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  #1  
Old 06-05-2007, 12:51 AM
magikoMILAN1982 magikoMILAN1982 is offline
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il clima impazzito


Clima mediterraneo addio. I guasti del clima hanno portato anche sul nostro Paese un vero e proprio tempo in stile continentale pronto a cambiare letteralmente "per un soffio di vento". Basta anche una nottata per avere brusche variazioni sia di condizioni meteorologiche, sole-pioggia, che di temperature con sbalzi repentini anche di 10-13 gradi in su o in giù. E' quello che sta accadendo in questi giorni. A risentirne è anche la salute. A spiegare l' andamento a singhiozzo della stagione il direttore dell'Istituto di biometeorologia Ibimet-Cnr di Firenze, Giampiero Maracchi.

"Per il prossimo fine settimana si dovrebbe andare verso una nuova ondata di calore dovuta a un anticiclone proveniente dalla Libia e le temperature - ha detto Maracchi - dovrebbero, ma è solo per ora un'analisi preliminare, risalire anche di 13 gradi". Uno sbalzo "brusco" sottolinea Maracchi, al quale il tempo ci ha abituato "in questi ultimi 10 anni". "Ormai - spiega l' esperto del Cnr - basta che cambi la circolazione delle masse d'aria per avere questi mutamenti repentini. L' energia che si è accumulata sulla superficie del mare nei giorni scorsi con le alte temperature, con l'arrivo delle perturbazioni scatena nubifragi soprattutto nelle aree a rischio come la Liguria, Genova in particolare, la Versilia e la Garfagnana". "Rispetto al nostro tipico clima Mediterraneo - ha detto quindi Maracchi - dove le variazioni fino a qualche anno fa erano abbastanza contenute, ora assistiamo a brusche variazioni tipiche del clima continentale nell'ordine anche di 10 gradi in meno in una sola notte".

Il tutto con conseguenze non trascurabili sulla salute. "A risentire di questi sbalzi - ha detto Maracchi - soprattutto chi ha problemi cardiocircolatori per effetto caldo-freddo e gli anziani". I cambi repentini "hanno anche effetti negativi sul sistema nervoso e questo riguarda tutti, portando a una forte instabilità dell'umore".

Sul fronte del rischio siccità, queste piogge, ha detto ancora Maracchi "fanno bene ai laghi ma, essendo torrenziali scivolano via e non vanno a rimpinguare la falda". Inoltre questa è la stagione dove l'evaporazione è maggiore, 6 millimetri al giorno di acqua evaporata che non consente il trattenimento in falda.

E le previsioni? "Difficile avere un quadro certo con questa grande variabilità - ha concluso Maracchi - ma si può dire che si va verso una stabilizzazione del caldo mentre ad agosto dovremmo avere fenomeni caldo-freddo, pioggia-sole come in queste ultime settimane". E proprio sul tempo che farà intorno al 20 giugno è prevista un'altra riunione alla Protezione Civile del nucleo di esperti.


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  #2  
Old 06-05-2007, 03:40 AM
corso corso is offline
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apocalypse now!!!!!!!!


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  #3  
Old 06-05-2007, 10:12 AM
stefano.vitali84 stefano.vitali84 is offline
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Originally Posted by corso
apocalypse now!!!!!!!!

apocalypse show!!
ops sono un po' OT;
non ti preoccupare pietro, lo scettro è ancora saldo nelle tue mani

P.S.
basta mettere un termometro fuori (tpo oregon scientific) e la mattina sai come vestirti ; non vale però se ti devi spostare in un'altra città (questo vale per i pendolari)


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  #4  
Old 06-05-2007, 11:57 AM
corso corso is offline
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Originally Posted by stefano.vitali84
apocalypse show!!
ops sono un po' OT;
non ti preoccupare pietro, lo scettro è ancora saldo nelle tue mani

P.S.
basta mettere un termometro fuori (tpo oregon scientific) e la mattina sai come vestirti ; non vale però se ti devi spostare in un'altra città (questo vale per i pendolari)


perlomeno ini talia con le previsioni ci azzeccano abbastanza. in brasile se annunciano pioggia c'e' un sole che spacca e se prevedono sereno viene giu' il diluvio. il che non rallenta per niente il flusso di bellezze locali vestite solo d'immaginazione.


