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#1
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Moggi:"incastrato da Galliani"Clamorose rivelazioni di Luciano Moggi in un'intervista pubblicata sul quotidiano 'il Giorno' in edicola oggi. L'ex direttore generale della Juventus si difende dalle accuse e punta il dito contro Adriano Galliani.
Nell'intervista rilasciata al giornalista Giulio Mola, Moggi parla dell'incontro con Berlusconi dello scorso settembre quando l'allora Presidente del Consiglio voleva ingaggiarlo nello staff del Milan. Lo stesso Moggi racconta di quell'incontro a Palazzo Grazioli che ufficialmente passò come una visita di cortesia per il prestito alla Juve di Abbiati dopo l'infortunio di Buffon al Trofeo Berlusconi. "Per quel che mi riguarda è stata un'imboscata, un colpo alle spalle terribile che mai mi sarei immaginato. Ho una mia idea. Lo scorso settembre, quando andai a Palazzo Grazioli, Berlusconi mi propose di andare al Milan - racconta Moggi -. Io rimasi sorpreso, e pur lusingato da quell'offerta, gli dissi che ci avrei riflettuto. Eravamo solo all’inizio della stagione, in quel momento dovevo pensare alla Juventus. Ma tutti noi sappiamo com'è fatto il proprietario del Milan, basta poco per entusiasmarlo. E così raccontò tutto a Galliani, con grande enfasi..." Galliani non accolse la notizia con grande entusiasmo, anzi. "Esatto. Neppure a farlo apposta, due settimane dopo il mio incontro con Berlusconi, alla Figc arrivarono i fascicoli della Procura di Torino con intercettazioni che riguardavano me e altri personaggi del calcio. Carraro informò subito Galliani, il quale ovviamente ne parlò con Berlusconi. Evidentemente Galliani suggerì a Berlusconi di stare molto attento prima di fare certe scelte, gli disse che forse non era il caso di insistere su di me per via dell’inchiesta". Moggi non nega di aver avuto rapporti con Bergamo a Pairetto ma non era l'unico secondo le sue rivelazioni. "Da anni, tutti i giorni della settimana, i designatori ricevevano telefonate da presidenti e dirigenti di tutte le serie, a cominciare da Meani del Milan e Facchetti dell’Inter. Io, come altri miei colleghi, volevo solo assicurarmi che in campo non scendessero arbitri nemici della Juventus, ma che tutte le partite fossero dirette da professionisti seri, bravi, soprattutto imparziali". 22/05/06 Source: il Giorno |
#2
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Siamo all'irreale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Quote:
Si sono capovolte le cose ma come possibile adesso e Berlusconi il burrattinaio che riesce a far intervenire la magistratura??????????????????????? se la notizia che riporti a delle fondamenta il sig. Moggi dice un sacco di cazzate se deve dire dei nomi li faccia con fatti precisi se no aggrava ulteriormente la sua posizione. |
#3
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dominik, non quotare messaggi lunghi, bastano 2 righe per capire a che ti riferisci.
e modera i termini.
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Corvinus infondo me lo avevano detto: non volare troppo vicino al fuoco...ed ora sono riparabili le ali? |
#4
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ma l'avete sentito????io chiamavo i designatori per assicurarmi che non vi fossero arbitri ostili alla juve... ma qua siamo al delirio!!! cioè per lui gli arbitri nn dovevano avere astio contro la juve e l'imparzialità????
non parliamo poi della cavolata contro galliani (non dico che è uno stinco di santo ma da essere il burattinaio vendicativo ce ne passa) mi sembra che moggi si senta morto e vuole che gli altri che gli stanno attorno affondino con lui è finito l'idillio juve - milan... |
#5
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Leggendo il corriere mi soffermo su questo aneddoto...
