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magikoMILAN1982 10-11-2007 06:10 PM

Varie gare
 
Va così, per un giorno: Paolo Bettini fa l'assist, Giovanni Visconti va in rete. E così la Coppa Sabatini numero 55 resta nel salotto del 24enne della Quick Step-Innergetic, siciliano d’origine ma trapiantato in Toscana, a Peccioli già primo nel 2006 (con la maglia della Milram).
TRADIZIONE FAVOREVOLE - "Qui ho corso la prima gara da professionista. Qui ho vinto tra i grandi per la prima volta. Qui ho fatto il bis consecutivo e c’era riuscito solo Primo Volpi, nelle prime due edizioni, all’inizio degli anni Cinquanta. Questa Coppa Sabatini mi porta d’un bene...". Difficile dare torto al campione d’Italia, nel 2007 vincitore anche di una tappa al Brixia Tour e riserva azzurra al Mondiale di Stoccarda. Stavolta l’ha aiutato il gregario più di lusso che ci possa essere: Paolo Bettini ha onorato come promesso la conferma dell’iride, facendosi vedere spesso in testa al gruppo e restando al fianco di quello che potrebbe diventare il suo erede fino ai meno cinque. "Poi - racconta il vincitore - ci ha pensato Tonti, ha fatto un chilometro a tutta e mi ha portato in testa all’ultima curva. Ai duecento metri Frank Schleck mi ha stretto involontariamente alle transenne e ho dovuto rilanciare l’azione, ma ce l’ho fatta lo stesso". Il lussemburghese ha chiuso 2°, davanti a Khalilov. Merita una segnalazione anche Alessandro Petacchi: sta preparando la Parigi-Tours di domenica e in salita è stato molto brillante.
FAVORI - Visconti invece rimarrà al fianco di Bettini: correrà sabato l’Emilia e domenica il Beghelli, prima del gran finale al Lombardia, sabato 20. "Paolo è un maestro, e oggi si è dimostrato ancora una volta un signore. Ecco, il Lombardia sarebbe l’ideale per ricambiargli il favore..."

gazzetta

travis bickle 10-13-2007 06:54 PM

Sono giorni di bis consecutivi: Bettini al Mondiale, Visconti alla Coppa Sabatini. Così Davide Rebellin ci ha sperato fino all’ultimo di scrivere il nome per la seconda volta di fila nel prestigioso albo d’oro del Giro dell’Emilia, giunto alla novantesima edizione. Ma il 36enne veneto della Gerolsteiner (fresco di rinnovo per il 2008) si è dovuto arrendere a uno degli uomini più in forma del momento: Frank Schleck.
LA GARA - Quarto al Mondiale, secondo giovedì alla Coppa Sabatini, il 27enne lussemburghese ha sferrato l’attacco decisivo a poco più di un chilometro dal traguardo in salita del San Luca, affrontato per cinque volte. A quel punto, l’iridato Bettini era già sotto la doccia (ritiro programmato dopo 170 km) e quelli che erano con Schleck (oltre a Rebellin, Horner, Riccò, Cunego, Evans, Szmyd, Mazzanti, Kolobnev, Gesink e Ermeti), tutti protagonisti dell’azione decisiva ai meno 12, non hanno trovato la forza di rispondere. Terzo a 5" lo statunitense Horner, poi Riccò e Cunego. "Finalmente, dopo tanti piazzamenti era ora - ha detto Schleck -. Certo, per il Lombardia di sabato mettetemi pure tra i favoriti". Lo stesso concetto espresso da Rebellin, che addirittura rilancia: "Pensavo che l’anno prossimo sarebbe stata la mia ultima stagione, ma se continuo ad andare così...".
gasport

