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Argentina-Namibia 63-3 (25-3) in una partita della poule D dei mondiali di rugby. Nove mete per i Pumas, virtualmente ai quarti. L'Argentina e' in testa alla classifica del girone con 14 punti, davanti alla Francia con 10 e all'Irlanda con 9. Ai sudamericani bastera' vincere o perdere con meno di sette punti di scarto l'ultimo match con l'Irlanda per vincere il raggruppamento ed evitare il quarto di finale con la Nuova Zelanda. (ANSA)

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Successo netto della Nuova Zelanda sulla Scozia (prossima avversaria dell'Italia) ai Mondiali di rugby. Gli All Blacks si sono imposti con un netto 40-0. (Agr)

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Italia-Scozia: meno cinque. E l’attesa cresce spasmodica. In casa azzurra si fa la conta dei feriti e mentre le quotazioni della maggioranza degli infortunati salgono (solo la disponibilità di Manoa Vosawai, toccato duro alla caviglia sinistra contro il Portogallo, resta in dubbio), il caso-Bortolami si fa spesso. A questo punto la presenza del capitano a St. Etienne, nel match decisivo del Mondiale, è in forte dubbio. Perché quella che all’inizio pareva una cosa da nulla, col passare dei giorni s’è rivelata essere una vicenda assai delicata.
CERVICALE - Il seconda linea del Gloucester, da mercoledì sera, cioè da dopo il match col Portogallo, soffre di una lesione ai legamenti cervicali, tra il collo e il braccio sinistro. Sabato a Marsiglia, al ritorno da Parigi, un’ecografia ha appunto rivelato l’entità del malanno. Marco, attualmente a riposo, mercoledì verrà sottoposto a un nuovo, medesimo controllo, il cui referto chiarirà definitivamente la situazione. Per l’Italia, l’eventuale assenza del capitano sarebbe una perdita grave, in fatto di leadership e soprattutto in touche, dove gli scozzesi sanno il fatto loro: nelle prime tre partite del Mondiale ne hanno "rubate" agli avversari il 30% (15 su 50), un’enormità. Dando per scontato il ritorno tra i titolari di Santiago Dellapè - assente sin dai primi minuti del match contro la Romania - le eventuali, logiche alternative sarebbero rappresentate da Carlo Del Fava o Valerio Bernabò.
AL RACING - Intanto nella quieta e assolata St. Remy, dove in questi giorni si celebra la festa del patrono con tanto di gare tra tori per le strade del paese, la preparazione prosegue secondo tappe prestabilite. Dopo l’allenamento di domenica pomeriggio, la squadra tornerà in campo - a Chateaurenard - solo martedì. In queste ore, il c.t. Pierre Berbizier ha a lungo lavorato al fianco del video-analyst Simone Santa Maria, per studiare la Scozia vista domenica contro gli All Blacks - comunque ben diversa da quella che affronterà gli azzurri - e definire alcuni ultimi dettagli. E’ noto: proprio Santa Maria, insieme al preparatore atletico Pascal Valentini, ad Andrea Lo Cicero e a Carlo Festuccia, dopo la coppa del Mondo seguirà Berbizier al Racing Parigi. Secondo quanto scrive Midi Olympique, settimanale-bibbia dell’ovale, nello staff ci sarà spazio anche per Philippe, fratello di Pierre, il cui contratto con il Mont-de-Marsan è scaduto.

gazzetta

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Gli azzurri, in ritiro a Saint Remy, si preparano per il grande appuntamento di sabato contro la Scozia a St.Etienne, quando l'Italia potrebbe qualificarsi per i quarti di finale del Mondiale. Andrea Lo Cicero esorta i compagni: "Il nostro sport inizia dal combattimento. Quindi, chi non ha voglia di combattere resti fuori". Il pilone azzurro afferma che è arrivato il momento di sgombrare completamente la mente e pensare solo alla gara: "Dobbiamo crederci e continuare a dirci: vado a giocarmi la mia ultima speranza per questa Coppa del mondo".