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  #5  
Old 06-07-2007, 03:18 PM
travis bickle travis bickle is offline
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Originally Posted by corso
perlomeno ini talia con le previsioni ci azzeccano abbastanza. in brasile se annunciano pioggia c'e' un sole che spacca e se prevedono sereno viene giu' il diluvio. il che non rallenta per niente il flusso di bellezze locali vestite solo d'immaginazione.

Mah avevano previsto siccità,caldo asfissiante e ha piovuto per una settimana.... P.S Complimenti per la firma Corso...oltre al "mio"Taxi Driver,Apocalypse è il film che amo di piu'...


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  #6  
Old 07-12-2007, 08:05 PM
magikoMILAN1982 magikoMILAN1982 is offline
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l'anno più caldo


"I primi sei mesi del 2007 sono i più caldi almeno degli ultimi 400 anni". La notizia arriva da Mario Giuliacci, esperto del Centro Epson Meteo, secondo cui "é sempre più credibile l'ipotesi ventilata dal Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) all'inizio dell'anno e che prefigurava il 2007 come l'annata, in assoluto, più calda da sempre, o almeno da quando esistono i rilevamenti termometrici". Rilevamenti che cominciano " dal 1650 - spiega Giuliacci - con i primi osservatori astronomici, che allo stesso tempo funzionavano da osservatori meteorologici. Non dimentichiamoci infatti che il termometro era già stato inventato nel 1607 da Galielo Galilei".

Dal 1880 in poi il sistema si è affinato e "i punti di rilevamento sono diventati sempre più numerosi - continua l'esperto del Centro Epson Meteo - diventando veri e propri prototipi di rete analoghi a quelli degli attuali servizi meteorologici nazionali. Oggi comunque esiste una rete fissa a livello globale per monitorare il clima, il Global Historical Climatology Network". L'annata 2007 è quindi da record "sulla base dei rilevamenti della Nasa a livello planetario - spiega Giuliacci - il primo semestre del 2007 risulta il più caldo almeno degli ultimi 400 anni, con un aumento di 0,79 gradi centigradi rispetto alla media del periodo 1951-1980. Seguono, in ordine decrescente, il 2002 (+ 0,78 gradi), il 2005 (+0,78 gradi), il 1998 (+ 0,77 gradi) e il 2003 (+ 0,66 gradi). "E' da notare - conclude l'esperto - come tutti i semestri gennaio-giugno più caldi degli ultimi 400 anni siano concentrati negli ultimi 10 anni".


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  #7  
Old 07-12-2007, 08:07 PM
dex86 dex86 is offline
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Originally Posted by stefano.vitali84
apocalypse show!!]

P.S.
basta mettere un termometro fuori (tpo oregon scientific) e la mattina sai come vestirti ;

bravo è esattamente quello che ho fatto io


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  #8  
Old 07-30-2007, 07:37 PM
magikoMILAN1982 magikoMILAN1982 is offline
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addio neve e ghiacciai


I ghiacciai si sciolgono e gli alpinisti in quota possono dimenticarsi i classici paesaggi ''da cartolina''. I mutamenti climatici si fanno sentire anche nell' estate 2007, tanto che vicino alle vette piu' alte addirittura si soffre il caldo. ''Oltre i 3.300 metri chi si ferma per la notte tocca temperature minime di 1 o 2 gradi sotto lo zero - racconta Stefano Mayr, vicepresidente dell'associazione Mountain Wilderness Italia - e se manca il vento, essendoci un forte riverbero, di giorno il calore e' insopportabile. Si sente il rumore dell'acqua che scorre e la sensazione e' quella di essere fritto in pentola''. Le suggestive distese di neve bianca che ricoprivano anni fa i ghiacciai sono decisamente sparite. ''Si vede ghiaccio **** anche a quote alte, sopra i 3.300 metri - aggiunge il vicepresidente di Mountain Wilderness - che e' quello degli anni precedenti ed e' di colore scuro. E in assenza di un manto di neve sopra il ghiaccio sotto si consuma prima''. Secondo Mayr quest'anno ''sicuramente i bacini glaciali vivono una situazione di sofferenza, non tanto per il caldo quanto per la scarsita' di precipitazioni nevose precedenti. Sulle Alpi tra i 3.000 e i 4.000 metri l'arretramento dei ghiacciai e' visibile a chiunque abbia girato negli ultimi 20 anni: il paesaggio e' radicalmente cambiato''.