magikoMILAN1982 10-14-2007 09:27 PM

Damiano Cunego, quando meno te l’aspetti. Non ieri al Giro dell’Emilia, dove ha chiuso 5° pagando la progressione decisiva di Frank Schleck nel finale, ma oggi, al Trofeo Beghelli: è il quinto successo 2007.
SORRISO - Il 26enne veronese ha aspettato il fotofinish per allargare il sorriso: alla rimonta del campione di Germania Fabian Wegmann è mancata un’inezia (terzo un altro azzurro di Stoccarda, Alessandro Bertolini, che ha così vinto la classifica dell’Europe Uci Tour). Buon per Cunego, comunque, che sabato al Giro di Lombardia (lo vinse nel 2004), sarà uno dei favoriti: "Sarà una corsa più lunga e più dura, ma questo successo mi dà morale - ha detto - l’ho visto Wegmann che mi stava rimontando, e ho pensato "No, non deve fregarmi". È andata bene".
SPRINT - La sua Lampre-Fondital ha condotto bene una corsa resa più dura del previsto dall’andatura sostenuta (48 di media la prima ora, 44 la finale, il due volte iridato Bettini si è ritirato dopo 107 km): piazzando Stangelj nella fuga a 11 (tra cui Bertagnolli e Celli) durata 190 chilometri (partita al km 4, neutralizzata ai meno 5), ha potuto giocare di rimessa. L’idea originaria era di sfruttare la carta Gavazzi allo sprint, ma le forze nel finale erano quelle che erano e così lo sprint dell’avanguardia se l’e giocato Cunego, uomo di grande fondo. E se l’è giocato bene.

gazzetta

magikoMILAN1982 10-14-2007 09:29 PM

Una volata imperiale per domare la corsa mai vinta. Alessandro Petacchi sfreccia sull’Avenue de Grammont e mette in bacheca anche la Parigi-Tours, il Mondiale per ruote veloci, sfiorata nel 2003, quando già stava esultando e si vide sorpassare sulla sinistra da Erik Zabel proprio a una manciata di metri dalla linea. Lo stesso Zabel, tre volte signore della centenaria classica francese, oggi è stato il grande artefice del 21° successo stagionale di Ale-jet. Da due anni non sono più avversari, ma compagni di squadra. E anche stavolta l’intramontabile tedesco - che sarà al suo fianco pure nel 2008, sua stagione d’addio - ha pilotato lo spezzino alla perfezione.
Con un lavoro incredibile nel finale fuoco e fiamme, a poche centinaia di metri dal traguardo ha smorzato l’attacco di un super Pozzato, scattato con Gilbert e Kroon ai - 8 km, appena finita la stoica avventura di Manuel Quinziato, in fuga per 142 km (gli ultimi 23 da solo). A quel punto, quando il gruppo è piombato sui tre attaccanti proprio sotto la sua spinta, Zabel si è prodotto in un ultimo, decisivo sforzo, per lanciare Petacchi al massimo della velocità, nel punto ideale del lunghissimo rettilineo d’arrivo. Figuriamoci: lui che sull’Avenue de Grammont ha già vinto tre volte ed è arrivo due volte secondo, ne conosce ogni centimetro. Ale-jet ha messo la freccia ed è scappato via, imprendibile.
C’erano tutti gli aspiranti al trono di re dello sprint, a parte gli assenti giustificati Bennati e Boonen. Ma il miglior Petacchi della stagione (per sua stessa ammissione, nonostante alla vigilia si sentisse stanco) li ha domati con una superiorità disarmante, mettendo in fila, nell’ordine, Francesco Chicchi (autore di una straordinaria rimonta) e Oscar Freire, lievemente ostacolato dall’incolpevole McEwen nel momento clou della volata: difficile dire come sarebbe andata a finire, ma l’impressione è che nessuno avrebbe potuto battere il velocista gentiluomo. E’ la sesta vittoria italiana alla Parigi-Tours, sette anni dopo il sigillo di Andrea Tafi. Mai, però, era arrivata una doppietta.

gazzetta

magikoMILAN1982 10-16-2007 06:05 PM

Il Giudice di Ultima istanza ha condannato Danilo Di Luca a una sospensione di 3 mesi per la sua frequentazione del medico Carlo Santuccione. La procura antidoping aveva chiesto per il corridore abruzzese 4 mesi di squalifica. Al termine dell'udienza (durata un'ora e mezza), e prima di conoscere la sentenza, Ne' Di Luca ne' il suo avvocato Ettore Torri avevano rilasciato dichiarazioni, e si erano trincerati nel piu' assoluto riserbo.

"E' un'ingiustizia, ma non credo si possa parlare di accanimento da parte della Procura nei miei confronti", commenta Danilo Di Luca. C'e' sconcerto tra i difensori del corridore abruzzese: "In dibattimento abbiamo portato il tesseramento del dottor Santuccione per la federazione medico sportiva nell'anno 2003-04: il Coni ha quindi squalificato Di Luca per aver frequentato un medico nello stesso periodo al quale sempre il Coni aveva concesso la tessera, una patente di legittimita'".

