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-   -   P2P, identificati quasi 4mila utenti italiani (https://www.coolstreaming.us/forum/a/17140-a.html)

sefirothmorpheus 04-16-2007 12:19 PM

Ecco come scoprono chi scarica illegalmente
 
In tutta Europa migliaia di persone sono minacciate di essere trascinate in tribunale per aver illegalmente condiviso giochi come Dream Pinball 3D sulle reti P2P. TorrentFreak ha ottenuto dei documenti che mostrano abbastanza chiaramente quali sono le tecniche delle compagnie anti-p2p per identificare gli scambisti su Internet e raccogliere le prove da usare in tribunale.

Ormai sono anni che si avvicendano notizie di scambisti perseguiti. Una delle ultime parlava di 500 utenti britannici denunciati per aver uplodato sulle reti di file sharing alcuni giochi dell'editore tedesco Zuxxez.

Da allora, sono moltissimi coloro che hanno dovuto contattare lo studio legale che aveva inviato le minacciose lettere, chiedendo quali fossero le prove che avessero veramente fatto quello di cui erano accusati. TorrentFreak ha ottenuto delle copie delle ultime lettere inviate e tra le prove indicate c'è una descrizione di come il sistema antipirateria usato da Logistep AG (azienda assoldata per stanare gli scambisti in Rete) si pensa possa funzionare.

Il sistema usato da Logistep si chiama File Sharing Monitor. E' una versione modificata dell'applicazione p2p Shareaza configurata per cercare file illegali e raccogliere informazioni di chi condivide questi file.

“File Sharing Monitor” prende di mira solo gli utenti delle reti Gnutella ed eDonkey, per cui non si sa come vadano le cose nel caso di utenti BitTorrent. Eccone il funzionamento:

* Il client si connette alla rete P2P, cerca fonti del file illegale e raccoglie gli indirizzi IP che sono stati ottenuti dalla ricerca
* Il client chiede di scaricare (un pezzo del file) dall'utente che lo possiede trovato con la ricerca
* Non appena l'utente comincia ad uplodare dati ovvero avvia il download del File Sharing Monitor vengono inseriti in un database i seguenti dati: nome del file, dimensione, indirizzo IP, protocollo P2P, applicazione P2P, data ed ora e nickname utilizzato
* A questo punto l'applicazione esegue una ricerca WHOIS per trovare le informazioni relative all'ISP dello scambista e se necessario cerca di contattare l'ISP


Nelle lettere si legge anche come “File Sharing Monitor” sia infallibile e possa fornire prove dettagliate ed affidabili in tribunale per fare in modo che lo scambista venga punito.

Resta da chiedersi se un indirizzo IP sia una prova sufficiente per condannare una persona per reato di download illegale. Alcuni recenti casi suggeriscono che a RIAA ed MPAA serva qualcosa in più.

Via: TorrentFreak

riux 04-16-2007 12:42 PM

Kad?
 
Quote:
Originally Posted by sefirothmorpheus
Il sistema usato da Logistep si chiama File Sharing Monitor. E' una versione modificata dell'applicazione p2p Shareaza configurata per cercare file illegali e raccogliere informazioni di chi condivide questi file.

“File Sharing Monitor” prende di mira solo gli utenti delle reti Gnutella ed eDonkey, per cui non si sa come vadano le cose nel caso di utenti BitTorrent


allora su KAD si sta "a sicuro" (beh, nei limiti ... :))?

sefirothmorpheus 04-16-2007 03:04 PM

Quote:
Originally Posted by riux
allora su KAD si sta "a sicuro" (beh, nei limiti ... :))?


se vuoi stare sicuro, usa peerguardian e aggiorna le blocklist! ;)

landtools 04-19-2007 07:27 PM

bhe se mettiamo il caso che credo tranne quelli di fastweb usino un ip dinamico e quindi ogni volta che ci si sconnette dalla rete e ci si riconnette si ha un nuovo ip, loro come fanno a risalire all'ip ???Al massimo le cose dovranno essere fatte in breve tempo in modo da fare un whois in un periodo che si rimane sempre connessi...

luki1 04-19-2007 08:10 PM

Quote:
Originally Posted by landtools
bhe se mettiamo il caso che credo tranne quelli di fastweb usino un ip dinamico e quindi ogni volta che ci si sconnette dalla rete e ci si riconnette si ha un nuovo ip, loro come fanno a risalire all'ip ???Al massimo le cose dovranno essere fatte in breve tempo in modo da fare un whois in un periodo che si rimane sempre connessi...