Niente cime candide, ma ''gran pietraie'', e niente ''serracchi'', sorte di blocchi di ghiaccio frantumati quando ci sono salti di roccia, perche' ''con l'assottigliamento i ghiacciai sono diventati solo delle lingue piatte con qualche crepaccio, dal paesaggio monotono e uniforme''. Qualche esempio? Si osserva dalla cosiddetta ''statale dello Stelvio'', scendendo dal Passo dello Stelvio verso la Val Venosta, in provincia di Bolzano. Dove ritrovare i paesaggi ''glaciali'' doc? ''Anche se non e' come dieci anni fa c'e' sempre la Vallee Blanche del Monte Bianco - aggiunge Mayr - ma per trovare il meglio bisogna arrivare in Scandinavia o Islanda''. E nemmeno Ande e Himalaya se la passano tanto bene. Quindi occhio ai pericoli: ''Dove si scioglie il ghiaccio c'e' roccia, magari una parete che puo' essere instabile e quindi pericolosa - avverte l'esperto - ed e' facile partire pensando a un itinerario semplice, come una ''salita su neve con facili roccette'' e invece si trovano salti di roccia franosa piu' difficili''. Quindi ''prima di avventurarsi in quota - conclude Mayr - e' sempre meglio chiedere alle guide alpine e ai gestori dei rifugi della zona, e nei mesi di luglio e agosto evitare itinerari su canaloni, pareti nord, posti che convogliano sassi, meglio le creste''.

Dei circa 4.474 km quadrati di superficie glaciale che ricoprivano le Alpi verso il 1850, nel 2000 ne rimanevano 2.272, pari al 51%. E riduzioni dello stesso ordine di grandezza sono confermate anche sui massicci montuosi italiani, con numerosi piccoli ghiacciai che dal 1957 ad oggi si sono estinti. Questo il bilancio tracciato in uno dei documenti realizzati in vista della Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici indetta dal ministero dell'Ambiente per il 12 e 13 settembre e organizzata dall'Apat, l'Agenzia per la protezione dell'ambiente. Il documento e' il risultato di uno dei sette appuntamenti organizzati tra giugno e luglio e dedicato alla montagna. Ecco il quadro:
ITALIA: quasi la totalita' degli apparati glaciali italiani e' scarsa in quantita', ma applicando una stima di spessore medio di 30-50 metri, si ottengono circa 15-25 km cubi d'acqua, corrispondenti al 40-68% del volume del Lago Maggiore;
ALPI ITALIANE: la superficie glaciale italiana ammonta a circa un quinto del totale alpino, cioe' poco meno di 500 km quadrati. Questa copertura e' concentrata quasi per intero sulle Alpi, visto che l'unico ghiacciaio appenninico del Calderone, sul versante nord del Gran Sasso, e' in via di estinzione. L'innevamento e' in riduzione dal 1990 su gran parte delle Alpi, sia in termini di quantita', sia in termini di durata. Attorno a quota 2.500 metri, nel periodo 1990-2005 si osserva un anticipo della fusione primaverile di circa 15 giorni rispetto al cinquantennio precedente, con riflessi sul regime idrologico (anticipo deflussi primaverili e riduzione di quelli estivi)
SCENARI PER L'ITALIA: considerando verosimile la simulazione effettuata per la Svizzera, sono verosimilili perdite del 70% dei ghiacciai rispetto alle condizioni attuali, nell'ipotesi di un ulteriore riscaldamento di 2 gradi entro il 2060. Vista la posizione geografica, le ondate di caldo di matrice africana e l'elevato soleggiamento, si puo' ritenere che i ghiacciai del versante italiano siano ancora piu' soggetti ad una drastica riduzione. Le sommita' dei grandi ghiacciai del Monte Bianco, del Monte Rosa e dell'Ortles-Cevedale potranno conservarsi, ma sotto quota 3.500 metri gli apparati minori sono destinati all'estinzione. Nelle attuali condizioni, secondo gli esperti non passeranno forse piu' di dieci anni prima della scomparsa di modesti ghiacciai marginali come quelli delle Alpi Marittime, dell'alta Val di Susa e delle Alpi Orobie. Mancano comunque simulazioni specifiche e geograficamente complessive per l'evoluzione glaciale sul versante italiano delle Alpi, cosi' come per l'innevamento.