ANSA sport

magikoMILAN1982 10-17-2007 07:20 PM

Il Giro di Lombardia sara' l'ultima gara per il francese Cedrid Vasseur, 37 anni e 13 stagioni da professionista. Poi ci sara' il sindacato. Infatti, probabilmente, Vasseur sara' eletto alla presidenza del Sindacato Internazionale dei Corridori Professionisti (Cpa), subentrando a Francesco Moser. "Da qualche anno sono il rappresentante dei corridori francesi nel Cpa -ha detto Vasseur- Mi piacerebbe mettere a disposizione dei miei colleghi l'esperienza maturata in questi anni di professionismo". (ANSA)

travis bickle 10-19-2007 05:27 PM

E' la corsa delle "foglie morte", del Ghisallo, di Binda e anche di Bettini, a caccia del terzo successo consecutivo. E' il Giro di Lombardia, ultima grande corsa della stagione, che scatterà domani a Varese, da viale Belforte, alle 10.25. Sono 238 i corridori iscritti, a rappresentare 24 squadre. Molti di loro resteranno in gara fino al Ghisallo, poi ci sarà spazio solo per i migliori, perché a 44 chilometri dal traguardo attaccheranno i campioni più attesi che faranno selezione.
IL PRONOSTICO - Un anno fa Paolo Bettini affrontò il Giro di Lombardia pochi giorni dopo la scomparsa del fratello Sauro, cui dedicò un'impresa indimenticabile. Oggi il campione del Mondo, confermatosi a Stoccarda, parte con animo diverso. Il traguardo del terzo successo di fila è a portata di mano, ma il gruppo di chi ambisce ad alzare le braccia sul Lungo Lario Trento di Como è numeroso ed agguerrito. Tra gli stranieri Frank Schleck è quello che ha la condizione migliore, già irraggiungibile al Giro dell'Emilia e "scortato" dalla squadra migliore in gara, la Csc di Sastre e del fratello Andy, secondo al Giro. Appena un gradino sotto Cadel Evans, nel gruppo dei migliori all'ultimo Mondiale. Poi ci sono gli italiani, con Damiano Cunego (mai così in forma dopo il trionfo del 2004), Davide Rebellin, secondo al Giro dell'Emilia, Gilberto Simoni e Filippo Pozzato, grande protagonista della Parigi-Tours vinta da Petacchi.
gasport