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Secondo Martin Castrogiovanni, il Sébastien Chabal d’Italia, "non è vero che la mischia della Scozia non sia all’altezza. Tutti dicono sia debole: non è così. Noi, per ora, siamo mancati in difesa e in attacco, ma è giunto il momento di lasciare da parte il passato e di pensare solo al presente, a questa partita. Per ora abbiamo giocato male, ma abbiamo vinto quel che dovevamo vincere. Stavolta il minimo errore ci costerà caro, verrà punito. Si andrà al di là della tecnica: sarà roba da cuore e orgoglio. Da andare avanti a testa bassa e placcare tutto. Sono al 110%, non vedo l’ora di scendere in campo e di giocarmela".
DUE - Dice Carlo Festuccia: "Stiamo giocando male, è vero. Ma abbiamo battuto Romania e Portogallo e ora abbiamo la possibilità di arrivare ai quarti. Potremo anche arrivarci facendo schifo, segnando 50 punti al piede o quattro mete con la mischia: quel che conta sarà arrivarci. La Scozia? Rispetto all’ultimo Sei Nazioni è cresciuta molto, soprattutto nei primi otto uomini e avrà una gran voglia di vendicare quelle tre mete subite nei primi sette minuti dell’ultimo scontro diretti di Murrayfield. Ci aspetteranno nei punti d’incontro, gli scontri individuali si trasferiranno nel collettivo, nelle fasi di conquista. Sarà battaglia fisica vera".
TRE - Per Ramiro Pez "quel che è stato sin qui mi interessa, come siamo arrivati fin qui non mi interessa. Mi interessa solo battere la Scozia. È la nostra finale. A Edimburgo, quest’inverno, in una partita che è nella storia, ho giocato un m inuto. È anche per questo che ho una voglia pazzesca di esserci. Servirà rigore e controllo, ma pure coraggio, varietà di colpi e persino la capacità di prendere qualche rischio. Sarà un match duro, è ovvio. Ci giochiamo il tutto per tutto. Ma nessuno dovrà giocare per se stesso".
QUATTRO - Gonzalo Canale non usa mezzi termini: "Vincere o vincere, non ci sono altre soluzioni. Per come sono andate le cose finora, partiamo sfavoriti, perché negarlo? Ma in una partita secca tutto può succedere. E noi non potremmo essere più carichi".
TOTALE - Castrogiovanni (pilone), Festuccia (tallonatore), Pez (apertura), Canale (centro): loro, tutti possibili titolari, Italia-Scozia la vedono così. In attesa di sapere se il capitano, Marco Bortolami, sarà della partita: il dolore al collo va diminuendo, ma non c’è tanto ottimismo. Con o senza di lui, un unico obiettivo. Vincere o vincere. Appunto.

gazzetta

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Lavoro di richiamo in palestra e seduta tecnica sul campo di Chateaurenard nel pomeriggio. Così gli azzurri hanno trascorso il mercoledì, ultimo giorno a disposizione del ct per scegliere il XV che sabato, contro la Scozia,si giocherà la qualificazione ai quarti. Domani Pierre Berbizier ufficializzerà la formazione. Venerdì gli azzurri lasceranno la Provenza per approdare a St.Etienne, sede del match di sabato. Confortanti le notizie che provengono dall'infermeria: capitan Bortolami ha riassorbito la contrattura al polpaccio ed è tornato al lavoro. Ancora da valutare, invece, le condizioni di Orlando.

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Pierre Berbizier, commissario tecnico della Nazionale italiana rugby, ha ufficializzato questa mattina la formazione che sabato sera, al Geoffroy Guic**** di Saint Etienne (ore 21, diretta Sky Sport 2 e - testuale - su gazzetta.it), affronterà la Scozia nella quarta giornata della Pool C dei Mondiali, incontro decisivo per la qualificazione ai quarti di finale della rassegna iridata. Gli azzurri di Berbizier e gli highlander di Frank Hadden – rispettivamente terzi a quota 8 e secondi a 10 – si affronteranno per strappare il secondo posto finale nel girone, ed il conseguente biglietto per i quarti. Obiettivo, quest'ultimo, mai raggiunto dall'Italia nelle cinque precedenti edizioni della Rugby World Cup.
IL XV AZZURRO - Della squadra vittoriosa sette mesi fa nel Sei Nazioni, Berbizier conserva dieci elementi titolari. Il tallonatore Carlo Festuccia ed il pilone destro Martin Castrogiovanni trovano posto ancora una volta nel XV di partenza, mentre la novità in prima linea, rispetto ad Edinburgo, è rappresentata dal pilone sinistro Salvatore Perugini, che prende il posto di Andrea Lo Cicero, in panchina con la maglia numero 17. Un cambio anche in seconda linea dove – confermato Dellapè – Carlo Del Fava rileva la maglia numero cinque da Marco Bortolami, bloccato da un infortunio muscolare al rachide cervicale. In terza linea Berbizier conferma due terzi della squadra di Edinburgo: Sergio Parisse conserva la maglia numero 8, Mauro Bergamasco la numero 7, mentre Josh Sole eredita da Alessandro Zanni il ruolo di blind-side flanker e la maglia numero 6. Con Ramiro Pez schierato all'apertura dal primo minuto – a febbraio partì dalla panchina – il compito di orchestrare il gioco della squadra spetterà, per la centounesima volta in carriera, ad Alessandro Troncon. Confermata in toto la linea dei trequarti vittoriosa a Murrayfield, con l'affiatata coppia di centri formata da Mirco Bergamasco e Gonzalo Canale e Kaine Robertson all'ala insieme ad Andrea Masi. Cambia, infine, l'estremo con David Bortolussi – alla prima volta contro gli scozzesi – al posto di Roland De Marigny, che partirà dalla panchina.