ansa.it


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  #9  
Old 08-13-2007, 10:31 PM
magikoMILAN1982 magikoMILAN1982 is offline
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Il ghiaccio del polo Nord non si è mai ristretto così tanto nella storia. Lo sostiene l'istituto per la ricerca sul clima Artico dell'università dell'Illinois, che effettua un monitoraggio continuo dell'estensione della superficie dei ghiacci basato sui dati dei satelliti Nasa. "Il 9 agosto - si legge nell'organo ufficiale del gruppo di ricerca, il sito internet 'The Cryosphere Today' - il manto di ghiaccio dell'emisfero nord ha superato il record negativo di estensione mai registrato nella storia. Dato che nella zona ci sarà ancora un mese di estate è sicuro che il record precedente del 2005 verrà annichilito". Secondo i dati ricavati dai satelliti del National Snow and Ice Data Center della Nasa, quest'anno il ghiaccio artico avrà un minimo estivo molto vicino ai quattro milioni di chilometri quadrati, mentre il record precedente era poco meno di quattro milioni e duecentocinquantamila. "In realtà l'area continua a diminuire ogni giorno - ha detto all'Ansa William Chapman, responsabile del progetto - e segna un nuovo record ogni giorno. E' difficile predire a che valore si fermerà il declino quest'anno, bisognerà aspettare settembre".

ESPERTO, ALLARMANTE VELOCITA' SCIOGLIMENTO ARTICO
"E' un dato allarmante per la velocità con cui avviene il fenomeno". Questo il commento di Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana, sul record negativo di estensione del ghiaccio dell'Artico registrato dai satelliti Nasa il 9 agosto scorso. "Va considerato comunque che si parla di valore record da quando vengono utilizzati i satelliti, cioé dal '79 in poi - precisa l'esperto - visto che l'estensione del ghiaccio marino artico veniva misurato dai militari durante la guerra fredda e poi il dato è stato reso pubblico per scopi scientifici". Ciò non toglie che "questo dato non depone a favore della 'resistenza' dei ghiacci - aggiunge Mercalli - e lo scioglimento sembra più rapido delle attese. Anche se è prematuro esprimere giudizi, quest'anno si pensa di raggiungere il minimo storico perché il minimo stagionale, che in genere arriva a settembre, é stato già raggiunto ad agosto". Quindi, secondo l'esperto, la prospettiva è che a settembre si dovrebbe registrare un ulteriore dato dell'estensione dei ghiacci dell'Artico in negativo. E in qualche modo questa ulteriore riduzione "conferma le anticipazioni dei modelli matematici di previsione del clima, ancora incerti, ma che danno sempre le zone artiche come particolarmente sensibili" afferma l'esperto, secondo cui "prevedere il futuro è una sfida enorme, ma questi dati servono a migliorare le conoscenze" sul fronte dei cambiamenti climatici.

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  #10  
Old 09-07-2007, 02:21 AM
magikoMILAN1982 magikoMILAN1982 is offline
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Italia bollente fra gennaio e agosto di quest'anno, registrando un caldo record rispetto agli ultimi 250 anni, cioé dall'inizio delle osservazioni meteorologiche. La temperature media dei primo otto mesi del 2007 è stata la più elevata mai registrata. "Dai dati preliminari ora disponibili, il gruppo dei primi otto mesi del 2007 risulta per l'Italia il più caldo dall'inizio delle misure meteorologiche - spiega Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana - I massimi precedenti, toccati nello stesso periodo del 2003, sono stati superati di un valore dai 0,3 ai 0,5 gradi". In particolare, secondo le prime elaborazioni della Società meteorologica italiana, al Centro-Nord c'é stata una diminuzione delle precipitazioni rispetto alla norma compreso fra -10% e -40%, mentre alcune località del Sud hanno ricevuto più pioggia del normale (Palermo +29%), specialmente grazie a un mese di marzo molto piovoso. (ANSA)


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