magikoMILAN1982 10-21-2007 03:19 AM

Damiano Cunego, tre anni dopo. Il veneto della Lampre-Fondital ha vinto il Giro di Lombardia per la seconda volta nella sua carriera, battendo in volata Riccardo Riccò, con cui ha condiviso l’azione decisive nata a dieci chilometri dal traguardo. Un successo fondamentale nella carriera dell’ex piccolo principe, raggiunto al termine di una classica combattutissima.
LA FUGA DEI 7
- L’avvio è movimentato: Contrini e Bailetti cadono dopo 12 chilometri con Szmyd e Mejias Leal; poi attaccano Ignatiev (Tinkoff), Roy (Française des Jeux), e soprattutto De Gasperi (Diquigiovanni-SelleItalia) che guadagna 15" sulla discesa verso San Fermo prima di venire raggiunto al km 30. La media della prima ora è elevata (45,700), anche perché un’altra azione, quella di Kohl, Tosatto, Possoni e Losada spacca in due il gruppo. I quattro guadagnano un discreto margine, che diventa molto consistente quando si aggiungono i Caisse d’Epargne, Lastras e Del Nero, più Perez Lazaun (Euskaltel). Restano allo scoperto in sette, con un vantaggio massimo di 10’50" al km 75, che scende a 7’25" a metà gara.
VERSO IL GHISALLO - Il destino dei fuggitivi è segnato ancor prima di arrivare al Ghisallo. La Lampre-Fondital si dà da fare. Passato il colle di Balisio il ritardo del gruppo è di 5’45", che diventano poco più di 4 minuti al momento chiave della corsa, l’ascesa del Ghisallo: 8 chilometri e mezzo con pendenze massime del 14%. Poco prima della salita Thomas Dekker ed Andy Schleck provano l’allungo, ma è un fuoco di paglia.
LA MICCIA - Ai meno 32 una quarantina di corridori (con tutti i favoriti) si lancia all’inseguimento dei fuggitivi, che saltano uno dopo l’altro. Tosatto si trova in breve da solo, e viene risucchiato dai Csc, che iniziano ad attaccare. Prima Kroon, poi Kolobnev, infine Frank Schleck. Si muovono anche Nardello, Mori e Marzano, ma sul Civiglio arrivano in quattro: Cunego, Riccò, Evans e il lussemburghese. Quando resta solo il San Fermo della Battaglia da scalare la pattuglia dei battistrada è rinforzata da Cunego e Sanchez. Ma il colpo di scena è dietro l’angolo: la sfortuna elimina prima Frank Schleck, dopo uno scontro con Gusev a 10 chilometri dal traguardo, poi Kolobnev (problema meccanico), mentre Bettini arranca nella coda del plotoncino. Davanti non c’è collaborazione e così si forma un gruppo più largo che si gioca la vittoria.
IL FINALE - Cunego e Riccò danno spettacolo sul San Fermo, guadagnando 7 secondi su Rebellin, Sanchez, Evans e Dekker a 5 chilometri dall’arrivo. E’ l’azione decisiva. Che rende magica l’annata di Cunego, tre anni dopo il successo del 2004.
LE FACCE DEL LOMBARDIA
- Arrabbiato, avvilito. Riccardo Riccò sembra uno che ha accarezzato un sogno e l’ha visto sfumare sul più bello. "Ci sono andato vicino, è un peccato perché ho dato il massimo - commenta il 24enne della Saunier Duval-Prodir -. In salita ho dimostrato di essere comunque il più forte. Durante l’attacco finale Cunego non mi ha dato una grande mano, ma ormai è andata così". Anche Pozzato si iscrive al gruppo dei delusi: "E' la terza volta in un mese che ho problemi di crampi, devo capire al più presto la causa perché è una cosa che mi penalizza. Questa mattina avevo detto a Damiano che avrebbe vinto, quando sta così bene non lo prende nessuno". Lui, il veneto che a 26 anni ha già un Gir d'Italiao e due Lombardia in bacheca, si lascia andare: "Sentivo dire che non sarei mai tornato quello del 2004, che non avrei più vinto una grande corsa. E invece ho dimostrato che non è così. Vincere qui è un sogno - aggiunge tremando per il freddo e lo champagne che lo ha innaffiato sul podio - e voglio festeggiarlo con la mia squadra, che è stata grande".
ORDINE D'ARRIVO - 1. Damiano Cunego (Lampre-Fondital) 242 km in 5h52'48" (media 41,156 km/h), 2. Riccardo Riccò (Saunier Duval-Prodir), 3. Samuel Sánchez (Euskaltel-Euskadi) a 10", 4. Andy Schleck (Team CSC) s.t., 5. Davide Rebellin (Gerolsteiner) s.t., 6. Cadel Evans (Predictor-Lotto) s.t., 7. Luca Mazzanti (Ceramica Panaria-Navigare) s.t., 8. Thomas Dekker (Rabobank) s.t., 9. Giovanni Visconti (Quick.Step - Innergetic) s.t., 10. Chris Horner (Predictor-Lotto) s.t.

gazzetta

travis bickle 10-25-2007 03:44 PM

Presentazione Tour de France 2008
 
Tremilacinquecentocinquantaquattro chilometri con partenza da Brest il 5 luglio e arrivo a Parigi, ai Campi Elisi, il 27. Questo il Tour de France 2008 presentato oggi a Parigi, pronto a sconfinare anche in Italia. Il 20 luglio, infatti, traguardo a Pratonevoso, in provincia di Cuneo, il giorno successivo riposo, il 22 partenza dalla città piemontese. L'ultima volta era stata al Sestriere nel 1999. "Nessuno può essere sicuro di essere alla partenza - ha dichiarato il direttore della manifestazione, Christian Prudhomme -. il prossimo è stato disegnato per rompere gli schemi attuali".
IL PERCORSO - La corsa, che per la prima volta dopo 40 anni abbandonerà il prologo, partirà da Brest e dopo sei giorni arriveranno le tappe di montagna, con un arrivo a Super Besse, località del Massiccio centrale. Quindi raggiungerà i Pirenei e poi le Alpi, dove scatterà il solo "sconfinamento" previsto, in Italia, a Pratonevoso, dove è in programma uno dei quattro arrivi in salita. Sulle Alpi il Tour raggiungerà il punto più alto a Bonette, a 2802 metri di altitudine. L'ultima tappa di montagna, a quattro giorni dall'arrivo di Parigi, passerà da Galibier e Croix-de-Fer, due monumenti delle Alpi, prima di raggiungere l'Alpe d'Huez.
gasport

