B, il contratto televisivo con *** passerebbe da 80 milioni a 3 milioni a stagione; i contratti pubblicitari, a partire da quelli con Nike (13 milioni) e Tamoil (20), hanno una clausola che prevede la rescissione per danno d’immagine anche in caso di non-retrocessione; la mancata partecipazione alla Champions League provocherebbe un buco stimato attorno ai 20-25 milioni; per non parlare del valore del parco-giocatori che al 30 giugno del 2005 ammontava a 147 milioni e che in caso di caduta in serie B si sbriciolerebbe, visto che i giocatori con più di 28 anni (Del Piero, Trezeguet, Emerson, Cannavaro, Thuram, Nedved, Zebina e via dicendo) potrebbero liberarsi per indennizzi irrisori; e senza contare le cause di richiesta-danni che pioverebbero sulla Juventus da ogni parte e che già vengono preannunciate, dall’ex presidente del Bologna, Gazzoni, mandato in B dalla Cupola – come risulta dagli atti dei giudici - e rovinato, agli scommettitori, ai tifosi traditi e chi più ne ha più ne metta. Sia chiaro: una colpa la Famiglia Agnelli ce l’ha. Ed è il peccato originale commesso da Umberto Agnelli quando decise di affidare le chiavi della stanza dei bottoni del club a dirigenti di questa risma. Recentemente, in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport Cesare Romiti raccontò di avere fatto di tutto per far cambiare idea a Umberto, senza riuscirci. Così, oggi la Juventus raccoglie quello che - volutamente - ha seminato. Tracollo economico. E vergogna.
Paolo Ziliani
paolo.ziliani@mediaset.it
fonte: http://www.indiscreto.it/indiscreto...9/?OpenDocument
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