Parole dette da Moggi: "Lo scorso settembre, quando andai a Palazzo Grazioli, Berlusconi mi propose di andare al Milan. Io rimasi sorpreso, e pur lusingato da quell'offerta, gli dissi che ci avrei riflettuto. Eravamo solo all'inizio della stagione, in quel momento dovevo pensare alla Juventus. Ma tutti noi sappiamo com'è fatto il proprietario del Milan, basta poco per entusiasmarlo. E così raccontò tutto a Galliani, con grande enfasi.... Che non la prese bene. Neppure a farlo apposta, due settimane dopo il mio incontro con Berlusconi, alla Figc arrivarono i fascicoli della Procura di Torino con intercettazioni che riguardavano me e altri personaggi del calcio. Carraro informò subito Galliani, il quale ovviamente ne parlò con Berlusconi. Evidentemente Galliani suggerì a Berlusconi di stare molto attento prima di fare certe scelte, gli disse che forse non era il caso di insistere su di me per via dell'inchiesta" FONTE: www.corriere.it Scusate ma non vedo dove sia il problema... Poniamo anche il fatto che le parole di Moggi siano vere. Che avrebbe dovuto fare Galliani, che a detta di Moggi "stranamente" venne a sapere da Carraro del tutto, lasciare che Berlusconi ingaggiasse una persona che avrebbe potuto compromettere tutto l'ambiente??? Proprio non riesco a capire quale sia il colpo alle spalle ricevuto, vedo solamente un colpo inflitto all'intero mondo del calcio italiano. |
#6
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Quote:
Se leggi bene l'articolo non ha detto che e' Berlusconi il burattinaio ma e' stato Galliani che in disaccordo con il fatto che Moggi sarebbe potuto entrare nello staff dirigenziale del Milan a suo discapito. E comunque mi sembra che di nomi ne abbia fatti per quanto possibile in un intervista, visto anche che essendo indagato non puo' parlare piu' di tanto credo.... |
#7
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Moggi non ha colpe.. sono stati Galliani e Facchetti a dirgli di imbrogliare la dirigenza bianconera e comprare un attico al piccolo alessandro con i soldi segreti dell'affare MUTU.
Sono stati sempre Galliani e Facchetti ad organizzare le azioni "violente" della GEA Sono Galliani e FAcchetti che si sono tanto adoperati per far vincere alla Juve 7 scudetti dal 94 ad oggi... SENZA PAROLE.. |
#8
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Quote:
per una volta faccio una battuta anche io dopo il 5 maggio famoso, o la partita di lecce milan di quest'anno, sembrerebbe che si siano operati parecchio per fare vincere quegli scudetti...
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Corvinus infondo me lo avevano detto: non volare troppo vicino al fuoco...ed ora sono riparabili le ali? |
#9
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l'intervista integrale
Lo sfogo di Moggi: 'Tradito da Galliani' L'ex direttore generale della Juventus accusa: Berlusconi mi voleva ma Adriano lo sconsigliò' TORINO — L’intervista da mandare in differita va in onda poco prima dell’ora di pranzo di un giorno di bufera giudiziaria. Siamo nel pieno di Calciopoli, e Luciano Moggi decide di aprire lo scrigno dei segreti. Per raccontare la sua verità. Ad una condizione, però: l’accordo è di blindare le sue parole almeno per una settimana, di "tirar fuori" la chiacchierata quando i fatti dimostreranno che tutta l’Italia del pallone, nobile e proletaria, sapeva. E taceva. E assecondava. E usufruiva di favori. Così è stato, a leggere la cronaca degli ultimi giorni. Il faccia a faccia con l’ex direttore generale della Juventus dura un’ora abbondante, uno sfogo ma non un monologo, interrotto da una sola chiamata ricevuta sull’unico telefonino che ancora adopera. Dice molto Big Luciano, ma non può raccontare tutto. Evita di entrare nei dettagli di certe accuse, quelli sono materia per magistrati. Ci accoglie con un sorriso e quattro parole. «E’ stata un’imboscata». Signor Moggi, ma perché è successo tutto questo? «Io so solo che per quel che mi riguarda è stata un’imboscata, un colpo alle spalle terribile che mai mi sarei immaginato». A cosa vuole alludere? «Io ho una mia idea...