magikoMILAN1982 10-25-2007 06:31 PM

finalmente un Tour per umani ;)
ah tra l'altro sarà la prima edizione con l'obbligo del passaporto biologico per i ciclisti...

magikoMILAN1982 10-28-2007 02:41 AM

"Me l’hanno ucciso. Nessuno conosceva Marco come me. So quello che dico e spenderò tutti i soldi che mi ha lasciato per arrivare alla verità". Mamma Tonina Pantani parla come Marco scattava in montagna. Un attacco, poi un altro, poi un altro ancora. La sua voce è più ferma, meno disperata. Sono passati 3 anni e 8 mesi dal 14 febbraio 2004, quando il Pirata venne trovato morto nella camera D5 al Residence Le Rose di Rimini. Quella stanza non c’è più. Il residence è stato completamente rifatto e il Processo Pantani si avvia alla conclusione con un manipolo di spacciatori che stanno per essere condannati per "omicidio colposo", come venditori delle ultime dosi.
CUORE SCOPPIATO
- Sullo sfondo c’è la tesi del pm che parla di "overdose di cocaina", e dell’autopsia che parla di "suicidio involontario". In sostanza, Pantani avrebbe assunto così tanta cocaina che gli è scoppiato il cuore. Non era sua intenzione togliersi la vita. Ma così è andata. Gli hanno trovato cocaina nello stomaco e in bocca, come se avesse passato gli ultimi istanti mangiando quella polvere bianca alla quale si era aggrappato in un periodo, lungo, di depressione cosmica. Un libro, uscito quattro giorni fa in Francia, riapre il caso e dà valore alla tesi di mamma Pantani. Philippe Brunel, giornalista dell’Equipe e amico di Marco, ha lavorato per tre anni a "Vita e Morte di Marco Pantani", un libro inchiesta che presto sarà pubblicato anche in Italia. Brunel ricostruisce nei dettagli gli ultimi mesi, gli ultimi giorni, le ultime ore di Marco. E scopre alcuni dettagli che sono stati sottovalutati dall’inchiesta. Il libro pone alcune domande che meriterebbero risposte più approfondite.
COME UNA PAZZA - "Io lo dico fin dal primo giorno e sono stata trattata come una pazza — sbotta mamma Pantani —. Marco è stato ucciso e l’inchiesta deve essere riaperta. Ma non a Rimini. Ho passato l’intera estate a leggere gli atti del processo e sono sempre più sicura che è stato un omicidio. Marco dava fastidio a qualcuno". Tonina sta conducendo da mesi una sua indagine personale ricostruendo tutto quello che non quadra. "Intanto sono convinta che Marco sia morto tra le 11.30 e le 12. Non tra le 14 e le 17 come hanno sostenuto — dice —. E nella sua camera c’era qualcuno. Ha chiesto aiuto più volte. Ci sono le telefonate che ha fatto alla reception dell’albergo dalle 8.30 alle 10. Nell’ultima diceva: 'Chiamate i carabinieri, chiamate i carabinieri che qui ci sono persone che mi danno fastidio'. Mio figlio stava morendo e nessuno è intervenuto. Io credo che ci siano gli estremi per l’omissione di soccorso. E prima dell’intervento della polizia c’è un buco di ore, di molte ore nelle quali, in quella camera, è successo di tutto".
VERSIONI DIVERSE - Il libro di Philippe Brunel e così le testimonianze in tribunale sottolineano versioni diverse. "Il portiere dell’albergo ha detto che, quando è entrato, la camera era a posto. C’era soltanto un attaccapanni caduto. Chi ha fatto tutti quei danni alla stanza? Nel filmato della polizia c’è un casino totale. Marco non può essere stato perché le sue mani non presentavano nemmeno un graffio". C’erano invece segni sospetti sul corpo. "Marco aveva la faccia graffiata e un segno molto evidente dietro l’orecchio sinistro. Qualcuno può averlo costretto a mangiare droga. Accanto alla bocca e sotto il suo corpo c’era mollica di pane mista a cocaina. Qualcuno deve averla preparata. E quelle tracce di cibo cinese, che nessuno ha mai ordinato e Marco non ha mai mangiato in vita sua?".
PIÙ PERSONE - Mamma Tonina è convinta che, in quei giorni, più di una persona (lo spacciatore) sia entrata nella camera D5. "Altro che uno solo, come dicevano all’inizio. Qualcuno deve essere venuto anche da Milano, perché Marco era arrivato a Rimini con uno zainetto e una sola giacca. Mentre la polizia mi ha restituito una borsa con tre giacconi. Almeno due di quelli erano a Milano e qualcuno deve averglieli portati. Chi? Perché?". Ma quale sarebbe il movente? Perché lo avrebbero ucciso? "C’è la frase del capo degli spacciatori a uno dei galoppini che gli portavano la coca, che dice: 'Adesso dobbiamo risolvere il problema Pantani...'. Marco era un personaggio troppo noto e forse dava fastidio a qualcuno. E poi c’è il mondo del ciclismo che non lo amava e non voleva che tornasse a correre. Sapere quello che è successo davvero è diventato la ragione della mia esistenza. Voglio sapere chi c’era con lui e perché Marco è morto. Io non lo lascerò solo".