Anche ammesso di avere l'ip dinamico, possono sapere che un determinato giorno, mentre stavi uploadando o scaricando un file, eri colegato alla rete con un detemrinato ip, e da lì risalire a te.

riux 05-09-2007 11:11 AM

sono partite le raccomandate ...
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1979488

Quote:
Partite le raccomandate ai 4mila del P2P
Gli utenti coinvolti nel caso Peppermint, che ha portato alla più vasta operazione anti-P2P italiana, ricevono le richieste dei discografici: cancellare i file e pagare per evitare una denuncia formale

Roma - I 3636 utenti Internet italiani che secondo alcuni discografici avrebbero posto in condivisione illegalmente sulle piattaforme di sharing una certa quantità di materiale musicale, stanno ricevendo in questi giorni le raccomandate con cui i detentori del diritto d'autore chiedono la cancellazione dei file e il pagamento di alcune centinaia di euro a titolo di compensazione.

La segnalazione arriva da diversi forum: gli utenti spiegano di aver ricevuto la lettera dallo studio legale Mahlknecht & Rottensteiner, che opera per conto dei discografici tedeschi di Peppermint e che ha ottenuto da Telecom Italia e altri ISP i nominativi degli utenti corrispondenti agli IP rilevati sulle reti di file sharing dalla società svizzera specializzata Logistep. Sebbene Telecom si fosse opposta alla richiesta di consegna dei nominativi, il Tribunale di Roma ha deciso altrimenti, accettando le tesi dei discografici.

La raccomandata propone all'utente di collaborare con l'industria provvedendo alla rimozione dei file contestati e pagando una somma. Così facendo, spiega l'ufficio legale, si potrà evitare una denuncia formale per condivisione senza autorizzazione di musica protetta da diritto d'autore sulle reti di scambio. Un atto, come noto, considerato di natura penale secondo l'attuale legislazione italiana.

L'arrivo delle raccomandate era atteso da tempo, come sanno i lettori di Punto Informatico. Proprio su queste pagine, infatti, lo studio legale che si era occupato del caso aveva dichiarato lo scorso marzo la propria intenzione di procedere a diffide e richieste di risarcimento a carico degli utenti che siano risultati associati ai numeri IP individuati da Logistep. Risarcimenti nell'ordine delle centinaia di euro - aveva specificato a PI l'avvocato Otto Mahlknecht, che segue il caso - cifre che "non sono equiparabili a quelle che vengono richieste, ad esempio, negli Stati Uniti".

L'arrivo delle raccomandate sottintende come il Garante della privacy nonostante il sollecito di Fiorello Cortiana abbia evitato di pronunciarsi in merito. Secondo Cortiana, membro del Comitato consultivo sulla Governance di Internet del Ministero dell'Innovazione, le azioni dei discografici in questo caso, "basate su un danno presunto e non documentato da prove", si configurano come una forma di spamming giuridico a sostegno, tra l'altro, di "una ambigua postulanza". In particolare Cortiana rilevava, subito dopo la pubblicazione su Punto Informatico della notizia dell'iniziativa Logistep-Peppermint, come secondo il Testo Unico sulla Privacy "l'IP (associato da Logistep ai file condivisi sul P2P, ndr.) è un dato personale, quindi non tutti i trattamenti possono essere fatti senza il consenso dell'interessato. In questo senso occorre capire come si configura e giustifica l'obbligo impartito al gestore telefonico di fornire le utenze associate agli IP ad un soggetto privato".

Sulla questione il Garante non si è pronunciato e i legali che curano il caso per conto dei discografici hanno quindi proseguito nella loro azione, proprio come preventivato. Ma in rete non raccolgono in queste ore molti applausi. Qualcuno su ScambioEtico.org parla di ricatti, mentre altri, su it.diritto.internet, si chiedono se l'azione di Peppermint abbia un presupposto legale valido. In assenza di una pronuncia del Garante o di qualsiasi altro intervento a livello istituzionale, gli utenti di questo particolarissimo caso, che siano condivisori di materiale illegale oppure no, sono lasciati da soli a decidere come procedere, se pagare, se accettare il rischio di un procedimento giudiziario o se stracciare la lettera che hanno ricevuto.

staff 05-09-2007 11:23 AM

Pretestuosa , viola la privacy, scaricare un mp3 per fatti propri non e' reato..ecc ecc....

Se si mettono tutti e 4000 contro questo studio li rovinano .

nacus 05-17-2007 01:44 PM

con un solo click potete mandare un’e-mail di protesta alle seguenti 7 destinazioni: Mi Manda Rai Tre, Garante della Privacy, Striscia la Notizia, Adiconsum, La Repubblica, Kataweb, Tg5, e non solo...basta andare su http://www.santapepper.com/ blog che si sta occupando di questa vicenda...

chinotto 06-15-2007 08:39 PM

Quote:
Originally Posted by sefirothmorpheus
se vuoi stare sicuro, usa peerguardian e aggiorna le blocklist! ;)

Ho paura che non sia sufficiente l'uso di Peer Guardian per scongiurare il pericolo. Spero però che tu abbia ragione.

hitchcockiano 06-21-2007 10:36 PM

Per quanto ne so io Peer Guardian non funziona contro questi st***zi...io sto iniziando ad usare ants che è un p2p sicuro...bisognerebbe diffonderlo e svilupparlo... :rolleyes:


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