(pausa). Mi stia ad ascoltare, ora le racconto un fatto... Lo scorso settembre, quando andai a Palazzo Grazioli, Berlusconi mi propose di andare al Milan. Io rimasi sorpreso, e pur lusingato da quell’offerta, gli dissi che ci avrei riflettuto. Eravamo solo all’inizio della stagione, in quel momento dovevo pensare alla Juventus. Ma tutti noi sappiamo com’è fatto il proprietario del Milan, basta poco per entusiasmarlo. E così raccontò tutto a Galliani, con grande enfasi...». Il quale evidentemente non deve averla presa bene... «Esatto. Neppure a farlo apposta, due settimane dopo il mio incontro con Berlusconi, alla Figc arrivarono i fascicoli della Procura di Torino con intercettazioni che riguardavano me e altri personaggi del calcio. Carraro informò subito Galliani, il quale ovviamente ne parlò con Berlusconi. Evidentemente Galliani suggerì a Berlusconi di stare molto attento prima di fare certe scelte, gli disse che forse non era il caso di insistere su di me per via dell’inchiesta». Alla faccia dell’amicizia fra lei e Galliani... «Parliamo d’altro». D’accordo, ma perché da settembre si è arrivati a maggio? «Carraro sapeva tutto. E sappiamo che non era neppure in buoni rapporti con Mazzini che, invece, è sempre stato un mio amico... Hanno aspettato il momento giusto anche per incastrare Pairetto visto che Galliani aveva promesso a Collina il posto di designatore, sappiamo da dove sono uscite le prime notizie». Sta parlando di complotti e tradimenti, ma le intercettazioni coinvolgono soprattutto lei... «Non sono stato io a inventare questo calcio, è il sistema che funziona così da sempre. Ma scusate, avete visto tutte le intercettazioni? Se ne sono sentite delle belle, eppure la colpa è stata data sempre a me solo perché il mio nome è stato il primo ad essere gettato in pasto alla stampa. E Carraro? Per non parlare del suo segretario Ghirelli, un uomo molto pericoloso». Mi perdoni, i suoi colloqui con Bergamo e Pairetto lasciavano poco spazio alle interpretazioni... «Può sembrare così, magari certe parole sono state decifrate solo in un senso ma allora vi dico una cosa: da anni, tutti i giorni della settimana, i designatori ricevevano telefonate da presidenti e dirigenti di tutte le serie, a cominciare da Meani del Milan e Facchetti dell’Inter. E di certo non erano telefonate amichevoli, perché ognuno aveva sempre qualche cosa di cui lamentarsi». D’accordo, il problema è che l’accusa dice che lei faceva pressioni... «Non è vero. Io, come altri miei colleghi, volevo solo assicurarmi che in campo non scendessero arbitri nemici della Juventus, ma che tutte le partite fossero dirette da professionisti seri, bravi, soprattutto imparziali». Cosa la faceva tanto preoccupare? Dopotutto dovevano essere gli altri a temere la Juventus... «E invece le cose stanno diversamente, del resto non sono stato io a creare questo mondo del calcio che vive solo di interessi e logiche spietate. Il vero potere è quello economico di coloro che gestiscono i diritti tv. Provi la magistratura a mettere sotto controllo i loro telefoni e a registrare alcune conversazioni, verrebbero fuori cose molto interessanti». C’è l’accusa di sequestro di persona che riguarda lei e Paparesta...«Ma quale sequestro...». Nell’inchiesta si parla anche di "imbarazzanti" telefonate fra lei e alcuni giudici (soprattutto l’ex procuratore di Pinerolo, Giuseppe Marabotto ndr) suoi amici... «Ma non è vero niente, io non sapevo nulla, io credevo solo di parlare con un tifoso della Juventus e basta. Volevo essere gentile con lui e l’ho invitato a vedere le partite, come è successo con tanta gente. Neppure mi ricordo quante persone mi chiamavano al sabato per avere biglietti omaggio...». Come si sente adesso? «Lei come mi vede? Mi hanno ammazzato, meglio avere direttamente un rinvio a giudizio che essere s*******to in questa maniera. Maledetto il giorno che ho incontrato Berlusconi...». |
#10
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Quote:
eh si....è un povero innocente a cui sono state date delle colpe altrui ma per favore......moggi si assuma le sue colpe e si prenda le sue responsabilità!!!! |
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