gazzetta

magikoMILAN1982 10-28-2007 11:46 PM

Manuele Mori (Saunier Duval-Prodir) ha vinto la 16/a edizione della Japan Cup, gara di 151,3 km ed ultima prova internazionale 2007. Mori, 27 anni, alla prima affermazione in quattro stagioni di professionismo, ha preceduto nell'ordine il tedesco Fabian Wegmann (Gerolsteiner) e Francesco Gavazzi (Lampre-Fondital). Nell'albo d'oro della gara giapponese, vinta per ben undici edizioni da corridori italiani, Mori succede al suo capitano Riccardo Ricco'. (ANSA)

magikoMILAN1982 10-30-2007 12:36 AM

Su Gazzetta.it intervista a Cunego, potete rivedere anche la videochat del pomeriggio dell'airone di Cerro (Verona ;) :p )

magikoMILAN1982 11-03-2007 03:38 PM

PRIMA
A due anni e mezzo dal ritiro agonistico, per Mario Cipollini si prospetta la possibilita' di un clamoroso rientro alle competizioni. Il toscano, 40 anni, 189 vittorie in carriera, sta valutando l'offerta fatta da un piccolo team Usa, il 'Rock & Republic Racing' sponsorizzato da una griffe della moda casual. Il titolare Michael Ball ha contattato Cipollini durante la fiera ciclistica di Las Vegas del settembre scorso, proponendogli il doppio ruolo di atleta e testimonial degli abiti.

POI
"Cado dalle nuvole e anche Mario e' rimasto di ****". L'avvocato Giuseppe Napoleone, legale di Cipollini, ha negato che il toscano possa tornare. "L'unica cosa certa e' che alla fiera di Las Vegas ci siamo trovati per caso io e Cipollini con Andreu in discoteca -ha rivelato con una risata Napoleone- Una pacca sulle spalle e una battuta: 'Mario, ho pronto un contratto per te'. Ma a lui, di correre di nuovo in bicicletta, non passa proprio per la testa, e' una balla clamorosa".

ANSA sport

magikoMILAN1982 11-10-2007 03:26 AM

Con un'affermazione nella prova conclusiva dietro motori Paolo Bettini chiude al comando la 2/a giornata di Bikes4Show. La quattro giorni su pista e' allestita nell'ambito del Salone del Ciclo e Motociclo al polo fieristico di Rho-Pero.Il campione del mondo divide e' in testa alla classifica col suo compagno Marco Villa con 147 punti. Secondi (133 punti) i pistard azzurri Angelo Ciccone e Fabio Masotti, terzi (101 punti) Filippo Pozzato e Alessandro Ballan (ANSA)


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