gasport

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Ci siamo. L'Italia del rugby è arrivata a St. Etienne, dove domani proverà ad entrare, per la prima volta nella storia, nei quarti di finale di una coppa del Mondo. Dopo tre partite scialbe è dunque arrivata l'ora della Scozia. Ma soprattutto l'ora di ritrovare quella Italia che ha fatto sognare un movimento intero nel Sei Nazioni e che ha trascinato anche qui, sotto nuvoloni scuri e una temperatura invernale di sei gradi, quasi 12mila tifosi in fibrillazione. Gli azzurri hanno saggiato un bel po' di calore al loro arrivo alla stazione ferroviaria, accolti dall'incoraggiamento di una quarantina di ragazzi già in festa.
CARICHI - Alle 15 squadra al lavoro allo stadio Geoffry-Guic**** per il consueto captain's run (capitan Bortolami e Aguero fermi per problemi cervicali e a bordo campo), mentre il c.t. Pierre Berbizier, il team manager Carlo Checcinato, il capitano Alessandro Troncon e il suo vice Mauro Bergamasco deviavano verso la sala stampa. Per Troncon, al 101° cap, la fascia di capitano dopo tre anni mezzo. Non un giorno qualunque, anche perché alla prima partita nella storia dell'Italia nel Sei Nazioni, il 5 febbraio 2000 proprio contro la Scozia, Tronky era capitano e finì in gloria con una vittoria storica (34-20): "Il discorso alla squadra? Non ne ho mai preparato uno e neanche stavolta lo farò. Domani vedremo che succede. Questa partita? Sappiamo benissimo che questa vigilia è importante come quella di sette anni fa, molto intensa e dai risvolti non solo tecnici molto importanti. E' una partita che aspettiamo con impazienza. Non abbiamo fatto tre partite alla nostra altezza. Lo sappiamo bene e abbiamo cercato di capire il perché parlandone e lavorandoci sopra. Ora vogliamo dimostrare qual è la nostra realtà e vogliamo giocare il nostro rugby migliore. Non abbiamo mai lavorato così bene come in questa settimana".
BERGAMASCO - Gli scozzesi hanno annunciato a chiare lettere che attendono questa partita da febbraio, quando l'Italia lì demolì a Murrayfield vincendo 37-17. Mauro Bergamasco, in meta quel giorno (come Troncon), va sul concreto: "Non ha senso parlare di partita storica se prima non abbiamo vinto. Allora sì che saremo entrati nella storia. Nel 2000 eravamo sconosciuti e con tanta fame addosso. Adesso abbiamo alle spalle otto Sei Nazioni, noi e la Scozia ci conosciamo molto bene e abbiamo la consapevolezza di essere cresciuti al punto da poterci giocare questo match. Non cerchiamo giustificazioni per le nostre tre precedenti partite, ci siamo confrontati quotidianamente, siamo in un punto positivo del nostro Mondiale. Ora si tratta di giocarcela". Concetto ribadito da Carlo Checchinato: "Sono due anni che lavoriamo per questa partita. A questo punto non ci sono più parole da spendere, ma solo fatti da realizzare con una grande partita".
BERBIZIER - Il c.t. è apparso carico e rasserenato come ai tempi migliori. Non vuol sentir parlare di ultima partita sulla panchina azzurra (sarà così se non vinciamo) e lancia messaggi sereni: "Piove e fa freddo? Noi portiamo in campo il Sole, inteso come il flanker Josh, e soprattutto voglio una squadra calda che alzi la temperatura. Siamo consapevoli del momento di difficoltà. Ma ho visto nei ragazzi una rinnovata voglia di giocare, hanno ritrovato lo spirito giusto, i punti chiave della partita saranno la conquista, la difesa e lo sfruttamento delle occasioni che ci si presenteranno". Punto e stop: Berbizier si è poi impegnato, col vice Cariat, a calciare. Palla lunga in touche a due passi dalla meta: un mediano così farebbe ancora comodo. Per gli amanti della scaramanzia: domani giochiamo in maglia bianca, come nel febbraio 2000 e come il 24 gennaio 1998: eravamo appena stati ammessi al Sei Nazioni del 2000 e a Treviso travolgemmo 25-21 la... Scozia. Ancora loro.

gazzetta

[travis bickle]

L'Inghilterra, detentrice del titolo, si e' qualificata ai quarti di finale del Mondiale di Rugby in corso in Francia battendo Tonga con il punteggio di 36-20 in un match decisivo per il passaggio del turno nel girone A giocato questa sera al Parco dei Principi di Parigi. (Agr)

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La Nuova Zelanda ha battuto la Romania per 85-8 (26-5) nella sua ultima partita del girone C dei Mondiali. Va ai quarti a punteggio pieno. Gli All Blacks si confermano aspiranti al titolo mondiale. Passeggiano anche con i romeni dopo aver spianato Italia (76-14), Portogallo (108-13, ma con onore di rivincita a calcio: 1-3) e Scozia (40-0). Nei quarti di finale hanno ottenuto il punteggio pieno: 20 in 4 gare. La Nuova Zelanda affrontera' la seconda del girone D (Francia o Argentina). (ANSA sport)