|
LOGIN |
#19
|
|||
|
|||
![]() Sul piano TecnicoAttenzione, perchè potreste essere fuori strada.
Il problema non è tanto la distinzione tra lucro e profitto. Il problema è di natura tecnica, non tanto giuridica. La questione sorge dal fatto è che è comunque illegale la CONDIVISIONE del materiale protetto da copyright. Con i vecchi WinMx il problema era marginale in quanto l'utente Pippo poteva scaricare da Pluto senza condividere un bel niente, ed il problema era (almeno per lui) risolto. In galera non ci andava, anche se c'erano meno files condivisi perchè alcuni utenti per paura non condividevano un bel niente. Chi era disinformato (o se ne fregava) poteva rischare. Personalmente sono a conoscenza di un paio di casi di denunce e sequestro dei PC. Ma per i files di interesse internazionale (es. Madonna) il problema era limitato. Difficile poteva essere trovare i Phoo. Con i nuovi programmi tipo emule la questione è più complessa. In quanto l'utente NON può non condividere i files. Proprio per come funziona il "nuovo" peer to peer (vedere sito dei produttori) chi scarica in automatico condivide anche quel file. Accendere emule e iniziare a scaricare un file significa anche iniziare a condividerlo! Perchè quando io sto scaricando da Pluto "Giovannona Coscialunga", nel momento stesso in cui i bit scaricati arrivano sul mio PC, la porzione di file è disponibile anche a Pippo, Topolino e a tutta Topolinia per il loro download, ancora prima che io finisca di scaricare tutto il file. Conclusione: chi usa emule o adunanza o simili è, per la normativa vigente, sempre punibile, salvo che non ci siano altre questioni è logico! Questo ad ulcuni PM (e giudici) spesso scappa ancora oggi, in quanto vanno molto di codice e diritto, ma non hanno alcuna idea di come funzioni il sistema del peer to peer attuale. Ma nel momento in cui un presidente di sezione della Cassazione prenderà in mano PC Word... saranno *****! |